I Segreti di Venezia: Soprannomi e Detti, Storie Familiari e Curiosità Lagunari.

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio affascinante tra le peculiarità della cultura lagunare veneziana. Oggi, ci immergeremo nell’antica usanza di dare soprannomi alle famiglie, una tradizione unica che si intreccia con la storia e le vicende personali delle comunità lagunari. Questa usanza non coinvolge la sola Venezia, ma anche Murano, Burano, Chioggia, Pellestrina, solo per citarne alcune.

Questa narrazione non sarà un semplice excursus sulla tradizione dei soprannomi, ma rivelerà anche due storie bonus che affondano le radici nel mio albero genealogico. Scopriremo infatti, grazie ai miei avi, come nel corso degli anni i loro soprannomi particolari siano diventati un elemento distintivo e divertente nella storia delle rispettive famiglie. Tuttavia, ciò avrà origine non soltanto nelle vicende personali, bensì, in una delle due situazioni, anche in un caso giudiziario verificatosi tra il 1927 e il 1931, il quale suscitò un grande stupore nell’intera nazione italiana.

Piazza San Marco

Mettetevi comodi dunque, stiamo per esplorare un affascinante intreccio di tradizioni familiari e storie segrete che, insieme a tante altre, rendono unica la cultura veneziana.

Partiamo dunque!

Perchè nel veneziano i soprannomi sono usanza così comune?

Inizia tutto da un dato di fatto curioso: Rispetto al resto d’Italia a Venezia e dintorni l’arguzia popolare ha spesso assegnato a singoli abitanti o, addirittura, a intere famiglie, soprannomi (o “detti”), così da renderle distinguibili le une dalle altre. Questi soprannomi, che variano tra il serio e il faceto, diventano autentici marchi distintivi, trasmessi con orgoglio attraverso le generazioni. Alla base di tutto questo la necessità di risolvere un problema cruciale: le TROPPE OMONIMIE. Dati alla mano nel solo Comune di Venezia si contano almeno: 4000 Vianello e 2500 Scarpa; allargando la nostra ricerca a tutta la laguna veneta compaiono anche altri 6000 Boscolo e, altri 2000, sommando i Tiozzo con i Penzo, ma ci sono anche interi manipoli di Busetto, Ballarin, Ghezzo, Rossi, Zennaro, Doria, Tiozzo e chi più ne ha più ne metta.

Scorcio Veneziano

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Storie di soprannomi e “detti”, celebri o semplicemente curiosi e “alchimie” degne di nota:

Nel corso della mia vita ho memoria diretta di svariate persone che, nell’isola di Pellestrina – San Pietro in Volta, hanno “indossato” tutta la vita un soprannome pittoresco, originale o distintivo. Questo gli venica attribuito perlopiù da conoscenti o familiari. Volete qualche esempio vero?

Stemma dell’isola di Pellestrina con i simboli dei 4 sestieri che compongono il borgo.

Eccovelo: Nane Padella, Nane Charles o Charlie (soprannominato così perchè calcisticamente innamorato del calciatore Gallese John Charles, che militava nella Juventus), Nane Chebe, Nane Postin, Nane Canton (si, quello del famoso ristorante di San Pietro in Volta), Mario Dormi, Nane Umido, Rosa Bambola, Nane Settemenocinque, Mario Bragozzo, Angelino delle Canarine, Sante Spaccabicchieri, Beppi Ciuccion, solo per citarne una piccola parte.

Il video sul tema


Ogni soprannome si rifà ad un connotato, ad un aneddoto, ad una serie infinita di possibilità. Ad esempio, prima storia delle due bonus, il nonno di mia madre era soprannominato, a causa di un carattere facile alla collera e peperino, “Marubio”: sinonimo di forte temporale. La casistica più particolare sulla “ereditarietà” di questi soprannomi la riconosciamo inoltre in una differenza tra San Pietro in Volta e Pellestrina: a Pellestrina, il soprannome si accompagna al Padre, a San Pietro in Volta alla Madre. Dunque troveremo Toni della Mora, Nane della Mira, Nani della Gigia, Angelo della Pitta o Bruno della Rosaria giusto per darvi qualche esempio.

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Connessione con la Mia Vita:

Ma ora, come antipasto della seconda storia bonus, vi racconto una cosa personale e unica tra le tante, mi chiamo Edoardo, figlio di Daniele ‘dei Nicoli’ e di Daniela detta ‘Lollo’, ma la cosa sorprendente è che i miei genitori, prima del matrimonio, avevano già anche lo stesso cognome, entrambi Scarpa! Incredibile no?

Scorcio di Pellestrina

Finalmente ecco a voi la seconda, incredibile, storia bonus: nel corso dei travolgenti anni tra il 1927 e il 1931, accadde una vicenda giudiziaria nota come la Bruneri/Canella, meglio conosciuta come il caso dello ‘Smemorato di Collegno’. Si tratta della una storia di un uomo rivendicato da due famiglie, rispettivamente come il professor Giulio Canella, disperso nella prima guerra mondiale, e come il latitante Mario Bruneri. La questione interessò tutta Italia come una soap opera e, mio nonno Nane, nato nel 1920, e suo cugino Angelino, del 1922, non fecero eccezione a questo smodato interesse. Un giorno decisero di andare a trovare il Nonno Fortunato Vianello, soprannominato Catullo (giusto perchè di soprannomi si parla), un abile ortolano e padre della “Nonna Nene” (la mia bisnonna) che dedicò la sua vita ad una bottega di frutta e verdura. Quella giornata diventò improvvisamente memorabile quando, immersi nella fervente atmosfera del caso giudiziario, nonno Fortunato prese una decisione repentina, spontanea e divertente. ‘Tu, Nane, da oggi sarai Canella,’ disse, ‘mentre tu, Angelino, sarai Bruneri.’ Così nacque lo specialissimo soprannome di mio nonno, una tradizione giocosa che, nel tempo, si radicò nella storia della nostra famiglia e che lo rese “El Nane Canella” fino alla fine dei suoi giorni, mentre io, Edoardo, sono “El Nevodo del Nane Canella” cioè suo nipote come si intuisce.

Pellestrina dall’approdo ACTV


Chioggia e la soluzione unica nel suo genere:

Fino al novembre del 2009, per alcuni cittadini di Chioggia, in particolare per gli appartenenti alle famiglie Boscolo e Tiozzo, che costituiscono circa un terzo della popolazione totale di 50.000 abitanti, situazioni quotidiane diventavano improvvisamente complicate e frustranti. L’utilizzo della tessera sanitaria in farmacia per ottenere farmaci o il semplice atto di essere correttamente identificati tramite carta d’identità o codice fiscale si trasformavano in autentici incubi. In una città in cui i cognomi Boscolo e Tiozzo dominano la scena, con casi estremi di sovrapposizioni perfette tra nome, cognome e data di nascita, l’omonimia totale raggiungeva livelli a dir poco impressionanti. La soluzione, tanto semplice quanto geniale, è giunta, come è giusto che fosse, attraverso le tradizioni locali, cioè aggiungendo come secondo cognome il “detto” familiare che dunque, non solo viene riconosciuto ai fini dell’identificazione dei cittadini da parte dello stato, ma lo rende “tramandabile” di generazione in generazione. Dunque, immaginando i nomi di alcuni cittadini locali potremmo scoprire: Boscolo Andrea Baicolo, Tiozzo Giovanni Moretto, Boscolo Luca Bocca o Tiozzo Marco Bacchetto.

Chioggia, la vista da un ponte lungo Canal Vena

In breve, abbiamo esplorato le affascinanti tradizioni dei soprannomi dei veneziani, risalendo alle storie uniche delle famiglie coinvolte. Dalle complicazioni delle troppe omonimie alla soluzione geniale di Chioggia, ogni aneddoto raccontato ha contribuito a dipingere un quadro vivido della cultura lagunare.

Vi lascio infine con questa riflessione: quali altri segreti potrebbero emergere dall’intricato labirinto delle tradizioni veneziane? Ditemelo nei commenti!

Continuate a seguire la serie “I Segreti di Venezia” per scoprire altri luoghi affascinanti e curiosità nascoste che rendono questa città così straordinaria. Venezia e la sua laguna sono pronte ad aprirti le porte per rivelarti ancora di più dei loro segreti.

A venerdì prossimo!

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Un itinerario da Pellestrina a San Pietro in Volta.

Sono passati tre anni dalla mia ultima visita all’isola di Pellestrina; così tanti perché dalla fine del 2019 in poi, per ciascuno di noi, sono cambiate tantissime cose, per alcuni, decisamente troppe.

Le mie radici, ben radicate in questo territorio, per più di 900 giorni non si sono lasciate intridere dalla salubre aria salmastra, ma anche da quei profumi e colori che, con ogni parte di me, amo.

Oggi, in questa piccola cronaca, vi racconto a parole sicuramente, ma anche con qualche scatto, quella che è stata una delle pagine più belle delle mie gite fotografiche, voi stessi potrete vivere o rimodulare a vostro piacimento questa esperienza, sempre ricordando di essere turisti responsabili.

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Conoscete tutti, se siete miei affezionati lettori, il territorio di Pellestrina e San Pietro in Volta, le sue tipicità, criticitá e, soprattutto, bellezze.
Infatti ve ne ho parlato anche qui: 10 cose da fare a Pellestrina almeno una volta nella vita e qui 53 anni dopo, una nuova violenta alluvione si abbatte su Venezia e le sue isole.

ITINERARIO (circa 11 fantastici kilometri): Lunedì 6 giugno 2022 son partito in direzione Chioggia, la ritengo il punto di partenza ideale per approcciare l’isola. Qui troveremo il parcheggio Giove che offre tariffe super convenienti parcheggiando l’auto all’ultimo piano, aperto ai lati, ma ben coperto. Già da qui il panorama comincerà a lasciarvi senza fiato.

Eccovi la mappa del primo tratto, poco più di 1km anche attraverso il cuore della città di Chioggia.

In questo tragitto passeremo dalla località “Isola Saloni” al centro storico, prendendo una delle tante calli che uniscono la “fondamenta del Canal Lombardo” al Corso del Popolo. Al termine di quest’ultimo, dopo aver sfiorato decine di negozi, ristoranti e bar arriveremo all’attracco di Piazza Vigo, dove ci attenderà il vaporetto della Linea 11 ACTV.

🟠 Fate attenzione 🟠 verificate la possibilità di prenotare l’imbarco se volete portare le vostre bici e ricordarevi che potrete anche noleggiarne una direttamente in isola.

Una volta acquistato il biglietto attendete l’avvio delle operazioni di imbarco e provate ad aggiudicarvi dei posti nel terrazzino posteriore del natante, la vista sarà eccezionale, ma anche non doveste riuscirvi, state sereni, il panorama è bellissimo anche dagli altri posti.

Cason da pesca nei pressi di Ca’ Roman

Se siete “amanti delle sfide” potrete aggiungere una tappa meravigliosa al vostro viaggio di scoperta, infatti chiedendo la discesa a Ca’ Roman di Pellestrina (vedi note degli orari) vi regalerete altri 3 km di itinerario a stretto contatto con la laguna ed il mare, mai così vicini lungo tutto l’arco di questo litorale, magari camminando alla sommità dei Murazzi come nella foto sottostante.

Passeggiando sopra i murazzi, verso Ca’ Roman di Pellestrina

Terminato questo tratto, a piedi o di navigazione arriverete all’attracco isolano del vaporetto, nei pressi del cimitero.

Vi raccomando di percorrere il più possibile il lato lagunare dell’isola, così da non perdere nessuno degli scorci che vedrete nelle immagini. Resta ovvio che se la voglia di mare vi dovesse sopraffare potrete affacciarvi al lato opposto e godere della vista del litorale isolano. | Scarica gratis la MAPPA DELL’ISOLA |

L’insegna che vi accoglierà all’approdo

Da qui, semplicemente proseguendo verso la Chiesa di Ognissanti, riconoscibilissima dalla sua sagoma che svetta sull’abitato, approccerete il primo tratto del borgo. Sulla sinistra vedrete una casa alta e verde, lì girando a sinistra e percorrendo la calle arriverete ai margini della Piazza del Duomo di Ognissanti che oltre all’omonima chiesa ospita anche due monumenti commemorativi, quello alla memoria di un parroco molto amato e l’altro, purtroppo più importante storicamente, che ci ricorda un mesto capitolo della seconda guerra mondiale, l’affondamento del piroscafo Giudecca, proprio nel quieto specchio d’acqua antistante la piazza.

La laguna innanzi al Duomo di Ognissanti

Proseguendo oltre verremo travolti dai toni variopinti delle case, sullo stile della più famosa Burano. Vi consiglio di rimanere nelle calli circondati dalle case in questa fase, così da acclimatarvi nel quieto vivere di questo borgo di pescatori, entrando in sintonia con una realtà dove l’unicità regna sovrana.

Uno scorcio, tra infinite sfumature di azzurro

Continuate verso nord, scoprendo le corti e le calli in cui la tavolozza si arricchisce di bellezza e gli accostamenti di ognuno creano un capolavoro, fatto di circostante.

Colori ed accostamenti unici

Supererete, ma, se vorrete, in questo tratto che vi separa dal “Tempio dell’Apparizione” potrete approfittare di un gran numero di ristoranti tipici e bar, alcuni famosissimi, altri sorprendentemente genuini. Con un occhio sempre pronto a scoprire bellezza.

I nomi delle barche sono sempre legati a delle storie, siano esse famigliari, aneddotiche o mitologiche. Tutto questo ha un fascino senza tempo.

E voi, li leggete mai i nomi sui pescherecci?

Per i più religiosi, ma anche per gli amanti dell’arte e dall’architettura in genere, imperdibile una visita al “Tempio dell’Apparizione” dedicato ai Santi Vito e Modesto.

Il Tempio, come si presenta innanzi a chi cammina o pedala lungo il lato lagunare.

Se andrete a guardare il mare da questa zona dell’isola rimarrete stupiti dal fatto che, da sopra il murazzo, distinguerete la laguna. E’ infatti uno dei punti abitati più stretti dell’isola, dunque mare e laguna si possono quasi toccare e distano meno di 200m.
Proseguiamo ancora, tra colori, profumi e, all’orizzonte nelle acque, qualche casone da pesca, strutture a palafitta il cui fascino primitivo non lascia mai insensibili.

Pescherecci e Casoni da pesca

Ed ecco, che passo dopo passo, arriviamo all’ultimo tratto del borgo di Pellestrina, il Sestier Scarpa, dove, quasi per miracolo gli spazi sinora talvolta angusti, sembrano apparentemente farsi più generosi, offrendoci così scorci come quello in cui è incastonata la Chiesa intitolata a Sant’Antonio.

Un taglio diagonale delle case e della Chiesa

E poco dopo

Da qui, sempre seguendo il corso lagunare, arriveremo ad una pista ciclo-pedonale che ci condurrà dopo circa 2 km alla frazione di Portosecco di San Pietro in Volta.

Sestier Scarpa

Unica nota da fornire, una deviazione all’altezza del cantiere ACTV verso il lato mare per poi tornare alla Laguna e proseguire.

Ed eccoci a Portosecco, località che prende il nome dal fatto che un tempo sfociava un fiume che, inesorabilmente, ha interrato il porto esistente. Qui il ritmo soave isolano pare farsi ancora più lieve e rilassante.

Le case vicino la Chiesa di Santo Stefano

Proseguendo ancora incontreremo di nuovo vari tra bar e ristoranti, oltre a quello che è al momento l’unico Hotel isolano, la Locanda Stravedo; innanzi la quale vi è un vecchio pontile usato un tempo dall’ACTV per far approdare le motonavi in un secondo punto di questo litorale e poi proseguire fino a Venezia direttamente via acqua.

Ex approdo ACTV

Proseguiamo ancora, superando il Ristorante “Da Nane” ed altre attività tra cui un bar ed una gelateria, eccoci ad uno dei punti più suggestivi, il centro di San Pietro in Volta; qui potrete trovare botteghe di cibo tipico, mini-market ed anche camion di ambulanti di prodotti freschi o vestiario/accessori casa.

Piazza di San Pietro in Volta

Vicino la Chiesa tra l’altro visse uno dei cittadini più illustri del litorale, il pittore Natalino Bentivoglio Scarpa, chiamato “Cagnaccio”.

Casa del Cagnaccio

Proseguendo arriveremo poi ad uno dei punti più belli dell’isola, una darsena in cui riposano le barche dei pescatori da cui di gode di un paesaggio mozzafiato.

Visuale dalla dighetta della darsena

Giungiamo così al capitolo finale di questa lunga, emozionante e ricca escursione, entrando nel cuore della frazione “Belvedere” (lato sinistro della foto qui sopra). Da qui vedremo la frazione “Alberoni” del Lido e la chiusura del borgo di San Pietro in Volta, con il ferry-boat che naviga innanzi a noi lungo il porto.

Un viaggio a piedi da Nord a Sud a Pellestrina

Qui, pensate, visse e ambientò una storia un grande maestro Disney: Romano Scarpa e il portico della foto sottostante fece parte di alcune tavole.

Il portico in località “Di Botta”

Ed infine, con la nostalgia che sale, prima ancora di abbandonare l’isola o di proseguire con la pista ciclabile fino al ferry-boat, eccoci all’ultimo fotogramma che questo posto unico ci offrirà seguendo la direzione da sud a nord.

Le panchine fronte laguna in località Belvedere

Sembra quasi un ossimoro che le panchine diano le spalle alla Laguna, ma non disperate, potrete godere del tramonto sedendovi direttamente sul muretto che guarda la laguna, affidando i vostri sogni al sole che si tuffa nelle acque mentre solca l’orizzonte dei Colli Euganei.

Perché, nessuno ve lo verrà a dire, ma qui ci sono alcuni dei tramonti più belli al mondo.

Tramonto sulla laguna

Se siete arrivati fino a qui avete condiviso con me un viaggio a tratti dalle atmosfere oniriche, in cui vi ho rivelato molto,
ma non tutto ciò che si può vedere in questo territorio unico.
Che voi scegliate di pedalarvi o camminarvi
poco importa, ma godetene appieno.
Io sognavo da anni di percorrere l’isola completamente a piedi da sud a nord, a posteriori ne sono felicissimo, certo, con le scarpe più consumate

dagli 11 km percorsi, ma con il cuore felice,
perché ha imparato tantissimi nuovi colori ed emozioni.

Buon viaggio di scoperta cari lettori e care lettrici,
dal vostro Edoardo.

PS se siete arrivati fino a qui ricordatevi che, lato mare, troverete il bus che vi potrà accompagnare verso Pellestrina per riprendere il vaporetto come da orari LINEA 11 in direzione Chioggia.

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RISORSE:
IL PERCORSO COMPLETO BY GOOGLE MAPS
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Chi si ricorda la nave incagliata?
“Cagnaccio” di San Pietro, lo scultore di tele.

Chioggia & Sottomarina

Chioggia e Sottomarina,
sorelle collegate da ponti di materia e storia, culla di tradizioni immemori e di eventi del nostro passato (la Guerra di Chioggia – Venezia vs. Genova).

Questo territorio fonde svariate sfumature che vanno dalla pesca alla cucina tradizionale, passando per il legame a distanza con Venezia.

Chioggia e Sottomarina sono unite da un ponte, nel mezzo del quale troviamo inoltre l’isola dell’Unione, un nome simbolico di una terra di mezzo tra due mondi così vicini, ma così lontani.

La prima è la bacheca delle tradizioni, la seconda del turismo balneare per eccellenza.

Scopritele in questo video e mi raccomando, condividete!

Attrezzatura per la realizzazione:
Le fondamenta dei miei contenuti…
Filtri Gobe, ND e molto di più

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Foto e video a cura di Edoardo Scarpa

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