I Segreti di Venezia: Storie di Sfide e Intrighi sul Ponte dei Pugni a Campo San Barnaba – Dorsoduro

Introduzione:
Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un’immersione nel cuore della città delle acque, alla scoperta delle sue meraviglie nascoste e dei suoi segreti. In ogni articolo, sveleremo un aspetto unico di Venezia che la rende affascinante e misteriosa. Oggi vi voglio parlare di uno dei ponti minori più affascinanti e fotografati della città. Seguitemi!

il Ponte e le sue quattro impronte di piede
Una vista dell’imbarcazione dalla riva presso cui è attraccata.

La storia ed i retroscena:
È il classico ponte veneziano che, non fosse per un piccolo dettaglio apposto sulla sua pavimentazione, passerebbe quasi inosservato. Su questo ponte infatti sono state apposte in marmo 4 impronte di piede la cui funzione rivelerò nei prossimi paragrafi. Dovete sapere che a Venezia si contrapponevano due fazioni invise dai tempi delle schermaglie tra due diverse borgate dell’entroterra, Jesolo ed Eraclea. Queste si distinguevano nel modo di vestire e, addirittura, nel modo di adornarsi delle donne. Sto parlando dei “Castellani” del quartiere di San Pietro di Castello e dei “Nicolotti” originari di San Nicolò dei Mendicoli. I Castellani si portavano berretti e sciarpe rosse mentre i Nicolotti nere; altresì le donne dei Castellani portavano i fiori al petto su di un lato, quelle dei Nicolotti sull’altro.

Il ponte aveva la possibilità di essere rafforzato, e il canale sottostante veniva ripulito per evitare danni a persone o oggetti in caso di caduta dal ponte. Nel giorno dello scontro, i contendenti, che potevano raggiungere anche il numero di trecento per parte, si schieravano alle due estremità del ponte. Questo era accompagnato da musica e dall’arrivo di folle di spettatori curiosi, che si affacciavano dalle finestre o assistevano dall’acqua su barche.

La scelta dell’armamento era regolamentata: potevano essere impiegate corazze, elmi, scudi, canne e bastoni, ma talvolta si preferiva combattere a mani nude, senza armi né protezioni.

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Prima dell’inizio dello scontro vero e proprio, c’era una sfida individuale, conosciuta come “Mostra“, che coinvolgeva i campioni delle due squadre. Ogni campione posava i piedi su due delle impronte presenti sulla pavimentazione del ponte. Successivamente, gli altri contendenti si univano alla lotta. La fazione che riusciva a far cadere tutti gli avversari nel canale sottostante aveva il diritto di porre le proprie insegne sul ponte, dimostrando così il proprio dominio sullo spazio. Tuttavia non era permanente e il ponte poteva essere riconquistato da altre fazioni in futuri scontri. Questo consentiva ulteriori battaglie quando la fazione avversaria cercava di reclamare il possesso del ponte. A volte, persino il pubblico si univa alle belligeranze che potevano durare diverse ore e venivano interrotte solo con la gendarmeria che al calar delle tenebre accorreva per porre fine alle contese.

A partire dal 1574, furono promulgate misure per cercare di limitare questi combattimenti, con la proibizione delle armi. Nel 1705, gli scontri furono vietati dopo uno degli scontri più violenti, in cui si era passati dai pugni ai coltelli. Le pene per chi provocava una rissa su un ponte includevano lavori forzati su una galea per cinque anni o più, o una detenzione carceraria di sette anni.

1673 Heintz Wettstreit auf der Ponte dei Pugni – Joseph Heintz il Giovane
wikimedia

Per offrire altre forme di svago, venne istituito un nuovo gioco chiamato “Forze d’Ercole”, che consisteva nella costruzione della piramide umana più alta durante il Carnevale di Venezia in Piazza San Marco. Il Doge in persona premiava la piramide più alta.

Solo successivamente, nella seconda metà del 1800, vennero aggiunte le ringhiere in ferro.

una ulteriore vista del ponte e delle sagome delle impronte

In sintesi, la ‘Guerra dei Pugni‘ a Venezia era molto più di semplici combattimenti fisici. Era una tradizione che rifletteva il senso di appartenenza dei veneziani ai loro sestieri e la loro passione per la competizione. Gli scontri sul Ponte dei Pugni erano eventi festosi e spettacolari che coinvolgevano la comunità locale e permettevano di dimostrare l’orgoglio di appartenenza a un quartiere.

Mentre camminate lungo i canali di Venezia e osservate il Ponte dei Pugni, ricordate che questo luogo è stato il palcoscenico di sfide affascinanti e simboliche. Le cicatrici del passato sono ora parte integrante dell’identità di Venezia in una vera e propria coesione di una città che ha sempre saputo adattarsi e rinnovarsi nel corso dei secoli.

Lo sapevate, infine, che di “Ponti dei Pugni” ce ne sono ben due? Scrivetemi nei commenti se avete scoperto anche l’altro!

In futuro, continueremo a esplorare i segreti e le meraviglie di questa città straordinaria. Grazie per essere con noi in questa affascinante avventura nella serie “I Segreti di Venezia”. Restate sintonizzati per ulteriori rivelazioni e scoperte.


A venerdì prossimo!

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