I Segreti di Venezia: Bere un’Ombra, la Storia di un Antico Modo di Dire – San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio tra storie nascoste e piccoli miracoli quotidiani, spesso invisibili agli occhi di chi attraversa la città con troppa fretta.

Avete mai sentito un veneziano – o un veneto – dire: «Andiamo a bere un’ombra?»
Se la risposta è no, e un giorno vi capitasse, non pensate di aver capito male né di trovarvi davanti a un raggiro. Al contrario: è un invito a un antico rito cittadino, che da secoli si rinnova tra le calli e i campielli. Un’usanza così radicata da aver superato i confini lagunari, fino a ispirare persino il nome di un locale a Milano.

isegretidivenezia.com

Venezia, la Piazza e il Sole: l’origine del “bere un’ombra de vin”

Ogni giorno, Piazza San Marco diventa un palcoscenico silenzioso, dove il sole e l’ombra danzano nel silenzio. Al mattino, i raggi che si insinuano tra campanile e basilica proiettano ombre lunghe verso ovest, protendendo ombra verso le Procuratie. Nel pomeriggio poi, il sole scappa verso ovest e le ombre si ribaltano verso est, come se la piazza stessa misurasse il tempo, trasformandosi in una grandissima meridiana. Chi cammina tra i tavoli e le colonne può osservare questo lento movimento e farsene parte, un gioco antico, discreto e perfetto, che da secoli accompagna i veneziani nel loro rito quotidiano.

Ancora oggi le bancarelle di souvenir pare rincorrano l'ombra del campanile
Ancora oggi le bancarelle di souvenir pare rincorrano l’ombra del campanile

Nacque così dunque l’espressione diffusissima a Venezia e dintorni, “Andemo a bere un’ombra” che si traduce, nella realtà dei fatti in: “Andiamo a bere un bicchiere di vino?”. Ancora oggi si usa anche in senso più ampio per invitare qualcuno a bere qualcosa in compagnia.

Il chioschetto itinerante: una corsa all’ombra come in un gioco dell’oca

L’origine si può collocare intorno XIV secolo, 1300 e dintorni: attorno al campanile di San Marco vi erano dei tavoli mobili e le osterie vi servivano il vino spostandoli poi seguendo l’ombra del campanile per mantenere il vino al fresco. Da qui l’antico la frase “Andémo bere all’ombra”, poi evolutosi nell’attuale forma.

La piazza e l’ombra del campanile

Bacari e osterie, ma anche furbizia: il legame secolare tra Venezia e il vino

Venezia è da sempre una città di commerci e ingegno. In particolare, lungo Calle de l’Arco, al civico 456, un tempo si trovava un vivace laboratorio di artigiani intenti a costruire botti di legno, necessarie per trasportare vino e altri prodotti. Le strette e alte porte delle abitazioni veneziane rendevano spesso difficile far passare queste grandi botti, ma i proprietari dello stabilimento trovarono una soluzione: crearono un vano d’entrata sagomato appositamente per il passaggio dei cilindri di legno: la Porta della Botte.

la porta della botte
la porta della botte

Questo dettaglio racconta non solo l’abilità artigianale, ma anche la costante inventiva dei veneziani, capaci di trasformare ogni ostacolo in opportunità. Ancora oggi, passeggiando tra le calli, si percepisce il legame secolare tra la città e il vino, tra lavoro, creatività e tradizione.

Storie, aneddoti e risse da osteria, immaginiamole così:

Quante storie potrebbero raccontare i Signori della Notte… figure silenziose e vigili che percorrevano calli e campielli quando le luci dei bacari tremolavano appena e il chiacchiericcio dei bevitori del giorno lasciava spazio al silenzio della laguna. Il loro compito non era solo protezione, ma anche un sottile controllo, un equilibrio tra ordine e libertà, tra la curiosità dei passanti e l’ebbrezza di chi aveva già brindato troppo. Osservavano, ascoltavano, intervenivano solo quando necessario, diventando testimoni discreti di segreti, chiacchiere e pettegolezzi che Venezia custodiva gelosamente.

Uno scorcio veneziano del 1200 di notte immaginato da Copilot AI
Uno scorcio veneziano del 1200 di notte immaginato da Copilot AI

Se il racconto di oggi non ti è bastato, facciamo un sorso di Venezia in più:

Quante storie può custodire un’ombra de vin. Non solo il bicchiere condiviso all’osteria, tra chiacchiere e risate, ma anche il riflesso di secoli di vicende e segreti. Dietro ogni sorso c’è una Venezia fatta di pietre antiche e voci sussurrate: dai Dogi che si incoronavano tra la Porta della Carta e la Scala dei Giganti, ai sospiri dei prigionieri che attraversavano il ponte più famoso. C’è l’eco delle denunce segrete infilate nelle Bocche di Leone, l’ombra dei Signori della Notte a vigilare sulle calli dopo il tramonto, e il profumo di storie incredibili che aleggia tra campanili, palazzi e ponti nascosti. Ogni angolo di Venezia è una storia che si accompagna bene a un calice di vino: basta fermarsi, ascoltare e lasciarsi guidare.

panoramica della piazza
banner caccia al tesoro fotografica a venezia che linka all'articolo

In conclusione:

Bere un’ombra non è solo gustare un bicchiere di vino: è partecipare a un rito che attraversa i secoli, un gesto semplice che unisce la storia, con curiosità e convivialità. Come la meridiana naturale di Piazza San Marco, che misura il tempo con ombre mute e precise, anche il rito dell’ombra ci ricorda di osservare, rallentare e, soprattutto, lasciarci sorprendere.

Prendersi il tempo di seguire queste tradizioni, di camminare tra bacari e calli, significa diventare custodi del patrimonio invisibile di Venezia, assaporando un piccolo miracolo quotidiano che continua a vivere e ripetersi, tra memoria e presente, nelle storie che la città ancora sussurra da ogni suo mattone.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: Essere Giovani in una Città Sospesa nel Tempo, sfida o sogno?

Tutti pensiamo di conoscere Venezia, ma i suoi veri segreti si svelano solo a chi la vive ogni giorno, passo dopo passo. Tra le molte domande che ci siamo posti, ce n’è una che continua a farsi strada nella mia mente. Sebbene non sia il primo a interrogarmi su questa questione, con profonda umiltà cercherò di offrirvi uno spunto per vedere Venezia sotto una nuova luce: non solo come una meta turistica, ma come casa per chi, come i giovani che vi abitano, la vive quotidianamente. È proprio questo che rende Venezia unica: solo chi l’ha scelta come casa, o chi non riesce a separarsene per il legame indissolubile che ha creato, può davvero comprenderla ❤️.

In una città dove ogni angolo racconta storie antiche, i giovani, ma anche gli adulti, affrontano quotidianamente sfide che i turisti non possono nemmeno immaginare. Venezia nasconde segreti che sfuggono ai visitatori frettolosi, offrendo una realtà in cui il passato si intreccia con il futuro, camminando insieme, fianco a fianco. Ogni gesto quotidiano può trasformarsi in una piccola impresa: raggiungere la scuola, trovare spazi per socializzare o semplicemente per giocare a pallone ⚽. Ma tutto questo avviene sotto la luce intensa che arte, cultura e storia proiettano all’unisono sullo scenario che ci circonda, creando un caleidoscopico intreccio di unicità 🎨.

Una calle nel cielo
Una calle nel cielo

Anche questo articolo attinge alla mia esperienza personale, ma non solo. Ho cercato di raccogliere tutto ciò che credo di aver compreso finora di questo infinito turbinio che è Venezia.

Un ringraziamento particolare va a tutte le fonti che mi hanno guidato, ispirandomi o rispondendo direttamente alle mie domande. Tra queste ci sono youtubers, amici, perfetti sconosciuti che, con un gesto quotidiano o semplicemente passandomi accanto, mi hanno svelato dettagli che, diversamente, sarebbero rimasti invisibili 👀.

Buona lettura, amici e amiche! Siete fedeli compagni di viaggio in questo percorso, che promette di essere ancora ricco e intenso, sempre insieme a voi 🚶‍♂️🚶‍♀️.

Per entrare nello spirito di quanto preannunciato, iniziamo con una breve intervista a un’amica che vive e ha un legame profondo con la città di Venezia. Grazie a Marta 😊 (qui potete scoprire i suoi profili: Personale e Creativo), ho potuto cogliere dettagli che altrimenti avrei potuto solo ipotizzare. La ringrazio sinceramente per il suo prezioso contributo.

Venezia attraverso gli occhi di chi la vive: sfide e sogni dei giovani residenti | L’Intervista a Marta:

Ciao Marta, Grazie per la tua disponibilità; da quanto vivi a Venezia e qual è il tuo legame con la città?
Vivo a Venezia da quando sono nata, esattamente da ventisette anni. Ciò che mi lega a Venezia sono le mie radici famigliari, la bellezza di raggiungere tutto a piedi (o quasi) e la pace, soprattutto nel sestiere in cui abito.

Dal tuo punto di vista, quali sfide affrontano i giovani veneziani e in cosa differiscono rispetto alle altre città?
La sfida per i giovani è vivere in un posto che offre pochi spazi per ballare e divertirsi, costringendoli spesso a cercare svago in terraferma o sulle altre isole. Ma c’è un ostacolo ancora più grande: i costi degli affitti sono elevati, mentre gli stipendi sono sempre più bassi, spingendo molti giovani a condividere la stessa casa per ‘sopravvivere’.

Come il turismo di massa influenza la qualità della vita dei giovani residenti?
Venezia vive di turismo, e questo è fondamentale, ma quando il turismo non è di qualità, finisce per danneggiare la città, compromettendo la qualità della vita cui giustamente ambiscono i residenti.

conseguenze del turismo di massa
Conseguenze del turismo di massa

È realistica la prospettiva di costruire carriera e famiglia a Venezia?
I giovani possono sicuramente crearsi una carriera nella città, ma costruire una famiglia e trovare una casa è estremamente difficile, a meno che non si parta avvantaggiati, con una casa tramandata di famiglia o un lavoro ben retribuito. Gli affitti sono troppo alti, e acquistare una casa a Venezia è quasi impensabile.

Come si integrano tradizioni e storia nella vita dei giovani veneziani?
Le culture e le tradizioni si preservano abbastanza bene tra i giovani, anche grazie a festività come il Redentore, che unisce non solo i veneziani, ma tutto il Veneto. Ho recentemente visto un gruppo di ragazzi impegnato in un piccolo teatro con le marionette in dialetto veneziano, ed è stato commovente, perché era una pratica che avveniva spesso a Sant’Alvise quando ero piccola.

una porta da calcio sul muro di una chiesa
una porta da calcio sul muro di una chiesa

Quali iniziative promuovono i giovani per preservare la cultura veneziana?
Sarebbe bello che tornassero eventi come quelli che ho vissuto da bambina, per far conoscere ai più piccoli il nostro dialetto, burbero ma simpatico.
(nota dell’autore–>) proprio in questi giorni Carlotta Berti ci regala la possibilità di riscoprire, come dice in copertina nel suo libro: usi, costumi e gergo dei veneziani” nel suo libro: “Co digo, digo!).

Quali attività culturali apprezzano di più i giovani?
I locali preferiti dai giovani si trovano in Fondamenta degli Ormesini, in Erbaria, Santa Margherita e Via Garibaldi. Sono posti pieni di bar dove poter bere il nostro amato spritz accompagnato dal tipico cicchetto. Ci sono anche posti nascosti tra le calli che sono davvero molto buoni.

una tipica cicchetteria a Rialto

Quali sono i luoghi preferiti dai giovani per il tempo libero?
In estate, gli eventi che piacciono ai giovani sono le sagre, come quella di San Giacomo, accompagnate da banchetti di cibo tipico e musica che spazia dal dialetto veneziano al latino americano fino al jazz.
(Nota dell’autore–>) Senza dimenticare una unicità veneziana come il “Cinema Barch-in”, che fa il verso ai drive-in, permettendo di godere direttamente dalle barche di film ed eventi in diretta.

Consigli per locali autentici meno noti?
Un posto magico è la Libreria Acqua Alta, molto conosciuta. Ci sono anche altre librerie, come quella in Campo Santa Margherita – La Libreria Marco Polo. Purtroppo, una libreria che mi piaceva, vicino a Piazza San Marco, è stata sostituita da un negozio Louis Vuitton, mentre resiste la Libreria Goldoni, vicino all’omonimo teatro.

Come si distinguono le attività per giovani a Venezia rispetto ad altre città?
Ogni sestiere ha i suoi posti, e purtroppo ci sono anche trappole per turisti. I punti focali per i veneziani sono i bacari, che continuano a essere molto apprezzati.
(Nota dell’autore–>) A fine articolo vi fornirò un elenco di alcuni locali veneziani.

un tipico locale veneziano - bacaro quebrado

Quali eventi coinvolgono i giovani residenti?
I giovani partecipano a sagre e concerti dove possono ascoltare musica dal vivo e divertirsi con gli amici, come la Festa del Redentore e il Carnevale, che offrono spettacoli, musica e tradizioni uniche. Inoltre, eventi più contemporanei come il Venice Jazz Festival e serate di musica elettronica organizzate in spazi culturali o locali indipendenti attraggono una partecipazione giovanile sempre crescente, creando un equilibrio tra modernità e tradizione.

Mercatini o fiere frequentati dai giovani? Dove trovare prodotti unici o vintage?
I mercati vintage non sono molti, ma ci sono negozi come Vintageria, Penny Lane e L’armadio di Coco. Vi consiglio inoltre di visitare il Mercatino dell’Antiquariato di Campo San Maurizio, vicino al ponte dell’Accademia.

Quali sono le principali opportunità e sfide lavorative per i giovani a Venezia? Cosa manca alla città per migliorare la qualità della vita dei giovani?
Per i giovani veneziani, la sfida principale è trovare un lavoro stabile e ben retribuito che permetta di vivere a Venezia in modo dignitoso, considerando i costi elevati della vita quotidiana, come affitti e servizi essenziali. La mancanza di sicurezza lavorativa, caratterizzata da contratti precari o temporanei, rende difficile pianificare un futuro nella città. Questo spinge molti a cercare opportunità fuori Venezia, in terraferma o altrove, dove le condizioni lavorative possono offrire maggiore stabilità e crescita.

A Venezia, ciò che davvero manca ai giovani è un sistema che garantisca loro opportunità professionali adeguate. Oltre alla precarietà lavorativa, anche la carenza di spazi per la socializzazione e lo sviluppo personale, come centri culturali o attività ricreative, incide sulla qualità della vita. Questi luoghi potrebbero favorire il senso di comunità e offrire occasioni di incontro e crescita.

Senza una rete di supporto che includa opportunità lavorative più solide e spazi dedicati allo sviluppo personale, i giovani rischiano di sentirsi sempre più isolati, contribuendo a una continua fuga di talenti dalla città che tanto amano e in cui vorrebbero costruire il loro futuro.

Grazie per la disponibilità Marta!
Grazie a te!

Giusto due riflessioni dell’autore:

Le relazioni e i contrasti tra antichi mestieri, coesione sociale e innovazione tecnologica a Venezia sono profonde. Mestieri tradizionali, come la lavorazione del vetro di Murano, la costruzione di gondole e remi, e la preparazione di piatti tipici, favoriscono un forte senso di appartenenza tra i giovani, creando legami intergenerazionali tra chi desidera apprendere e chi ha il compito di trasmettere un’arte millenaria. La valorizzazione di queste peculiarità artigianali promuove una comunità attiva e coesa.

D’altra parte, l’innovazione tecnologica offre nuove piattaforme per la promozione e la vendita di prodotti artigianali, amplificando la loro visibilità e accessibilità. I social media, ad esempio, permettono agli artigiani di condividere il proprio lavoro e interagire con una clientela globale, facilitando la creazione di nuovi canali di vendita, anche se questi possono perdere il fascino dell’esecuzione dal vivo.

Questa integrazione tra tradizione e modernità non solo preserva la cultura locale, ma stimola anche l’imprenditorialità giovanile, rafforzando il tessuto sociale di Venezia e rendendola un luogo dinamico e attrattivo, ricco di potenzialità ancora inespresse.

Ora mi rivolgo a me stesso e a tutti voi che leggete: se aveste a disposizione una macchina fotografica magica che vi permettesse di catturare un soggetto o un tema di Venezia per l’eternità, chi o cosa immortalereste e perché? Sentitevi liberi di condividere le vostre risposte nei commenti!

Un Gondoliere a riposo
Un Gondoliere a riposo

Qui di seguito il mio pensiero:
Se avessi tra le mani una macchina fotografica magica che mi permettesse di immortalare un soggetto di Venezia per l’eternità, non avrei dubbi: punterei l’obiettivo su un gondoliere mentre naviga attraverso i canali al tramonto. La figura del gondoliere rappresenta non solo la tradizione e l’arte di una professione antica, ma anche il legame indissolubile tra l’uomo e la città. Con il suo movimento fluido, i riflessi dell’acqua e i colori caldi del cielo, questa immagine racchiuderebbe l’essenza di Venezia, il suo fascino e la sua capacità di raccontare storie attraverso le generazioni. È un simbolo di identità, passione e l’amore per questa città che, nonostante i cambiamenti, continua a vivere nel cuore dei veneziani e dei visitatori.

Bacari e Delizie: Cicchetti, Dolci e Ombre tra Tradizione e Innovazione

Iniziamo il nostro bacaro tour con i classici bacari veneziani, dove l’atmosfera vivace e il cibo delizioso si uniscono. Il bacaro, un’osteria tipica, serve le famose ombre, piccoli bicchieri di vino, accompagnati da cicchetti, stuzzichini vari che fanno festeggiare e far rumore, proprio come suggerisce il nome che deriva da “far bacara”.

Uno dei luoghi imperdibili è il Bacareto da Lele, dove i panini partono da soli 1€ e il titolare, Fabio, offre una selezione di vini a partire da 1,20€. Un’altra opzione è Arcichetti Bakaro, situato proprio accanto, che propone crostini di pane farciti in modo creativo e gustoso, perfetti per accompagnare un buon vino.

Se cercate un’esperienza di vino naturale, l’Osteria Vecio Biavarol dal Pippa offre cicchetti come le polpette a un costo leggermente superiore rispetto ai primi due locali. Per assaporare le sarde in saor, un piatto tradizionale veneziano, visitate Quebrado, dove potrete anche gustare ottime polpette accompagnate da vini e spritz.

Per un buon rapporto qualità-prezzo, l’Enoteca ai Schiavi è da non perdere, con ombre a 1,20€ e cicchetti a 1,50€. Al Paradiso Perduto, sia ombra che cicchetto costano 2€. La Birreria Zanon offre un’ombra abbondante a 3€ e cicchetti a 2,5€, mentre la Cicchetteria Venexiana da Luca e Fred propone ombre a 2€ e cicchetti a 2,5€.

Passiamo ora a mangiare con soli 5€ a Venezia! Potete gustare un tramezzino al Bar alla Toleta, un nome che si ricollega a D’Annunzio. Rosa Salva, una storica pasticceria fondata nel 1870, è famosa per i suoi dolci tipici come bussolà e zaeti. La Rosticceria Ghislon propone le deliziose mozzarelle in carrozza a soli 2,5€, mentre alla Trattoria Ca’ d’Oro alla Vedova non perderti le loro polpette speciali.

Infine, la Pasticceria dal Mas, la Venice Bakery e la Pasticceria Franco Tonolo offrono una selezione di dolci e salati, tipici e non, con quest’ultima famosa per la sua fugassa veneziana.

Zone Giovani e…

  • Fondamenta della Misericordia e Fondamenta degli Ormesini (Cannaregio): I posti ideali per un aperitivo con vista canale e ottima compagnia!
  • Campo Santa Margherita (Dorsoduro): Il cuore pulsante della vita notturna, perfetto per incontrarsi e divertirsi con gli amici.
  • Campo dell’Erbaria (San Polo): Un angolo accogliente dove gustare cicchetti e chiacchierare in buona compagnia.
  • Via Garibaldi (Castello): Una via vivace, con tanti locali e una bell’atmosfera per chi ama socializzare.

Un Tuffo nel Cuore di Venezia, i Negozi e Locali Imperdibili:

Se sei in cerca di un’atmosfera unica, Bacaro Jazz e Brasbar sono il posto giusto per te. Qui, i gestori uniscono il meglio della musica jazz con un’ottima selezione di drink, rendendo ogni serata indimenticabile.

Non dimenticare di visitare la fumetteria ZAZÀ, un vero e proprio rifugio per gli amanti del mondo dei fumetti e dell’arte manga. La Libreria Acqua Alta è un’altra gemma da non perdere, con i suoi libri che galleggiano in un’atmosfera incantevole, mentre Sulla Luna ti accoglie con la sua selezione di pietanze e capolavori letterari.

Per chi cerca un tocco nostalgico e musica in vinile, Living in the Past è il negozio perfetto, dove la musica e l’atmosfera ti trasporteranno indietro nel tempo. Infine, non puoi perderti l’Hard Rock Café, che offre un mix di musica rock e deliziosi piatti in un ambiente vivace.

Conclusione:

Venezia, metafora del Mondo, musa ispiratrice e vortice creativo. Ci siamo lasciati ispirare da chi chiama “Casa” questa città, con Marta che ci ha aperto gli occhi sulle sfide quotidiane dei giovani veneziani. Abbiamo capito che la bellezza di Venezia risiede non solo nei suoi scorci pittoreschi, ma anche nella resilienza e nella creatività di chi la vive. Come diceva Gabriele D’Annunzio: “Niuna casa è si piccola che non la faccia grande uno magnifico abitatore” e Venezia si fa grande, grandissima, grazie ai suoi abitanti che la rendono ciò che è: unica.

Vi ringrazio, onorato, per essere giunti fino a qui e vi prometto che sveleremo insieme altri angoli e storie, affinché il nostro amore per Venezia continui a crescere e a fiorire, un passo alla volta.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

Vi aspetto con nuovi segreti e avventure ogni venerdì!

Postilla:

Il titolo ci pone innanzi ad una domanda, eccovi la mia risposta:
Essere giovani a Venezia è sia una sfida che un sogno. Ogni giorno un veneziano naviga tra le difficoltà e le opportunità, cercando di costruire il proprio posto in questa città sospesa nel tempo. È una lotta, ma è anche una fortuna. In fondo, non è forse proprio la complessità di questa esperienza che rende la vita qui così affascinante?

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