L’intervista della settimana… “Venice in pattern”

Ovvero scoprire Venezia, un frame alla volta…

Venice in pattern (o anche solo V.I.P.) è un affascinante progetto a cura di Ilaria Pittana & Ilaria Pitteri. La differenza con ogni altra storia fin qui raccontata consta nella poliedricità della forma comunicativa, spaziando dalla letteratura alla fotografia, passando per il pattern.

Senza rivelarvi però troppi dettagli, vi lascio a questa frizzante intervista che, come sempre, è nata curiosando nel web, in particolare su instagram, dove anche voi potrete scoprire la pagina ufficiale: Venice in pattern

1. Ciao, mettiamoci comodi, chi siete e qual è il vostro legame, oltre a quello del nome? Ciao! Siamo Ilaria Pittana, architetto e appassionata di fotografia e Ilaria Pitteri, graphic designer e pattern addicted! Ad unirci, oltre l’impressionante quasi-omonimia, è l’amore per la nostra città: Venezia

2. @veniceinpattern, un progetto molto originale, cosa lo ha ispirato? Ti raccontiamo in due parole com’è nata l’idea di creare Venice in Pattern.Nel bel mezzo di una colazione a base di caffè (rigorosamente ristretto!) e cappuccio di soia, ci siamo guardate e abbiamo pensato: ‘perché non fare un progetto assieme’? Nasce così @veniceinpattern, il primo progetto storytelling interamente dedicato a Venezia, che unisce le nostre passioni: Ilaria Pittana (quella dallo scatto facile) già al tempo stava realizzando dei ritratti inusuali di Venezia e Ilaria Pitteri (quella ossessionata dai pattern) aveva appena concluso un progetto personale sui pattern tipografici. È stato semplice fare 2+2!

3. La parola “Pattern” assume molte sfumature diverse, qual è la vostra idea precisa sul tema? Come ci piace sempre ricordare il progetto non è fatto solo di pattern ma c’è molta ricerca tematica, testuale, fotografica e grafica. Diciamo che l’elemento del pattern è la ciliegina sulla torta del progetto. Quello che rende il progetto vincente, secondo noi, è proprio la commistione di linguaggi che portano alla creazione del pattern, è un modo di raccontare la nostra visione di Venezia. Il pattern, nel nostro caso, funge da tramite per la memorizzazione di un determinato elemento fotografato. Alle fotografie molto spesso poi vengono associati pattern più astratti, questo ci diverte perché permette a ciascun osservatore di dare la propria interpretazione e a volte darci il proprio personale commento, favorendo il confronto con chi ci segue e per capire se il nostro lavoro è apprezzato.

4. Dunque, abbiamo chiarito cosa sia un pattern, cosa possiamo farci? quale ruolo riveste nell’universo delle arti visive? I motivi decorativi sono molto versatili e possono essere (con criterio!) utilizzati su qualsiasi supporto, per questo abbiamo infinite idee di applicazioni (a tal proposito tenetevi pronti perché a breve ci saranno novità!) Bisogna considerare comunque che il progetto è nato come sperimentazione fotografica e grafica.. e solo attraverso la sperimentazione riusciamo ad arrivare a delle soluzioni che, nella maggior parte delle volte, ci soddisfano. 

5. Che ruolo ha avuto Venezia nella vostra evoluzione? In cosa siete state “contaminate” dall’unicità di questo ambiente? E’ chiaro che uno dei fili che vi collega sia proprio la vostra città natale, ditemi di più. Adoriamo Venezia in ogni sua forma. Ci piace la Venezia storica, sotto gli occhi di tutti ma soprattutto quella contemporanea e in continua evoluzione…quella che merita di essere scoperta e valorizzata. Contemporaneo per noi vuol dire sia nuovo, fresco, ma rimanda anche a quegli elementi che in un certo senso convivono con altri che hanno “mille anni di storia” per citare una poesia di Diego Valeri, che abbiamo usato per “debuttare” in Instagram con il progetto! Ci spieghiamo meglio: nella seconda fase del progetto abbiamo indagato l’alfabeto veneziano e abbiamo deciso di pubblicare ogni settimana una lettera maiuscola che abbiamo associato ad un tema “aulico”, noto (ma chiaramente da noi reinterpretato con il linguaggio unico di Venice in Pattern) e una lettera minuscola, associata ad un tema più “underground”. È così che la Nuda di Giorgione e il faro più instagrammato di Venezia (quello di San Nicoletto del Lido) convivono nella nostra pagina Instagram, così come convivono anche nella Venezia che amiamo!

6. Lo chiedo sempre, adoro creare dei parallelismi tra persone che operano in ambiti diversi, uno di questi è sapere quale sia il libro al quale non rinuncereste per nulla al mondo. Ci sono tantissimi libri a cui siamo personalmente legate! Volendo però risponderti come Venice in Pattern scegliamo sicuramente il libro Elements of Venice di Giulia Foscari, scritto in concomitanza con la Biennale diretta da Rem Koolhaas. Che dire?! Ci sono molti punti in comune con l’idea di base del nostro progetto. Tra questi, il voler indagare Venezia mediante lo studio e la restituzione dei suoi elementi usando un linguaggio proprio, e quindi unico. Ma nel caso di Venice in Pattern l’elemento veneziano supera i confini puramente architettonici per indagare Venezia a 360°. Ecco perché in Venice in Pattern troverete anche il pattern dell’acqua alta!

7. L’altra domanda che lega tutte le interviste è quella della macchina fotografica magica, ve ne affido una a testa, potete fare una sola foto, ritraendo un solo soggetto, chi o cosa ritrarreste e perchè? Vi piacciono le domande difficili! Cerchiamo di rispondervi anche qui come Venice in Pattern! Si tratta di una domanda che ci poniamo spesso, arrivando ovviamente a risposte sempre differenti. Tutte però hanno in comune qualcosa: l’unica fotografia one shot che vorremmo fare non sarebbe ad una persona, o ad un luogo preciso. Ci piacerebbe fotografare un istante. E ovviamente sarebbe un bellissimo istante che poi verrebbe patternizzato 🙂 

8. Venezia, città meravigliosa, ognuno ha il suo luogo preferito, il mio è Punta della Dogana, fermarmi lì, al bordo della banchina e percepire il mondo ruotare attorno, il vostro invece qual è? Adoriamo Venezia in ogni suo angolo! Davvero difficile scegliere! In questo momento ci piacciono molto i luoghi di Venezia dove si respira anche un po’ di contemporaneità: i campi dove i ragazzi fanno skate, i nuovi locali che hanno aperto in fondamenta della Misericordia… le librerie indipendenti che tanto adoriamo!

9. Vi è mai arrivata qualche richiesta strana o assurda attraverso il vostro profilo @veniceinpattern? Molte collaborazioni che ci sono state proposte erano assurde, possiamo dire praticamente quasi tutte! ma noi non lo vediamo come un aspetto negativo, anzi! è un modo per mostrare che il nostro progetto non è solo su Instagram ma è spendibile in tutte le realtà legate a Venezia. Quindi ogni progetto e collaborazione per noi è una sfida. 

10. Clienti, followers e progetti, ne avete mai affrontato uno all’apparenza impossibile? Come avete risolto il problema? Più che impossibili le definiamo “singolari”! E per questo ci piacciono moltissimo! Una richiesta che poi si è concretizzata in una bellissima collaborazione è quella fatta dal Birrificio Artigianale Veneziano, noto a tutti i veneziani e non, come BAV! Dalla loro passione per la birra e il comune amore per Venezia sono nate tre etichette per la birra che esplorano il Palazzo Veneziano. Le birre sono sold out ma è possibile vedere l’intero progetto sui nostri social.

Le birre e/a Venezia (:

11. Cosa vorreste dire a chi, come voi, vorrebbe affacciarsi all’universo dei Pattern o, ad ogni modo, della creatività in generale? Il nostro progetto è partito come un gioco e pensiamo che sia questo il giusto approccio per iniziare un progetto. Trovare un tema a cui si è molto legati e/o interessati e sperimentarlo in modo totalmente libero, poi la strada pian piano la si trova.

12. Viviamo in un’epoca dove internet ha eroso molte abitudini, il covid è stato una leva che ci ha ulteriormente spinti verso il mondo virtuale, quanto ha inciso tutto ciò sulla vostra attività? Trovate delle analogie con il modus operandi analogico o siete maggiormente colpite dalle differenze? “Grazie” al lockdown abbiamo potuto conoscere molte più persone virtualmente, che poi fortunatamente siamo riuscite a incontrare in un secondo momento anche di persona! La cosa che ci accomunava era la voglia di comunicare Venezia e soprattutto il desiderio di mantenere la città viva!

13. Studio, lavoro, amici, famiglie, quanto le persone che frequentate ogni giorno hanno giovato ed influito sulla vostra esperienza creativa? Aver avuto due percorsi di studi differenti, ma non così agli antipodi, aiuta certamente nella produzione di contenuti perché il confronto e l’arricchimento reciproco è costante, insomma.. ci completiamo! Le persone che abbiamo attorno influenzano inevitabilmente la nostra creatività. Con il nostro progetto abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone davvero interessanti che attraverso le loro storie hanno contribuito (e contribuiscono!) ad arricchire la nostra esperienza creativa.

14. Quanto di voi osserviamo nelle vostre creazioni? Nel progetto convivono in realtà due visioni: Ilaria Pittana, l’architetto, “si occupa” della fotografia, mentre Ilaria Pitteri, la graphic designer, dei pattern. Inevitabilmente la nostra formazione e la nostra personalità incide sul risultato finale, ma è sempre un continuo confronto.. quindi nel nostro progetto emergono sempre due personalità!

15. Sogni nel cassetto, forse in questo caso sarebbe meglio dire nei cassetti, ne avete? Se si, quali sono? Ne abbiamo tantissimi! Tra questi ci piacerebbe che Venice in Pattern diventi un punto di riferimento della città, un canale da usare per informarsi su Venezia a 360° ma attraverso il linguaggio unico del progetto! E in parte questo si sta già avverando: durante il lockdown il progetto è cresciuto tantissimo, è maturato e ha raggiunto davvero molte persone innamorate di Venezia. In questi due anni dalla nascita del progetto abbiamo raggiunto molti traguardi: bellissimi feedback dalle persone che ci stanno seguendo e tantissime collaborazioni con realtà veneziane!

16. Viaggiamo nel tempo ora, immaginiamo siano passati 15 anni da oggi, cosa vorreste fosse cambiato nel vostro ambito? Wow, 15 anni sono davvero tanti! Forse si tratta di un tempo che ancora non riusciamo a immaginare, soprattutto per un ambito come il nostro che è in continua evoluzione! Se però dovessimo pensare a Venice in Pattern tra qualche anno, diciamo ad esempio 3 o 5 anni, quello che vediamo è una Venezia che non ha più segreti per noi: ogni angolo indagato, fotografato e patternizzato da Venice in Pattern. Bello no?

Grazie ragazze per le vostre parole e per la vostra disponibilità, vi faccio un ultimo quesito: cosa vorreste dire a chi ci sta leggendo? Venezia è una città davvero magica e con un enorme potenziale, oltre a noi ci sono moltissime altre realtà giovani e innamorate di Venezia che vogliono tenerla viva! Quello che ci piace è fare rete con le persone e in parte abbiamo già costruito dei legami e delle collaborazioni che vanno in questa direzione! Venezia è piena di creativi come noi che operano in settori molto diversi. E quando ci uniamo, diamo vita a collaborazioni e progetti davvero bellissimi! Ma non vogliamo spoilerare nulla! Seguite la nostra pagina Instagram @veniceinpattern per essere sempre sul pezzo!

Se desiderate propormi un’intervista scrivetemi a trarealtaesogno.com@gmail.com

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