Ascolta il battito di ogni luogo: Roma – il respiro dell’eterno

Introduzione

Ci sono passi che si insinuano tra vicoli e piazze, passi che ascoltano il silenzio dei monumenti e il brusio dei mercati. Arrivati a Roma, ogni passo sembra fondersi con quelli di chi ha camminato qui prima, tracciando una mappa invisibile di storie millenarie. Tra colonne antiche, fontane che raccontano segreti e ombre che si allungano sulle strade, la città respira e invita chi la attraversa a fermarsi, osservare e lasciarsi guidare dal battito del suo cuore eterno: un ritmo nascosto che tutti percepiscono, anche senza vederlo.

street art di un gallo che dice daje!

Il mio passo inizia da Termini

Il mio itinerario inizia da Termini, con il treno che mi lascia nel cuore rumoroso della città. Da qui, per un giro cittadino in giornata, la scelta più ovvia è prendere la metro fino a Piazza di Spagna, punto in cui idealmente ha inizio il mio giro ad anello: un percorso che mi porterà a toccare il cuore e le ombre di Roma, seguendo solo il ritmo del mio passo e lo sguardo.

PALINA SATSEVICH
PALINA SATSEVICH

Tranne che per un istante, in cui il suono di un violino, suonato da un artista di strada, ha fermato il mio cammino per una breve sosta. Si trattava di Palina Satsevich e se vi ho incuriosito, cliccate qui.

Piazza di Spagna

Il rumore della città si attenua appena giunto a Piazza di Spagna. Le scale scivolano verso di me come un invito a fermarsi un attimo e osservare: dal basso il carro con il suo cavallo è pronto a partire, dall’alto sembra aprirsi un altro piccolo mondo sospeso nel tempo, dove turisti e romani condividono lo stesso spazio, senza fretta.

Davanti a me ci sono i venditori di rose, che in una chiacchiera mattutina paiono dividersi i compiti della giornata. Poi mi riaffaccio per guardare la scalinata dall’alto un’ultima volta… per fortuna che l’ho fatto, perché vedo lei: un set fotografico, bellissimo.

la modella in rosa ed i turisti intorno
La sposa in rosa – modella sulla scalinata di Trinità dei Monti

Ara Pacis

Proseguo a piedi fino all’Ara Pacis, dove la storia si fa tangibile e il mito si mescola al marmo, un luogo in cui le architetture romane dialogano con quelle moderne. Rimembrando il racconto di un caro amico, vado cercando Fausto Delle Chiaie, artista concettuale romano noto per le sue opere caratterizzate da ironia, materiali poveri e un linguaggio visivo provocatorio. La sua arte trasforma gli spazi pubblici in musei viventi, accessibili a tutti. Sapevo che era frequente e facile trovarlo di pomeriggio, ma il mio programma prevedeva il passaggio qui la mattina: invano nel mio caso, ma sicuramente non senza valide ragioni.

ara pacis
Ara Pacis

Fontana di Trevi

Mi avvicino alla Fontana di Trevi, dove l’acqua scorre incessante e le monete lanciate dai turisti scintillano sotto il sole. Ogni lancio racconta di un desiderio, un sogno o una promessa di ritorno a Roma. Queste piccole offerte però non scompaiono nel nulla, bensì realizzano “altri desideri” e una volta raccolte con cura, diventano gesti concreti di solidarietà, aiutando chi ha bisogno. In quel fragile equilibrio tra leggenda e realtà, sento la città respirare attraverso l’acqua, i sorrisi dei passanti e il tintinnio silenzioso delle monete che cadono.

Fontana di Trevi

Galleria Sciarra

Questo itinerario romano, ne sono consapevole, non racconta i segreti come nella mia rubrica veneziana, ma alcune perle saprà comunque farvi scoprire. Avete mai attraversato la Galleria Sciarra? Io l’ho fatto e sono rimasto ammaliato dai suoi affreschi nascosti: dettagli che sfuggono alle rotte turistiche, ma che raccontano la città con delicatezza e poesia.

Galleria Sciarra

Pantheon

Davvero devo raccontarvi cosa sia il Pantheon? Non credo, né penso di essere la “persona giusta” per farlo. Voglio invece stimolarvi a scoprirlo e viverlo con i vostri occhi. Come? Attraverso i miei scatti, dall’interno e dai suoi dintorni.

L'occhio del Pantheon
L’occhio del Pantheon

Al Pantheon la luce filtra dall’oculo, dipingendo un silenzio sacro. Qui ogni passo diventa un dialogo con chi ha camminato prima di noi: architettura eterna e memorie profonde. Pochi passi all’esterno e la dimensione suggestiva si riaffaccia al quotidiano, tra panifici e tabaccherie, mostrando come storia e vita moderna si fondono armoniosamente.

Piazza Navona

Piazza Navona si apre come un teatro quotidiano, animata da artisti, voci, risate e passi veloci. L’arte del quotidiano si mescola alla storia, e ogni fontana racconta storie diverse, mai uguali.

Piazza Navona
Piazza Navona

In epoca romana, quello che oggi chiamiamo Piazza Navona era il Circo di Domiziano, luogo di corse e spettacoli per il popolo. Passeggiando oggi tra le sue fontane e i vicoli circostanti, sembra di percepirne gli antichi fasti, che si fondono con il rumore della città contemporanea.

Campo de’ Fiori e il Cat Sanctuary

Il Torre Argentina Cat Sanctuary sorge tra le rovine antiche di Largo di Torre Argentina, accogliendo oggi circa 150 gatti. Già nei primi decenni del 1900, le colonne e i resti dei templi offrivano rifugio ai gatti randagi, che venivano nutriti dagli abitanti del quartiere. Negli anni ’50, l’attore Antonio Crast iniziò a prendersi cura dei gatti nel magazzino degli archeologi; in seguito la gestione passò a Anna Magnani, poi a Franca Stoppi, fino a raggiungere le fondatrici del rifugio moderno, tra cui Lia Dequel. Oggi, volontari dedicano ogni giorno cure, cibo e attenzioni a queste piccole vite feline segrete, che continuano a muoversi silenziose tra le colonne, custodi di storie antiche e nuove.

Il mercato di Campo de’ Fiori restituisce il respiro pulsante della città: odori di spezie e pane appena sfornato, voci che si intrecciano in un coro incessante, colori vivi che catturano lo sguardo. In questo intreccio di vita quotidiana e storia, Roma si svela oltre i monumenti, mostrando un’anima che vibra tra ritmi lenti e dettagli fugaci, invitando chi passeggia a lasciarsi guidare dal connubio di passato e presente. D’altronde, per scoprire i segreti di una città, spesso basta attraversarne i mercati.

Castel Sant’Angelo

Castel Sant’Angelo domina il Tevere, ponte tra passato e presente. Dalle sue mura e dai ponti circostanti, la città si rivela in scorci inattesi, mentre il fiume riflette storie di prigionieri, difese antiche e cammini di chi, nei secoli, ha attraversato Roma seguendo il battito dei suoi ponti e delle sue pietre.

Castel Sant’Angelo

Piazza San Pietro e Belvedere Gianicolo

Raggiungo Piazza San Pietro, cuore di fede e maestosità, e poi, in autobus, il Belvedere del Gianicolo: Roma si apre sotto di me come un mosaico di storia, luce e vita quotidiana, sospesa tra cielo e terra, dove ogni vicolo e piazza raccontano storie diverse, e il tempo sembra allungarsi per farsi osservare con lentezza.

Proprio a Piazza San Pietro, una donna con l’ombrello giallo mi riporta alla mente la “ricerca dell’amore” di Ted Mosby in How I Met Your Mother… ma questa è un’altra storia.

Ponte Sisto, isola tiberina e Bocca della Verità

Scendo a piedi fino a Ponte Sisto da cui posso ammirare l’Isola Tiberina che costeggio dal Lungotevere e, tra vicoli decisamentte meno frequentati, arrivo alla Bocca della Verità, simbolo di curiosità e mistero dove tutti provano ad infilare la mano in segno di sfida. Roma non si rivela soltanto nei grandi spazi monumentali, ma anche negli angoli dove storia, scaramanzia e leggenda si intrecciano, invitando chi passeggia a scoprire giochi secolari.

Colosseo

Chiudo il cerchio al Colosseo, l’Anfiteatro Flavio, dove le ombre dei gladiatori e dei secoli passati sembrano accompagnare i miei passi. La vista si apre sull’Arco di Costantino, custode di vittorie antiche e memorie di imperatori. Monumentalità e storia si fondono, ricordando che ogni città custodisce un battito antico, pulsante sotto la superficie dei suoi monumenti.

Er Colosseo

Porta Magica e ritorno a Termini

Un ultimo sguardo alla città lo riserviamo alla Porta Magica, simbolo esoterico e custode di enigmi nascosti tra vie e vicoli, aggiunge un ultimo tocco di mistero al mio percorso. Le incisioni e i simboli raccontano storie segrete, sfidando chi cammina a osservare con occhi curiosi ed elaborare le poprie teorie.

La porta magica

Di qui poi torno a Termini, chiudendo l’anello della mia giornata romana. Ma il battito della città non mi lascia: resta con me, tra i passi, gli sguardi, i rumori e le memorie silenziose che continuano a vibrare sotto la pelle di Roma, ed ora, anche sotto la mia.

L’Eco da Venezia – I Signori della Notte

Se Roma ebbe i suoi gladiatori, i centurioni e i custodi d’arena, Venezia, nel silenzio delle calli, affidava la giustizia ai suoi Signori della Notte: vigilanti segreti che percorrevano ombre e canali 👉 Scopri i Signori della Notte

Turista responsabile

Roma custodisce secoli di storie e spazi fragili. Cammina con attenzione tra piazze e vicoli, rispetta le rovine, scegli i mezzi pubblici quando possibile e lascia che ogni angolo respiri. Anche un solo giorno può trasformarsi in un viaggio consapevole.

Il mio kit per esplorare Roma:

Per muovermi in tutta tranquillità, ho acquistato subito 3 biglietti ATAC, la società del trasporto pubblico locale, al costo di 1,50 € ciascuno. Con un unico titolo di viaggio è possibile utilizzare metro, autobus e tram, spostandosi facilmente tra le principali attrazioni senza stress.

Alla fine ne ho usati solo due: da Termini a Piazza di Spagna e poi da Piazza San Pietro al Belvedere del Gianicolo. Piccoli tragitti, certo, ma sufficienti a dimostrare quanto sia comodo e conveniente affidarsi al trasporto pubblico.
Un gesto semplice ed economico che mi ha permesso di godere della Città Eterna senza pensieri.

Una mappa personalizzata per esplorare Roma

Per organizzare al meglio l’itinerario, ho stampato una mappa in formato A4, evidenziando le tappe essenziali e annotando appunti e curiosità a margine.
Questa mappa “scarabocchiata” è diventata il mio compagno di viaggio: un metodo semplice e visivo per orientarmi tra le meraviglie romane.

Non ci credete? Ecco le prove! Guardate voi stessi la mappa che mi ha accompagnato in questo viaggio indimenticabile.

La mappa cartacea di Roma su cui ho elaborato il mio itinerario cittadino con impressi gli appunti essenziali
Se vuoi scarica la mappa cartacea su cui ho elaborato il mio itinerario cittadino con impressi gli appunti essenziali

In conclusione

Ogni passo in questa giornata romana è stato un piccolo battito dentro il grande cuore della città. Tra monumenti immortali, mercati vivaci, vicoli silenziosi e gatti curiosi, ho imparato che Roma non si mostra mai tutta insieme: si lascia scoprire lentamente, a chi sa fermarsi ad ascoltare. E questo è solo l’inizio del nostro viaggio: “Ascolta il battito di ogni luogo” non è solo uno slogan, ma un invito a percepire la vita segreta delle città, a catturare storie nascoste e a sentire, con occhi e cuore, ciò che nessuna guida turistica può raccontare.

Un itinerario da Pellestrina a San Pietro in Volta.

Sono passati tre anni dalla mia ultima visita all’isola di Pellestrina; così tanti perché dalla fine del 2019 in poi, per ciascuno di noi, sono cambiate tantissime cose, per alcuni, decisamente troppe.

Le mie radici, ben radicate in questo territorio, per più di 900 giorni non si sono lasciate intridere dalla salubre aria salmastra, ma anche da quei profumi e colori che, con ogni parte di me, amo.

Oggi, in questa piccola cronaca, vi racconto a parole sicuramente, ma anche con qualche scatto, quella che è stata una delle pagine più belle delle mie gite fotografiche, voi stessi potrete vivere o rimodulare a vostro piacimento questa esperienza, sempre ricordando di essere turisti responsabili.

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Conoscete tutti, se siete miei affezionati lettori, il territorio di Pellestrina e San Pietro in Volta, le sue tipicità, criticitá e, soprattutto, bellezze.
Infatti ve ne ho parlato anche qui: 10 cose da fare a Pellestrina almeno una volta nella vita e qui 53 anni dopo, una nuova violenta alluvione si abbatte su Venezia e le sue isole.

ITINERARIO (circa 11 fantastici kilometri): Lunedì 6 giugno 2022 son partito in direzione Chioggia, la ritengo il punto di partenza ideale per approcciare l’isola. Qui troveremo il parcheggio Giove che offre tariffe super convenienti parcheggiando l’auto all’ultimo piano, aperto ai lati, ma ben coperto. Già da qui il panorama comincerà a lasciarvi senza fiato.

Eccovi la mappa del primo tratto, poco più di 1km anche attraverso il cuore della città di Chioggia.

In questo tragitto passeremo dalla località “Isola Saloni” al centro storico, prendendo una delle tante calli che uniscono la “fondamenta del Canal Lombardo” al Corso del Popolo. Al termine di quest’ultimo, dopo aver sfiorato decine di negozi, ristoranti e bar arriveremo all’attracco di Piazza Vigo, dove ci attenderà il vaporetto della Linea 11 ACTV.

🟠 Fate attenzione 🟠 verificate la possibilità di prenotare l’imbarco se volete portare le vostre bici e ricordarevi che potrete anche noleggiarne una direttamente in isola.

Una volta acquistato il biglietto attendete l’avvio delle operazioni di imbarco e provate ad aggiudicarvi dei posti nel terrazzino posteriore del natante, la vista sarà eccezionale, ma anche non doveste riuscirvi, state sereni, il panorama è bellissimo anche dagli altri posti.

Cason da pesca nei pressi di Ca’ Roman

Se siete “amanti delle sfide” potrete aggiungere una tappa meravigliosa al vostro viaggio di scoperta, infatti chiedendo la discesa a Ca’ Roman di Pellestrina (vedi note degli orari) vi regalerete altri 3 km di itinerario a stretto contatto con la laguna ed il mare, mai così vicini lungo tutto l’arco di questo litorale, magari camminando alla sommità dei Murazzi come nella foto sottostante.

Passeggiando sopra i murazzi, verso Ca’ Roman di Pellestrina

Terminato questo tratto, a piedi o di navigazione arriverete all’attracco isolano del vaporetto, nei pressi del cimitero.

Vi raccomando di percorrere il più possibile il lato lagunare dell’isola, così da non perdere nessuno degli scorci che vedrete nelle immagini. Resta ovvio che se la voglia di mare vi dovesse sopraffare potrete affacciarvi al lato opposto e godere della vista del litorale isolano. | Scarica gratis la MAPPA DELL’ISOLA |

L’insegna che vi accoglierà all’approdo

Da qui, semplicemente proseguendo verso la Chiesa di Ognissanti, riconoscibilissima dalla sua sagoma che svetta sull’abitato, approccerete il primo tratto del borgo. Sulla sinistra vedrete una casa alta e verde, lì girando a sinistra e percorrendo la calle arriverete ai margini della Piazza del Duomo di Ognissanti che oltre all’omonima chiesa ospita anche due monumenti commemorativi, quello alla memoria di un parroco molto amato e l’altro, purtroppo più importante storicamente, che ci ricorda un mesto capitolo della seconda guerra mondiale, l’affondamento del piroscafo Giudecca, proprio nel quieto specchio d’acqua antistante la piazza.

La laguna innanzi al Duomo di Ognissanti

Proseguendo oltre verremo travolti dai toni variopinti delle case, sullo stile della più famosa Burano. Vi consiglio di rimanere nelle calli circondati dalle case in questa fase, così da acclimatarvi nel quieto vivere di questo borgo di pescatori, entrando in sintonia con una realtà dove l’unicità regna sovrana.

Uno scorcio, tra infinite sfumature di azzurro

Continuate verso nord, scoprendo le corti e le calli in cui la tavolozza si arricchisce di bellezza e gli accostamenti di ognuno creano un capolavoro, fatto di circostante.

Colori ed accostamenti unici

Supererete, ma, se vorrete, in questo tratto che vi separa dal “Tempio dell’Apparizione” potrete approfittare di un gran numero di ristoranti tipici e bar, alcuni famosissimi, altri sorprendentemente genuini. Con un occhio sempre pronto a scoprire bellezza.

I nomi delle barche sono sempre legati a delle storie, siano esse famigliari, aneddotiche o mitologiche. Tutto questo ha un fascino senza tempo.

E voi, li leggete mai i nomi sui pescherecci?

Per i più religiosi, ma anche per gli amanti dell’arte e dall’architettura in genere, imperdibile una visita al “Tempio dell’Apparizione” dedicato ai Santi Vito e Modesto.

Il Tempio, come si presenta innanzi a chi cammina o pedala lungo il lato lagunare.

Se andrete a guardare il mare da questa zona dell’isola rimarrete stupiti dal fatto che, da sopra il murazzo, distinguerete la laguna. E’ infatti uno dei punti abitati più stretti dell’isola, dunque mare e laguna si possono quasi toccare e distano meno di 200m.
Proseguiamo ancora, tra colori, profumi e, all’orizzonte nelle acque, qualche casone da pesca, strutture a palafitta il cui fascino primitivo non lascia mai insensibili.

Pescherecci e Casoni da pesca

Ed ecco, che passo dopo passo, arriviamo all’ultimo tratto del borgo di Pellestrina, il Sestier Scarpa, dove, quasi per miracolo gli spazi sinora talvolta angusti, sembrano apparentemente farsi più generosi, offrendoci così scorci come quello in cui è incastonata la Chiesa intitolata a Sant’Antonio.

Un taglio diagonale delle case e della Chiesa

E poco dopo

Da qui, sempre seguendo il corso lagunare, arriveremo ad una pista ciclo-pedonale che ci condurrà dopo circa 2 km alla frazione di Portosecco di San Pietro in Volta.

Sestier Scarpa

Unica nota da fornire, una deviazione all’altezza del cantiere ACTV verso il lato mare per poi tornare alla Laguna e proseguire.

Ed eccoci a Portosecco, località che prende il nome dal fatto che un tempo sfociava un fiume che, inesorabilmente, ha interrato il porto esistente. Qui il ritmo soave isolano pare farsi ancora più lieve e rilassante.

Le case vicino la Chiesa di Santo Stefano

Proseguendo ancora incontreremo di nuovo vari tra bar e ristoranti, oltre a quello che è al momento l’unico Hotel isolano, la Locanda Stravedo; innanzi la quale vi è un vecchio pontile usato un tempo dall’ACTV per far approdare le motonavi in un secondo punto di questo litorale e poi proseguire fino a Venezia direttamente via acqua.

Ex approdo ACTV

Proseguiamo ancora, superando il Ristorante “Da Nane” ed altre attività tra cui un bar ed una gelateria, eccoci ad uno dei punti più suggestivi, il centro di San Pietro in Volta; qui potrete trovare botteghe di cibo tipico, mini-market ed anche camion di ambulanti di prodotti freschi o vestiario/accessori casa.

Piazza di San Pietro in Volta

Vicino la Chiesa tra l’altro visse uno dei cittadini più illustri del litorale, il pittore Natalino Bentivoglio Scarpa, chiamato “Cagnaccio”.

Casa del Cagnaccio

Proseguendo arriveremo poi ad uno dei punti più belli dell’isola, una darsena in cui riposano le barche dei pescatori da cui di gode di un paesaggio mozzafiato.

Visuale dalla dighetta della darsena

Giungiamo così al capitolo finale di questa lunga, emozionante e ricca escursione, entrando nel cuore della frazione “Belvedere” (lato sinistro della foto qui sopra). Da qui vedremo la frazione “Alberoni” del Lido e la chiusura del borgo di San Pietro in Volta, con il ferry-boat che naviga innanzi a noi lungo il porto.

Un viaggio a piedi da Nord a Sud a Pellestrina

Qui, pensate, visse e ambientò una storia un grande maestro Disney: Romano Scarpa e il portico della foto sottostante fece parte di alcune tavole.

Il portico in località “Di Botta”

Ed infine, con la nostalgia che sale, prima ancora di abbandonare l’isola o di proseguire con la pista ciclabile fino al ferry-boat, eccoci all’ultimo fotogramma che questo posto unico ci offrirà seguendo la direzione da sud a nord.

Le panchine fronte laguna in località Belvedere

Sembra quasi un ossimoro che le panchine diano le spalle alla Laguna, ma non disperate, potrete godere del tramonto sedendovi direttamente sul muretto che guarda la laguna, affidando i vostri sogni al sole che si tuffa nelle acque mentre solca l’orizzonte dei Colli Euganei.

Perché, nessuno ve lo verrà a dire, ma qui ci sono alcuni dei tramonti più belli al mondo.

Tramonto sulla laguna

Se siete arrivati fino a qui avete condiviso con me un viaggio a tratti dalle atmosfere oniriche, in cui vi ho rivelato molto,
ma non tutto ciò che si può vedere in questo territorio unico.
Che voi scegliate di pedalarvi o camminarvi
poco importa, ma godetene appieno.
Io sognavo da anni di percorrere l’isola completamente a piedi da sud a nord, a posteriori ne sono felicissimo, certo, con le scarpe più consumate

dagli 11 km percorsi, ma con il cuore felice,
perché ha imparato tantissimi nuovi colori ed emozioni.

Buon viaggio di scoperta cari lettori e care lettrici,
dal vostro Edoardo.

PS se siete arrivati fino a qui ricordatevi che, lato mare, troverete il bus che vi potrà accompagnare verso Pellestrina per riprendere il vaporetto come da orari LINEA 11 in direzione Chioggia.

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RISORSE:
IL PERCORSO COMPLETO BY GOOGLE MAPS
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“Cagnaccio” di San Pietro, lo scultore di tele.