I Segreti di Venezia: i ponti gemelli Duodo e Barbarigo “de la Feltrina” nascondono una porta segreta – San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. Sono i piccoli dettagli a stimolare la curiosità e la ricerca. Proprio da uno di questi inizia la storia che vi racconterò oggi. Una storia vera, un luogo reale ed un mistero, tutto da scoprire.

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Una porta sotto al ponte

A Venezia, ogni ponte ha un nome, ed ogni nome racconta una storia. Alcuni evocano amori, altri intrighi, altri ancora… misteri e silenzi. Sono pochi però i ponti così vicini da sembrare gemelli — e tra questi spiccano i ponti Duodo e Barbarigo, noti anche come i ponti gemelli “de la Feltrina”, nel cuore del sestiere di San Marco, a poche decine di metri in linea d’aria dal Teatro La Fenice.

A un primo sguardo, appaiono semplici passaggi speculari, quasi simmetrici nel loro disegno. Ma se ci si ferma ad osservare con attenzione, proprio sotto l’arcata di quello all’angolo, dove un capitello sporge discreto, si nasconde qualcosa di più.

Sotto la volta che sorregge la struttura e valica le acque, nascosta nell’ombra, giace una piccola porta murata che si affaccia direttamente sul canale. Potrebbe sembrare una casualità, un dettaglio dimenticato dal tempo — ma così non è. La sua forma è curata e precisa, il profilo è inciso nella pietra d’Istria, elegante e deciso: qualcuno l’ha voluta lì, forse già consapevole del silenzio che l’avrebbe avvolta nei secoli.

Molte le ipotesi intorno al suo significato. C’è chi la immagina come accesso privato via acqua, chi come via di fuga o uscita segreta. Qualcuno suggerisce che potesse servire a sfuggire agli occhi vigili della Serenissima, magari per mercanti disonesti, trafichi clandestini o amori proibiti.

Una traccia viva nella pietra di una Venezia esoterica?

Proprio la sua collocazione appartata e la sua eccezionalità architettonica rendono questa porta una vera fonte d’ispirazione per chi segue e studia la Venezia più misteriosa ed esoterica, ma a conti fatti l’unica certezza che ci resta è quella offerta dalla toponomastica ufficiale, che lega il nome del luogo alla famiglia Feltrina, un tempo antica proprietaria della zona. Nomi e tradizioni, a differenza della funzione originaria della porta ormai murata, sono sopravvissuti al tempo, giungendo fino a noi come indizi sbiaditi di una storia più grande, tutta da immaginare.

Dove trovarla:

La porta si trova nel sestiere di San Marco, nelle adiacenze del Campo e della Chiesa di Santa Maria del Giglio.

Da Piazza San Marco, queste le indicazioni: procedi in direzione sud su Piazza San Marco verso Salizada San Moisè, poi svolta a destra imboccando Salizada San Moisè. Prosegui su Calle Seconda de l’Ascension e continua dritto su Salizada San Moisè, salendo le scale. Avanza lungo Calle Larga XXII Marzo, attraversa il Ponte San Moisè e sali nuovamente le scale. La strada curva leggermente a destra diventando Calle delle Ostreghe: continua su di essa, sali ancora le scale e svolta leggermente a destra per restare su Calle delle Ostreghe. Attraversa poi il Ponte Duodo o Barbarigo e infine svolta a destra su Campiello de la Feltrina San Marco, salendo le ultime scale del percorso.

Per scorgere la porta segreta, dovrai restare giù dai ponti o salire su quello che conduce verso Fondamenta Corner Zaguri. È lì che si cela uno dei piccoli enigmi della città.

Nel cuore del dedalo veneziano, non conta soltanto la meta, ma lo sguardo con cui la raggiungiamo. Spesso è proprio nei dettagli più silenziosi che si nasconde la meraviglia. Tra due ponti, in una pausa tra un passo e l’altro, questa porta può apparire come la pagina di un libro aperta dal caso.

La porta della Feltrina suscita interrogativi, forse da secoli, in chi la osserva. Chi la attraversava? Quali segreti custodiva? Perché fu chiusa? Non abbiamo risposte certe, ma in fondo non importa. A Venezia, anche le porte che non si aprono ci fanno sentire qualcosa. Lo fanno con la grazia delle cose dimenticate, che sanno ancora emozionare chi ha il coraggio di rallentare e osservarle.

Perché in questa città, ogni muro ed ogni mattone sono un sussurro, e ogni scorcio un invito alla meraviglia.

Cosa vedere nelle vicinanze:

Nel Sestiere di San Marco, già di suo ricco di fascino e storia, ci sono alcune piccole gemme che, visitando il Ponte Duodo, si rendono vicine e ve ne rivelo alcune: Bacino Orseolo, il Negozio Olivetti, il Balcone del Doge, il Campanile pendente di Santo Stefano da Campo Sant’Anzolo col suo Canale Segreto, la Scala Contarini del Bovolo o anche la Piscina San Moisè e il pontile dei pittori.

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In conclusione:

Nel cuore del dedalo veneziano, non conta soltanto la meta, ma lo sguardo con cui la raggiungiamo. Spesso è proprio nei dettagli più silenziosi che si nasconde la meraviglia. Tra due ponti, in una pausa tra un passo e l’altro, questa porta può apparire come la pagina di un libro aperta dal caso.

Quella porta suscita interrogativi, forse da secoli, in chi la osserva. Chi la attraversava? Quali segreti custodiva? Perché fu chiusa? Non abbiamo risposte certe, ma in fondo non importa. A Venezia, anche le porte che non si aprono ci fanno sentire qualcosa. Lo fanno con la grazia delle cose dimenticate, che sanno ancora emozionare chi ha il coraggio di rallentare e osservarle.

Perché in questa città, ogni muro ed ogni mattone sono un sussurro, e ogni scorcio un invito alla meraviglia.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: Ponte delle Tette, il più scandaloso della città – San Polo

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. Oggi esploreremo un tema di portata forse più triviale rispetto al solito, ma non per questo meno curioso. E, a prescindere dal nostro grado di pudore, sarà un… piacere accompagnarvi alla scoperta di una dimensione di Venezia che — se non fosse per i nizioleti che vi citerò — rischierebbe di essere dimenticata. Perché sì, anche tra calli silenziose e campielli sonnacchiosi, Venezia ha avuto il suo quartiere a luci rosse. E, come scopriremo, lo ha tramandato in modo tutto suo: scrivendolo sui muri.

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Dove siamo e cosa c’è intorno al Ponte delle Tette?

Ci troviamo nel Sestiere di San Polo, non lontani da Campo San Boldo e dal Ponte dei Meloni, quello invisibile.. Sembra che proprio il governo della Serenissima avesse imposto alle prostitute di mostrare il seno ai passanti dal davanzale, nel tentativo di incentivare una sessualità di genere eterosessuale. L’omosessualità, all’epoca diffusa e invisa alle autorità che la vedevano come una deviazione da contenere, spinse il governo a mettere in atto misure che oggi appaiono tanto discutibili quanto rivelatrici del pensiero dell’epoca.

vista panoramica dal ponte delle tette
Un quartiere a luci rosse… legalizzato

Venezia, punto di fusione di culture, temeva che i “costumi sessuali d’importazione” minassero la struttura familiare tradizionale. Per questo, la Serenissima favorì la prostituzione femminile, imponendo dunque alle meretrici di essere visibili e seducenti.

il ponte de le tette

Tra tolleranza e controllo: le regole del “gioco” nella Venezia della Serenissima

La prostituzione era tollerata, ma le norme rigide e severe. Ecco qualche esempio:

  • Impossibilità ad uscire dal quartiere salvo eccezioni specifiche
  • Colei che non rientrasse al tramonto (terza campana) era punita con un numero di dieci frustate.
  • Potevano esercitare ogni giorno, ma non nei periodi sacri, come ad esempio Natale o Pasqua.
  • Nei giorni di uscita eccezionale potevano girare la città munite di un fazzoletto giallo che facesse da marchio di riconoscimento indossandolo.
  • Divieto assoluto di uscire la domenica.

E quando le carampane invecchiavano? Il destino delle “professioniste” di ieri

Venne istituito presso le dimore del Signor Rampani un ospizio per le prostitute che non praticavano più “il mestiere”, da qui si tramanda derivi un epiteto rivolto ad una donna vecchia e sciatta: “Ti xe na Carampana!” cioè la fusione tra “Ca’” per casa e “Rampana” da Rampani, per indicare appunto una donna consumata dalle sue esperienze di vita e non più bella a vedersi come un tempo. Addirittura pare che le donne relegate a Ca’ Rampani seguitavano a praticare sottostando ai prezzi imposti dal governo e col divieto assoluto di uscire in pubblico in quanto “sgradite”.

Una morale a due facce: nascondere la polvere sotto il tappeto veneziano

Oggi al Ponte de le Tette attraversiamo il Rio di San Canciano (delle Carampane in quel tratto..) e, leggendo il nizioleto, probabilmente sorridiamo, ma fermandoci un secondo a riflettere, il discorso si fa ampio, ampissimo. Si potrebbero aprire interi tomi su ipocrisia con il trattamento riservato alle donne e ancora di più alle Carampane, di controllo sociale, di resistenza e lotta femminile. Questo ponte si fa simbolo di un’epoca in cui la morale pubblica aveva un’influenza enorme negli interessi dello stato e, proprio grazie all’attualità di questo contrasto tematico-visivo, resta uno degli angoli più affascinanti, meno conosciuti, ma potenzialmente più forieri di dibattito, tra tutti i Segreti di Venezia rivelati finora.

rio terà de le carampane

Itinerario a piedi: da Rialto al Ponte delle Tette

Partendo dal Ponte di Rialto, sul lato di San Polo, immergiti nel cuore pulsante del mercato cittadino. Segui la Ruga dei Oresi, ricca di vetrine e botteghe artigiane, fino a imboccare la Ruga Vecchia San Giovanni (quella della chiesa “murata” tra le case). Prosegui lungo questa vivace via, quindi svolta a sinistra in Calle de la Donzella, una calle più appartata che ti guida verso la Venezia meno turistica. Attraversa Calle dei Sansoni, passando per Campiello dei Sansoni e poi per Calle de Ca’ Raspi. Svolta ora a sinistra in Calle dei Botteri, poi ancora a sinistra in Carampane, una zona che già nel nome rievoca storie di un passato piccante. Pochi metri più avanti, imbocca Rio Terà de le Carampane, e svolta subito a destra: sei sulla Fondamenta delle Tette. A questo punto, non puoi sbagliare. Davanti a te c’è il piccolo e celebre Ponte delle Tette, sospeso sul Rio de San Canciano, incorniciato da nizioleti che parlano chiaro e da mura che — se potessero — avrebbero molto da sussurrare.

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In conclusione:

Venezia non smette mai di raccontare storie e, quando lo fa, ci mette sempre dentro un mix unico di ironia e modernità — anche quando affonda le radici in esperienze lontane nel tempo. La città ci invita, ancora una volta, a guardare più a fondo. Il Ponte delle Tette, con la sua apparente leggerezza, è in realtà uno di quei luoghi dove la Storia — quella con la S maiuscola — riaffiora tra le pietre e i nizioleti. Un angolo che parla di controllo, ma anche di desiderio; di marginalità e di potere; di limiti che generano espressione e si fanno espressione, attorno a figure femminili dimenticate da una società che ha scelto di regolare l’intimità per meglio governare. Camminare fin qui, in una calle appartata ma centrale, è come aprire una finestra su un’intera epoca. Ed è proprio questo che rende Venezia così unica: la sua capacità di svelarsi senza giudicare, lasciando che sia il nostro sguardo attento a decidere se ciò che vediamo è solo folclore… o un frammento scomodo, prezioso, unico. Giusto o sbagliato, forse. Ma pur sempre parte della nostra eredità culturale, che — in quanto tale — appartiene a ciascuno di noi in modo diverso.

E va bene che sia così.

mappa di venezia e localizzazione del ponte delle tette

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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I Segreti di Venezia: In campo Sant’Angelo passa un canale “segreto” – San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. L’autenticità di Venezia è cosa nota e, proprio in queste pagine, abbiamo sfogliato vari capitoli dei suoi piccoli, ma grandi, segreti. Oggi, però, non andremo a rievocare il potere dei Dogi o il fascino delle gondole: punteremo su qualcosa di più semplice e, proprio per questo, altrettanto affascinante. Scopriremo infatti un canale segreto che, passando sotto ad alcuni edifici, sembra scomparire — per poi proseguire il suo itinerario nel cuore della città, arrivando addirittura fino al Canal Grande.

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Dove ci troviamo e cosa c’è nelle vicinanze?

Siamo nel Sestiere di San Marco, il più nobile della città, e ci troviamo in Campo Sant’Anzolo (Sant’Angelo), una sorta di epicentro cittadino, praticamente equidistante dal Ponte dell’Accademia, da Piazza San Marco e dal Ponte di Rialto.
Se Venezia avesse un cuore, forse potremmo trovarlo proprio qui… oltre che a Castello, ma lì si parla di quello di Melusina, ve la ricordate la leggenda, vero?
Proseguendo, se ci guardiamo attorno, scorgeremo la Chiesa dell’Annunziata, una delle più piccole della città, ma anche sedi istituzionali, negozi di souvenir, un’edicola, osterie, vere da pozzo… insomma, veri frammenti di vita veneziana, quella autentica.

vista d'insieme di campo sant'anzolo e della chiesa dell'annunziata dando le spalle al canale segreto

Come raggiungerla?

Forse è proprio il suo farsi “viatico del mondo veneziano” a rendere prezioso questo campo.
Il suo essere così vicino a tutto lo trasforma in qualcosa che si attraversa distrattamente, mentre si è diretti altrove. Fermiamoci e scegliamo la via più comoda: partiamo dal Ponte dell’Accademia, attraversiamo tutto Campo Santo Stefano e, una volta in fondo, imbocchiamo la calle che nasce tra i palazzi e la facciata della chiesa dedicata al Santo che dà il nome al Campo. A quel punto, non ci resterà che imboccare la Calle dei Frati che, superato il Ponte dei Frati, ci farà arrivare a destinazione.

Ora, godete dell’atmosfera: cercate gli edifici e i dettagli che vi ho descritto poco sopra…
e infine, trovate il canale segreto.

il rio de sant'anzolo e l'inizio del canale segreto che porta verso il canal grande

Il Canale Segreto: Il Rio del Santissimo

Lo avete visto?
Se così non fosse, vi ci accompagno virtualmente. Andate verso il campanile storto: lì, proprio accanto allo stazio dei gondolieri (ne passano tantissime da quelle parti!), scorgerete il canale segreto che scorre giusto al di sotto dell’arcata di un ponte sospeso in muratura, il quale collega due edifici contigui. Il canale in questione fa parte del Rio del Santissimo e scorre proprio sotto l’abside della chiesa di Santo Stefano.
Il valore simbolico di questo dettaglio è davvero unico. Il canale non è navigabile e lo si può ammirare da vicino solo in gondola o in barca. Insieme al celebre “ponte invisibile”, è un altro fantastico esempio dell’ingegno veneziano.

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In conclusione:

Venezia non smette mai di stupirci.
Anche nei suoi luoghi più centrali, dove il passo del turista è rapido e il vociare della città si fa intenso, si nascondono angoli di unicità, discreti e quasi invisibili. Il Rio del Santissimo, con il suo percorso segreto, è uno di questi: un piccolo prodigio architettonico, scoperto da pochissimi, che ci ricorda quanto la città lagunare sia costruita non solo sull’acqua e sulla pietra, ma anche sul mistero e sull’ingegno. Attraversare questi spazi con occhi curiosi significa entrare in dialogo con la storia viva di Venezia, divertendosi a coglierne i segreti che si svelano solo a chi sa fermarsi per davvero, anche solo per un istante.

mappa della posizione di campo sant'anzolo e del canale segreto

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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I Segreti di Venezia: Essere Giovani in una Città Sospesa nel Tempo, sfida o sogno?

Tutti pensiamo di conoscere Venezia, ma i suoi veri segreti si svelano solo a chi la vive ogni giorno, passo dopo passo. Tra le molte domande che ci siamo posti, ce n’è una che continua a farsi strada nella mia mente. Sebbene non sia il primo a interrogarmi su questa questione, con profonda umiltà cercherò di offrirvi uno spunto per vedere Venezia sotto una nuova luce: non solo come una meta turistica, ma come casa per chi, come i giovani che vi abitano, la vive quotidianamente. È proprio questo che rende Venezia unica: solo chi l’ha scelta come casa, o chi non riesce a separarsene per il legame indissolubile che ha creato, può davvero comprenderla ❤️.

In una città dove ogni angolo racconta storie antiche, i giovani, ma anche gli adulti, affrontano quotidianamente sfide che i turisti non possono nemmeno immaginare. Venezia nasconde segreti che sfuggono ai visitatori frettolosi, offrendo una realtà in cui il passato si intreccia con il futuro, camminando insieme, fianco a fianco. Ogni gesto quotidiano può trasformarsi in una piccola impresa: raggiungere la scuola, trovare spazi per socializzare o semplicemente per giocare a pallone ⚽. Ma tutto questo avviene sotto la luce intensa che arte, cultura e storia proiettano all’unisono sullo scenario che ci circonda, creando un caleidoscopico intreccio di unicità 🎨.

Una calle nel cielo
Una calle nel cielo

Anche questo articolo attinge alla mia esperienza personale, ma non solo. Ho cercato di raccogliere tutto ciò che credo di aver compreso finora di questo infinito turbinio che è Venezia.

Un ringraziamento particolare va a tutte le fonti che mi hanno guidato, ispirandomi o rispondendo direttamente alle mie domande. Tra queste ci sono youtubers, amici, perfetti sconosciuti che, con un gesto quotidiano o semplicemente passandomi accanto, mi hanno svelato dettagli che, diversamente, sarebbero rimasti invisibili 👀.

Buona lettura, amici e amiche! Siete fedeli compagni di viaggio in questo percorso, che promette di essere ancora ricco e intenso, sempre insieme a voi 🚶‍♂️🚶‍♀️.

Per entrare nello spirito di quanto preannunciato, iniziamo con una breve intervista a un’amica che vive e ha un legame profondo con la città di Venezia. Grazie a Marta 😊 (qui potete scoprire i suoi profili: Personale e Creativo), ho potuto cogliere dettagli che altrimenti avrei potuto solo ipotizzare. La ringrazio sinceramente per il suo prezioso contributo.

Venezia attraverso gli occhi di chi la vive: sfide e sogni dei giovani residenti | L’Intervista a Marta:

Ciao Marta, Grazie per la tua disponibilità; da quanto vivi a Venezia e qual è il tuo legame con la città?
Vivo a Venezia da quando sono nata, esattamente da ventisette anni. Ciò che mi lega a Venezia sono le mie radici famigliari, la bellezza di raggiungere tutto a piedi (o quasi) e la pace, soprattutto nel sestiere in cui abito.

Dal tuo punto di vista, quali sfide affrontano i giovani veneziani e in cosa differiscono rispetto alle altre città?
La sfida per i giovani è vivere in un posto che offre pochi spazi per ballare e divertirsi, costringendoli spesso a cercare svago in terraferma o sulle altre isole. Ma c’è un ostacolo ancora più grande: i costi degli affitti sono elevati, mentre gli stipendi sono sempre più bassi, spingendo molti giovani a condividere la stessa casa per ‘sopravvivere’.

Come il turismo di massa influenza la qualità della vita dei giovani residenti?
Venezia vive di turismo, e questo è fondamentale, ma quando il turismo non è di qualità, finisce per danneggiare la città, compromettendo la qualità della vita cui giustamente ambiscono i residenti.

conseguenze del turismo di massa
Conseguenze del turismo di massa

È realistica la prospettiva di costruire carriera e famiglia a Venezia?
I giovani possono sicuramente crearsi una carriera nella città, ma costruire una famiglia e trovare una casa è estremamente difficile, a meno che non si parta avvantaggiati, con una casa tramandata di famiglia o un lavoro ben retribuito. Gli affitti sono troppo alti, e acquistare una casa a Venezia è quasi impensabile.

Come si integrano tradizioni e storia nella vita dei giovani veneziani?
Le culture e le tradizioni si preservano abbastanza bene tra i giovani, anche grazie a festività come il Redentore, che unisce non solo i veneziani, ma tutto il Veneto. Ho recentemente visto un gruppo di ragazzi impegnato in un piccolo teatro con le marionette in dialetto veneziano, ed è stato commovente, perché era una pratica che avveniva spesso a Sant’Alvise quando ero piccola.

una porta da calcio sul muro di una chiesa
una porta da calcio sul muro di una chiesa

Quali iniziative promuovono i giovani per preservare la cultura veneziana?
Sarebbe bello che tornassero eventi come quelli che ho vissuto da bambina, per far conoscere ai più piccoli il nostro dialetto, burbero ma simpatico.
(nota dell’autore–>) proprio in questi giorni Carlotta Berti ci regala la possibilità di riscoprire, come dice in copertina nel suo libro: usi, costumi e gergo dei veneziani” nel suo libro: “Co digo, digo!).

Quali attività culturali apprezzano di più i giovani?
I locali preferiti dai giovani si trovano in Fondamenta degli Ormesini, in Erbaria, Santa Margherita e Via Garibaldi. Sono posti pieni di bar dove poter bere il nostro amato spritz accompagnato dal tipico cicchetto. Ci sono anche posti nascosti tra le calli che sono davvero molto buoni.

una tipica cicchetteria a Rialto

Quali sono i luoghi preferiti dai giovani per il tempo libero?
In estate, gli eventi che piacciono ai giovani sono le sagre, come quella di San Giacomo, accompagnate da banchetti di cibo tipico e musica che spazia dal dialetto veneziano al latino americano fino al jazz.
(Nota dell’autore–>) Senza dimenticare una unicità veneziana come il “Cinema Barch-in”, che fa il verso ai drive-in, permettendo di godere direttamente dalle barche di film ed eventi in diretta.

Consigli per locali autentici meno noti?
Un posto magico è la Libreria Acqua Alta, molto conosciuta. Ci sono anche altre librerie, come quella in Campo Santa Margherita – La Libreria Marco Polo. Purtroppo, una libreria che mi piaceva, vicino a Piazza San Marco, è stata sostituita da un negozio Louis Vuitton, mentre resiste la Libreria Goldoni, vicino all’omonimo teatro.

Come si distinguono le attività per giovani a Venezia rispetto ad altre città?
Ogni sestiere ha i suoi posti, e purtroppo ci sono anche trappole per turisti. I punti focali per i veneziani sono i bacari, che continuano a essere molto apprezzati.
(Nota dell’autore–>) A fine articolo vi fornirò un elenco di alcuni locali veneziani.

un tipico locale veneziano - bacaro quebrado

Quali eventi coinvolgono i giovani residenti?
I giovani partecipano a sagre e concerti dove possono ascoltare musica dal vivo e divertirsi con gli amici, come la Festa del Redentore e il Carnevale, che offrono spettacoli, musica e tradizioni uniche. Inoltre, eventi più contemporanei come il Venice Jazz Festival e serate di musica elettronica organizzate in spazi culturali o locali indipendenti attraggono una partecipazione giovanile sempre crescente, creando un equilibrio tra modernità e tradizione.

Mercatini o fiere frequentati dai giovani? Dove trovare prodotti unici o vintage?
I mercati vintage non sono molti, ma ci sono negozi come Vintageria, Penny Lane e L’armadio di Coco. Vi consiglio inoltre di visitare il Mercatino dell’Antiquariato di Campo San Maurizio, vicino al ponte dell’Accademia.

Quali sono le principali opportunità e sfide lavorative per i giovani a Venezia? Cosa manca alla città per migliorare la qualità della vita dei giovani?
Per i giovani veneziani, la sfida principale è trovare un lavoro stabile e ben retribuito che permetta di vivere a Venezia in modo dignitoso, considerando i costi elevati della vita quotidiana, come affitti e servizi essenziali. La mancanza di sicurezza lavorativa, caratterizzata da contratti precari o temporanei, rende difficile pianificare un futuro nella città. Questo spinge molti a cercare opportunità fuori Venezia, in terraferma o altrove, dove le condizioni lavorative possono offrire maggiore stabilità e crescita.

A Venezia, ciò che davvero manca ai giovani è un sistema che garantisca loro opportunità professionali adeguate. Oltre alla precarietà lavorativa, anche la carenza di spazi per la socializzazione e lo sviluppo personale, come centri culturali o attività ricreative, incide sulla qualità della vita. Questi luoghi potrebbero favorire il senso di comunità e offrire occasioni di incontro e crescita.

Senza una rete di supporto che includa opportunità lavorative più solide e spazi dedicati allo sviluppo personale, i giovani rischiano di sentirsi sempre più isolati, contribuendo a una continua fuga di talenti dalla città che tanto amano e in cui vorrebbero costruire il loro futuro.

Grazie per la disponibilità Marta!
Grazie a te!

Giusto due riflessioni dell’autore:

Le relazioni e i contrasti tra antichi mestieri, coesione sociale e innovazione tecnologica a Venezia sono profonde. Mestieri tradizionali, come la lavorazione del vetro di Murano, la costruzione di gondole e remi, e la preparazione di piatti tipici, favoriscono un forte senso di appartenenza tra i giovani, creando legami intergenerazionali tra chi desidera apprendere e chi ha il compito di trasmettere un’arte millenaria. La valorizzazione di queste peculiarità artigianali promuove una comunità attiva e coesa.

D’altra parte, l’innovazione tecnologica offre nuove piattaforme per la promozione e la vendita di prodotti artigianali, amplificando la loro visibilità e accessibilità. I social media, ad esempio, permettono agli artigiani di condividere il proprio lavoro e interagire con una clientela globale, facilitando la creazione di nuovi canali di vendita, anche se questi possono perdere il fascino dell’esecuzione dal vivo.

Questa integrazione tra tradizione e modernità non solo preserva la cultura locale, ma stimola anche l’imprenditorialità giovanile, rafforzando il tessuto sociale di Venezia e rendendola un luogo dinamico e attrattivo, ricco di potenzialità ancora inespresse.

Ora mi rivolgo a me stesso e a tutti voi che leggete: se aveste a disposizione una macchina fotografica magica che vi permettesse di catturare un soggetto o un tema di Venezia per l’eternità, chi o cosa immortalereste e perché? Sentitevi liberi di condividere le vostre risposte nei commenti!

Un Gondoliere a riposo
Un Gondoliere a riposo

Qui di seguito il mio pensiero:
Se avessi tra le mani una macchina fotografica magica che mi permettesse di immortalare un soggetto di Venezia per l’eternità, non avrei dubbi: punterei l’obiettivo su un gondoliere mentre naviga attraverso i canali al tramonto. La figura del gondoliere rappresenta non solo la tradizione e l’arte di una professione antica, ma anche il legame indissolubile tra l’uomo e la città. Con il suo movimento fluido, i riflessi dell’acqua e i colori caldi del cielo, questa immagine racchiuderebbe l’essenza di Venezia, il suo fascino e la sua capacità di raccontare storie attraverso le generazioni. È un simbolo di identità, passione e l’amore per questa città che, nonostante i cambiamenti, continua a vivere nel cuore dei veneziani e dei visitatori.

Bacari e Delizie: Cicchetti, Dolci e Ombre tra Tradizione e Innovazione

Iniziamo il nostro bacaro tour con i classici bacari veneziani, dove l’atmosfera vivace e il cibo delizioso si uniscono. Il bacaro, un’osteria tipica, serve le famose ombre, piccoli bicchieri di vino, accompagnati da cicchetti, stuzzichini vari che fanno festeggiare e far rumore, proprio come suggerisce il nome che deriva da “far bacara”.

Uno dei luoghi imperdibili è il Bacareto da Lele, dove i panini partono da soli 1€ e il titolare, Fabio, offre una selezione di vini a partire da 1,20€. Un’altra opzione è Arcichetti Bakaro, situato proprio accanto, che propone crostini di pane farciti in modo creativo e gustoso, perfetti per accompagnare un buon vino.

Se cercate un’esperienza di vino naturale, l’Osteria Vecio Biavarol dal Pippa offre cicchetti come le polpette a un costo leggermente superiore rispetto ai primi due locali. Per assaporare le sarde in saor, un piatto tradizionale veneziano, visitate Quebrado, dove potrete anche gustare ottime polpette accompagnate da vini e spritz.

Per un buon rapporto qualità-prezzo, l’Enoteca ai Schiavi è da non perdere, con ombre a 1,20€ e cicchetti a 1,50€. Al Paradiso Perduto, sia ombra che cicchetto costano 2€. La Birreria Zanon offre un’ombra abbondante a 3€ e cicchetti a 2,5€, mentre la Cicchetteria Venexiana da Luca e Fred propone ombre a 2€ e cicchetti a 2,5€.

Passiamo ora a mangiare con soli 5€ a Venezia! Potete gustare un tramezzino al Bar alla Toleta, un nome che si ricollega a D’Annunzio. Rosa Salva, una storica pasticceria fondata nel 1870, è famosa per i suoi dolci tipici come bussolà e zaeti. La Rosticceria Ghislon propone le deliziose mozzarelle in carrozza a soli 2,5€, mentre alla Trattoria Ca’ d’Oro alla Vedova non perderti le loro polpette speciali.

Infine, la Pasticceria dal Mas, la Venice Bakery e la Pasticceria Franco Tonolo offrono una selezione di dolci e salati, tipici e non, con quest’ultima famosa per la sua fugassa veneziana.

Zone Giovani e…

  • Fondamenta della Misericordia e Fondamenta degli Ormesini (Cannaregio): I posti ideali per un aperitivo con vista canale e ottima compagnia!
  • Campo Santa Margherita (Dorsoduro): Il cuore pulsante della vita notturna, perfetto per incontrarsi e divertirsi con gli amici.
  • Campo dell’Erbaria (San Polo): Un angolo accogliente dove gustare cicchetti e chiacchierare in buona compagnia.
  • Via Garibaldi (Castello): Una via vivace, con tanti locali e una bell’atmosfera per chi ama socializzare.

Un Tuffo nel Cuore di Venezia, i Negozi e Locali Imperdibili:

Se sei in cerca di un’atmosfera unica, Bacaro Jazz e Brasbar sono il posto giusto per te. Qui, i gestori uniscono il meglio della musica jazz con un’ottima selezione di drink, rendendo ogni serata indimenticabile.

Non dimenticare di visitare la fumetteria ZAZÀ, un vero e proprio rifugio per gli amanti del mondo dei fumetti e dell’arte manga. La Libreria Acqua Alta è un’altra gemma da non perdere, con i suoi libri che galleggiano in un’atmosfera incantevole, mentre Sulla Luna ti accoglie con la sua selezione di pietanze e capolavori letterari.

Per chi cerca un tocco nostalgico e musica in vinile, Living in the Past è il negozio perfetto, dove la musica e l’atmosfera ti trasporteranno indietro nel tempo. Infine, non puoi perderti l’Hard Rock Café, che offre un mix di musica rock e deliziosi piatti in un ambiente vivace.

Conclusione:

Venezia, metafora del Mondo, musa ispiratrice e vortice creativo. Ci siamo lasciati ispirare da chi chiama “Casa” questa città, con Marta che ci ha aperto gli occhi sulle sfide quotidiane dei giovani veneziani. Abbiamo capito che la bellezza di Venezia risiede non solo nei suoi scorci pittoreschi, ma anche nella resilienza e nella creatività di chi la vive. Come diceva Gabriele D’Annunzio: “Niuna casa è si piccola che non la faccia grande uno magnifico abitatore” e Venezia si fa grande, grandissima, grazie ai suoi abitanti che la rendono ciò che è: unica.

Vi ringrazio, onorato, per essere giunti fino a qui e vi prometto che sveleremo insieme altri angoli e storie, affinché il nostro amore per Venezia continui a crescere e a fiorire, un passo alla volta.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

Vi aspetto con nuovi segreti e avventure ogni venerdì!

Postilla:

Il titolo ci pone innanzi ad una domanda, eccovi la mia risposta:
Essere giovani a Venezia è sia una sfida che un sogno. Ogni giorno un veneziano naviga tra le difficoltà e le opportunità, cercando di costruire il proprio posto in questa città sospesa nel tempo. È una lotta, ma è anche una fortuna. In fondo, non è forse proprio la complessità di questa esperienza che rende la vita qui così affascinante?

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