Burano a portata di vaporetto: come arrivare da Treporti in modo semplice e veloce

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Burano, impossibile non riconoscerla. Ogni isola della Laguna Veneta ha la sua peculiarità, il tratto distintivo che la rende unica. Inutile ribadirlo, ma lo facciamo, Burano è famosa per le sue casette colorate, anzi, coloratissime, per la produzione di merletti e per l’atmosfera fiabesca che si vive camminandoci dentro.

Burano e le sue casette coloratissime

Tanta unicità non poteva che sorgere in un luogo che, cartine geografiche alla mano, si potrebbe definire intimo e remoto. Burano infatti si trova a nord di Venezia, a circa 40′ di navigazione con la linea 12 di ACTV e vicinissima all’altrettanto famosa Torcello e praticamente agli antipodi di Pellestrina e San Pietro in Volta.

Burano è raggiungibile solo attraverso mezzi acquei, dunque a differenza di Venezia, dove in una infinitesimale parte l’auto può circolare, qui dobbiamo affidarci totalmente alla navigazione, avendo così modo di scoprire la fantastica cornice naturale lagunare.

Arcobaleni alternativi

Burano è stata fondata dagli esuli della città romana di Altino, fuggiti in laguna per fuggire agli Unni di Attila e dai Longobardi.

Perché le sue case sono colorate?
Si attribuisce l’origine di questa tradizione al fatto che i pescatori, spinti dalle fitte nebbie, volessero rendere ben riconoscibili le proprie abitazioni in caso di rientro in condizioni meteo avverse.

La quiete

Esiste un modo più comodo per arrivare a Burano?
Certo che sì! E’ sufficiente partire in auto (ma anche in bici non pare una cattiva idea) alla volta di Treporti e impostare come meta il parcheggio auto (a pagamento con tariffe che variano dai 5 ai 15€ fino alle 24h) di via della ricevitoria, nei pressi della Darsena Marina Fiorita.
Di lì, in pochi passi potrete raggiungere la fermata ACTV Treporti che, seguendo l’itinerario in senso opposto a quello che fareste da Venezia, in meno di 15′ di navigazione vi porterà a Burano in totale comfort. Circa i costi, consultare il sito dell’Associazione dei Trasporti qui.

Ma una volta giunti, cosa fare?
Potrete visitare il Museo del Merletto, degustare cibo lagunare e vini tipici (in particolare quelli originari della vicina Isola di Mazzorbo collegata a Burano da un ponte), scoprire souvenir unici, visitare la Chiesa di San Martino col suo particolare campanile pendente.

Ma secondo te, quando visitarla?
Consiglio la primavera o i primi giorni di marzo, quando le giornate cominciano ad allungarsi, magari la mattina, arrivando prima delle 11 vi eviterete i flussi maggiori in arrivo da Venezia e potrete godere dell’isola in maniera ancor più autentica. Senza dimenticare però che anche al tramonto ed alla sera Burano saprà essere una cornice favolosa per le vostre foto e momenti speciali.

Se avete domande o dubbi, scrivetemi.
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Scopri il momento e il motivo che hanno fatto nascere la mia passione per la scrittura

Sono nato nell’agosto del 1983, alla radio a quei tempi passavano di continuo I just called to say I love you di Stevie Wonder, il Mondo correva veloce, ieri come oggi, certo la percezione è cambiata, ma ogni epoca corre a modo suo.

Sono cresciuto circondato dall’embrione delle tecnologie che, oggi, ci permettono di comunicare a 360° in pochi istanti, ma dove, forse, il valore di ogni singola parola “spesa” era diverso, maggiore, più ponderato.

Una telefonata variava di costo a seconda della durata, Voltron trionfava in tv, una canzone si ascoltava sul vinile o in musicassetta o si aspettava per giorni che passassero i Queen alla radio per registrare il brano, maledicendo prontamente il Dj in questione che, ovviamente, avrà parlato all’inizio od alla fine del brano, rovinando il nostro capolavoro. Le pendrive non si poteva immaginare cosa fossero e Super Mario era il nostro eroe del cuore.

C’è chi dice “cosa ne sanno i 2000?” e forse non ha del tutto torto, ma, senza dilungarmi oltre, mi aggancio proprio a questo numero per parlarvi di me e di quando ho cominciato a scrivere.

Correva il 1999, avevo 16 anni, crescere a prescindere dal contesto in cui si è inseriti non è mai facile, accettarsi per ciò che si è, di certo, non è da tutti ed eccoci dunque alla grande ricerca di una valvola di sfogo.

Agosto 2000

Il mindset di un teenager non è mai “omogeneo”, vi sono scoperte, cambiamenti, collisioni e successi. Si diventa come una pentola a pressione dove, senza la giusta valvola, si rischia di esplodere. E il botto spesso è interiore, specie per chi ha una sensibilità maggiore di altri.

Fu così che, fortuna volle, provai a scrivere una poesia, figlia delle sensazioni che mi portavo dentro, uno sfogo che, come la valvola della pentola a pressione appunto, mi ha permesso di scoprire un modo di rendere manifeste a me stesso e ad una cerchia ristretta di persone le mie emozioni, nel bene e nel male.

Da questo momento il mio “flow” poetico non si è più fermato, ecco la primissima che scrissi:

IL GUARDIANO DEL FARO
Il guardiano del faro
uomo solo e abbandonato
a sé; a cui nulla è più caro
e che tutto del suo passato ha dimenticato.

Vecchio e stanco
scruta il mare
rumoroso e bianco
che le nuvole stanno a guardare.

Già le nuvole
che vedono questo cielo in Terra
che vorrebbero coprire, invano.

Così il vecchio non si lascia coprire
dalle nubi della solitudine
che lo circondano.

In quest’opera, acerba ma intensa, si intravedono le crepe delle insicurezze, dell’accettazione, ma al contempo il senso del viatico obbligato verso il domani, di certo più sereno, grazie alla consapevolezza che, oggi riesco a definire in tal senso, ma che all’epoca era solo un vaporoso orizzonte di incognite.

Le poesie dunque sin da allora sono diventate il mio modo di scrivere a e di me stesso, del bene che percepivo e del male che vivevo.

Allego altri esempi di queste acerbe poesie, più di 100 in archivio, che forse un giorno ritroverò il coraggio di condividere come ho fatto con il mio “nuovo ciclo” cioè i: KOMOREBI.

Ve ne faccio assaggiare sei, solo per voi:

PARTECIPE DEL TUTTO
com’è bello aprire gli occhi
e vedere il mondo
come nessuno
l’ha potuto vedere prima
com’è bello respirare
un’aere nuova
e sentire nuvole
ricolme di sole
entrare dal naso
ed uscire come luce
da tutto il mio essere
sentirsi leggeri
volare tra gli stormi
e udir il lor cantare
com’è bello
carezzare i prati in fiore
e sentire
il lieve palpito naturale
scorrere tra mano e mondo
abbracciato dal profumo dell’infinito
com’è bello arcobaleno
inizia in terra
finisce in cielo
dove gli angeli alati
lo sorreggono per noi
vorrei essere
solo occhi e sensazioni
solo così
sarei partecipe del tutto.

LAGUNA
luogo incantevole
a parole indescrivibile
in cui si tuffa il sole
del quale rifletti il colore
mentre tramonta
e ci fa l’occhiolino dal pelo dell’acqua;
ci son giorni in cui sembri oro
altri in cui sei smeraldo
altri in cui non c’Ë orizzonte
e tu sei azzurra come il cielo
e gli stormi di candidi gabbiani
son le tue nuvole
una cosa in te non cambia mai
è la tua bellezza…

FELICITA’
Dopo aver bevuto Questo drink di felicitá
Scrivo versi controvento giá bruciati al sole
Senza sapere come Sono caduto in questa situazione
Solo agire col cuore Senza far passare dalla mente
Qualunque azione o decisione
Stringo nel mio pugno forte il cuore
Che ha preso spontaneamente a volare
Senza sapere realmente dove voleva andare
Mi pingo la faccia di un colorato sguardo
E faccio esplodere cromia ov’era apatia
Mi perdo di me alla ricerca di alcunchè
Giaccio felice nel fluire della vita
E sorrido, perché il sorriso in volto
È la porta aperta alla felicitá ventura

SILENZIO
prova a fare silenzio dentro di te
prova ad ascoltare ciò che il silenzio sa dire
solo nel silenzio interiore troverai
le risposte che cerchi
perchè nel silenzio parla il cuore
e il cuore sa cosa è bene per te
ascolta il silenzio
cerca di cogliere il passare delle emozioni
fatti travolgere dai ricordi
poi trova quegli istanti
che han lasciato i solchi più profondi
nel tuo cuore
e segui la via indicata
se ti condurrà alla luce
urla al mondo la tua gioia

SOGNI VAGABONDI
guardo alla mia vita
sogni e desideri
scorrono nello specchio dei ricordi
poi d’un tratto mi rendo conto
che un’immagine nuova
ha sconvolto un giorno
nel quale scorgo un istante
tra tutti gli altri
un frammento di vita
ha cambiato tutto
Rivelandosi fondamentale
così come nel vuoto si creano prospettive
così nella mia vita si genera amore
i sogni dapprima vagabondi
ora sanno tutti dove andare
in un luogo tra battito e cuore
a pochi passi dall’anima
alla velocità della luce
vorrei avere dei ricordi con te
perché ora che ti ho scoperto
sei già il sogno del mio destino
e sento quanto manchi
in tutti i ricordi che ti precedono

SEDUTO SULLA LUNA
seduto sulla luna
circondato di vuoto
e candide polveri
sono
guardo intorno
cerco il sole
ma mi è nascosto
la mia vecchia dimora
lo eclissa; è la terra
la guardo da lontano
il mondo che un tempo
mi apparteneva
il mondo cui io stesso appartenevo
seduto sono
sulla luna
forse sto sognando
eppure non sento nostalgia
perchè la terra
che da qui vedo
pienamente in luci
e tante ombre
non era più casa mia.

Cari Amici e care amiche, grazie per la vostra attenzione, spero di avervi raccontato ancora una volta qualcosa di me, senza filtri, senza censure e, con un pizzico di poesia.

Intervista a me stesso
KOMOREBI
19 anni, 19 anni dopo… 17-7-2000 l’ultima pagina, per fortuna strappata.
Ogni cicatrice puó essere un sentiero che conduce al lato migliore di noi… – intervista a me stesso
Kintsugi, una metafora esistenziale…

Chioggia & Sottomarina

Chioggia e Sottomarina,
sorelle collegate da ponti di materia e storia, culla di tradizioni immemori e di eventi del nostro passato (la Guerra di Chioggia – Venezia vs. Genova).

Questo territorio fonde svariate sfumature che vanno dalla pesca alla cucina tradizionale, passando per il legame a distanza con Venezia.

Chioggia e Sottomarina sono unite da un ponte, nel mezzo del quale troviamo inoltre l’isola dell’Unione, un nome simbolico di una terra di mezzo tra due mondi così vicini, ma così lontani.

La prima è la bacheca delle tradizioni, la seconda del turismo balneare per eccellenza.

Scopritele in questo video e mi raccomando, condividete!

Attrezzatura per la realizzazione:
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Foto e video a cura di Edoardo Scarpa

trarealtaesogno.com © 2020

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Music provided by RFM: https://youtu.be/sJwAtyTE3XQ

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Burano, la casa dei colori…

Burano, il suo fascino, le sue tradizioni, fatte di pesca e tradizioni millenarie tramandate di madre in figlia o dai padri ai figli, un’isola dalle mille sfumature, di colore, cultura e passioni.

pantone a burano

Probabilmente tra le isole della laguna veneziana è una delle più conosciute, ma al contempo lontane dai fasti e ghirigori architettonici della fu Repubblica Veneta, proprio come Pellestrina, ma forse un pizzico di più, osa coi suoi colori a tratti sfacciati, vedrete infatti case verdi come una Kawasaki Ninja, blu come i Puffi o viola come gli omonimi fiori.

Quest’isola proprio come Venezia è divisa in 5 sestieri ed è collegata da un piccolo ponte alla vicinissima Mazzorbo che è uno dei “vigneti” di Venezia insieme a Sant’Erasmo.

Scopritela in tutta la sua bellezza in questo video:

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53 anni dopo, una nuova violenta alluvione si abbatte su Venezia e le sue isole

53 anni dopo, una nuova sciagura per la nostra amata laguna…

C’è poco da aggiungere se non esprimendo la massima solidarietà alle tante persone ed attività commerciali che hanno subito danni ingenti o, nel peggiore dei casi, hanno perso tutto.

Auspico che la politica di qualsivoglia colore non inizi i classici cancan mediatici di propaganda, bensì sia vicina alle popolazioni che, mai come ora nel recente passato, hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni.

Sono altrettanto convinto che, come spesso accaduto in passato, le persone si tireranno su le maniche e questo incubo verrà spazzato, nei limiti del possibile, col sorriso.

Ecco il link ad un vecchio articolo di uno dei territori colpiti: Pellestrina

Il segno tracciato sul marmo del livello del 1966