I Segreti di Venezia: L’erosione silenziosa che sfida la città lagunare

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le intriganti vicende della città lagunare. Prima di cominciare, lasciate che vi ponga una domanda:
“Possiamo restaurare la pietra, ma potremo mai restituire l’anima a una città?”
È una riflessione difficile, lo so. Ma affrontarla con lo sguardo giusto vi condurrà dentro l’essenza del nostro cammino di oggi: una Venezia che, tra calli consunte e silenzi interrotti dall’incresparsi delle acque, si racconta nella sua fragilità potente, con la dignità di chi resiste al tempo senza clamore.

Quando l’acqua consuma la pietra: le cause dell’erosione lagunare

Venezia è, prima di tutto, una meraviglia di ingegneria arcaica: una città costruita con coraggio su una sorta di foresta capovolta, una fittissima trama di pali di legno piantati nel fango che, inconsapevoli, sorreggono la pietra, la storia, la città stessa.
La sua natura salmastra, plasmata dalle acque che la cullano e che l’hanno protetta nei secoli dalle scorribande degli invasori, rappresenta oggi anche il suo contrappasso.

Un antico pozzo e una facciata di una abitazione erosa parzialmente
Un antico pozzo e una facciata di una abitazione erosa parzialmente

Un tempo la sfida era approvvigionarsi d’acque potabili; oggi, la battaglia è contro un lento, inesorabile consumo: l’erosione.
Impossibile elencare con precisione tutte le cause, perché sono numerose e profondamente intrecciate tra loro. Dalle maree sempre più eccezionali alle grandi navi, dal moto ondoso al cambiamento climatico, molteplici fattori stanno minando giorno dopo giorno le fondamenta stesse della città, influenzandone anche la parte emersa dal punto di vista estetico e identitario.

Il prezzo della bellezza: materiali, permeabilità e fragilità

Venezia, come detto, è costruita su un equilibrio impossibile, eppure ancora visibile agli occhi di chi sa guardare. Un universo fatto di mattoni, calce e pietra d’Istria: materiali scelti non a caso, ma per eleganza e resistenza, capaci di sfidare l’abbraccio mutevole e salmastro della laguna.

Eppure, nessun materiale, per quanto nobile, è eterno se esposto ogni giorno al fiato salato della città d’acqua. Le facciate, spesso adornate con grazia e leggerezza, assorbono nel tempo l’umidità e il sale trasportato dal vento, dalla pioggia, dalle maree — o che trasuda dal basso, risalendo lentamente attraverso i pori della materia.
Il sale, nemico silenzioso e paziente, si deposita, si cristallizza, poi spinge, infine spacca e sgretola. Gli intonaci si gonfiano, le superfici si sfaldano, lasciando cicatrici sulla pietra: bolle, crepe, distacchi. Come una pelle che cede al tempo.

Così, la bellezza di Venezia si riempie di rughe sottili, giorno dopo giorno, in silenzio. La città è permeabile: lo è sempre stata, verso i popoli, le acque, le storie. Lascia entrare e restituisce, ma trattiene anche la fatica del tempo.
Ed è proprio questa sua fragilità dichiarata, che si fa tratto distintivo e orgoglio, a renderla irripetibile.

Un volto che invecchia sotto il sole e nel sale, come quello del vecchio Santiago nel romanzo di Hemingway – Il Vecchio e il mare: segnato, ma fiero. Consumato, ma non vinto.

Storia di un lento collasso: episodi e dati che non si vedono

Dietro il volto scintillante di Venezia si nasconde una realtà spesso invisibile: una lenta, inesorabile erosione che si dispiega sotto i nostri occhi impotenti.
Da secoli, la città affronta un progressivo abbassamento del suolo, noto come subsidenza, che ha radici in processi naturali ma è stato aggravato da alcune attività umane, come il prelievo delle acque sotterranee, ormai fortunatamente ridotto.
A questo lento declino si aggiungono i cedimenti strutturali di antichi edifici, spesso poggiati esclusivamente su pali di legno.
Questi pali, immersi nei fanghi anaerobici che ne preservavano l’integrità, sono ora impregnati d’acqua e, con il passare del tempo, si degradano, indebolendo il delicato tessuto urbano.

Le più recenti ricerche scientifiche, grazie a strumenti come GPS e telerilevamento satellitare, confermano che Venezia si abbassa mediamente di qualche millimetro all’anno: un dato apparentemente modesto, ma che, mantenendosi costante nel tempo, mette a serio rischio l’integrità stessa della città.

Questi segni silenziosi raccontano una storia di fragilità profonda, che richiede attenzione e interventi continui.
Venezia non è solo una città da ammirare per la sua bellezza, ma un organismo vivente che, pur nella sua maestosità, soffre e si trasforma, chiedendo a noi di comprenderne il lento declino e di prendersene cura.

Resistere o sparire: tra restauri, soluzioni e visioni per il futuro

Venezia oggi si trova a un bivio cruciale: resistere agli assalti del tempo e dell’acqua, o rischiare di scomparire lentamente sotto il peso delle sue fragilità.
I restauri, spesso lunghi e costosi, cercano di restituire dignità alle sue facciate, consolidare le fondamenta e fermare l’avanzata dell’erosione.
Progetti imponenti come il MOSE, concepito per difendere la città dalle acque alte eccezionali, rappresentano tentativi moderni di preservare un equilibrio che da secoli sembra sfuggire, ma che un giorno potrebbe non essere più sufficiente.

“Salvare Venezia” non significa soltanto proteggere i mattoni o innalzare barriere. È un compito complesso che coinvolge la gestione sostenibile del turismo, la tutela dell’ambiente lagunare e una riflessione profonda sul senso stesso di città: un organismo vivo che vive nella relazione armonica tra acqua e terra, tra passato e futuro.
Il vero futuro di Venezia dipende dalla nostra capacità di coniugare innovazione e rispetto per l’identità unica di questo luogo.

In questo fragile equilibrio, la città continua a raccontarci la sua storia come un vecchio disco che suona, fatta di resilienza, bellezza e di un lento, incessante dialogo con il tempo e con la natura.
Ignara però dei pericoli che corre proprio in virtù di ciò che è nella sua essenza più profonda.
Il futuro di Venezia è un’opera aperta: sta a noi scriverla con cura, consapevolezza e passione, trasformandolo nel capolavoro di tutti.

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In conclusione:

Camminiamo tra calli e palazzi, ammirando la bellezza senza sempre percepire la fragile trama che sostiene Venezia.
Ogni pietra, ogni muro segnato dal tempo, racconta una storia di resistenza e di equilibrio instabile tra acqua e terra.
La laguna, che ha cullato e protetto la città, oggi le pone una sfida silenziosa e continua: non solo conservare la sua materia, ma custodire la sua anima.
In questo dialogo delicato tra passato e futuro, Venezia ci insegna che la cura non è solo un gesto tecnico, ma un atto d’amore e consapevolezza.
Perché in questa città, dove il tempo sembra rallentare, ogni sforzo per salvarla è un impegno a preservare un patrimonio di storia, bellezza e identità che appartiene a tutti noi.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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La Rivoluzione di Vinted ha Davvero Cambiato il Modo in Cui Acquistiamo e Vendiamo i Vestiti?

Tutto è cominciato con una rivoluzione all’interno della mia famiglia, una metamorfosi fisica degna di Kafka che, in chiave positiva, ha rivoluzionato le nostre vite in maniera radicale e profonda.

Ci siamo trovati improvvisamente nella necessità di valorizzare dei capi di abbigliamento che non andavano più bene e, a differenza dei metodi abituali, abbiamo reputato fosse giunto il momento di dare nuova vita e valore a ciò da cui avevamo deciso di separarci.

Così, timidamente, abbiamo iniziato a muovere i primi passi in questo nuovo universo, pubblicando i primi annunci di vestiario da vendere sull’app più famosa tra tutte, Vinted appunto.

L’economia del riuso è in costante crescita, alimentata dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla ricerca di alternative sostenibili. La popolarità di piattaforme online come Vinted e la diffusa adozione di pratiche di acquisto e vendita di oggetti usati testimoniano l’aumento della tendenza. Inoltre, l’interesse crescente dei consumatori per prodotti di seconda mano e il desiderio di ridurre gli sprechi sono segnali evidenti di questa evoluzione positiva verso un’economia più sostenibile e idealmente circolare.

Vinted e l’economia del riuso:

Vinted è una piattaforma globale di compravendita di abbigliamento usato. Gli utenti possono vendere e acquistare abiti precedentemente posseduti. Il suo ruolo nell’economia del riuso è fondamentale poiché promuove la riduzione degli sprechi, contribuendo a un approccio più sostenibile all’abbigliamento. L’importanza dell’economia del riuso risiede nella sua capacità di offrire alternative economiche e sostenibili all’acquisto di prodotti nuovi, promuovendo uno stile di vita più ecologico e risparmioso.

Inoltre tramite la app si creano e gestiscono tutte le spedizioni che, dato il volume d’affari, hanno dei costi sostenibilissimi che rendono ancora più ricca di appeal l’applicazione.

L’esperienza personale:

Ad oggi possiamo vantare più di 350 recensioni positive e tantissimi utenti, noi compresi, soddisfatti a 360 gradi del servizio.

Si è rivelata una vera manna poter usare questa app, in quanto ci ha permesso di rientrare di una parte degli investimenti fatti per il necessario quanto importante cambio di guardaroba e da qualche tempo ne ho approfittato pure io con un profilo personale in cui vendo libri usati per i quali non nutro più particolare interesse o che magari mi vengono affidati dai miei genitori per la vendita, anche questo è dare nuova vita alle cose.

Siete curiosi?

Guardate QUI, questo è il profilo di mia moglie Silvia e potete farvi un’idea della semplicità con cui si possono scoprire occasioni e rimettere in circolo abiti o oggetti che non utilizziamo più.

Mentre quello che segue è il MIO in cui propongo i libri che, come dicevo, non fanno più parte della mia libreria personale o di quella dei miei genitori.

In sintesi:

Vinted è una piattaforma di compravendita online specializzata in abbigliamento, calzature e accessori usati. Ecco come funziona:

  1. Registrazione: Per iniziare, gli utenti devono registrarsi su Vinted, il che di solito richiede solo pochi minuti. Puoi farlo tramite un indirizzo e-mail o un account social media.
  2. Caricamento di Prodotti: Una volta registrati, gli utenti possono iniziare a caricare foto dei capi di abbigliamento, scarpe o accessori che desiderano vendere. Si inseriscono i dettagli, come la taglia, il marchio e il prezzo di vendita.
  3. Interazione con gli Acquirenti: Gli acquirenti interessati possono fare domande o negoziare il prezzo direttamente attraverso la piattaforma.
  4. Pagamenti: Quando un acquirente decide di acquistare un articolo, il pagamento avviene attraverso il sistema di pagamento integrato di Vinted. Il venditore riceve il pagamento una volta che l’acquirente conferma di aver ricevuto e approvato l’articolo.
  5. Spedizione: Il venditore è responsabile della spedizione dell’articolo. Vinted fornisce un’etichetta di spedizione prepagata che semplifica il processo. Gli utenti possono tenere traccia della spedizione attraverso la piattaforma.
  6. Recensioni e Feedback: Alla conclusione di ogni transazione, acquirenti e venditori possono lasciare feedback e recensioni reciprocamente. Questo aiuta a costruire la fiducia nella comunità Vinted.
  7. Protezione dell’Acquirente e del Venditore: Vinted offre alcune garanzie per proteggere sia gli acquirenti che i venditori. Ad esempio, se un acquirente non riceve l’articolo o se l’articolo non corrisponde alla descrizione, è possibile aprire una disputa per risolvere la situazione.

Dunque, Vinted fornisce una piattaforma semplice ed efficiente per chiunque voglia vendere abbigliamento usato o trovare ottimi affari su capi di seconda mano. La sua comunità attiva e il sistema di pagamento integrato rendono il processo di compravendita conveniente e sicuro.

In conclusione, ho scoperto quanto sia gratificante partecipare all’economia del riuso attraverso piattaforme come Vinted. Valorizzare gli oggetti usati non solo riduce gli sprechi, ma offre anche un’opportunità per ottenere un ritorno dalle cose che non usiamo più. Invito tutti a dare una chance a questa esperienza e a scoprire il valore nascosto nei propri armadi. Potreste sorprendervi di quanto possiate contribuire ad un mondo più sostenibile.
Unitevi a noi nell’esplorare l’economia del riuso su Vinted e scoprite il valore nascosto nei vostri armadi. La vostra partecipazione può contribuire a un mondo più sostenibile.

E tu? Compri o vendi su Vinted?

Fammelo sapere nei commenti.