I Segreti di Venezia: La Chiesa Murata tra le Case, San Giovanni Elemosinario a San Polo

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende della città lagunare. Preparatevi a scoprire oggi una delle chiese più uniche di Venezia: San Giovanni Elemosinario, la chiesa “murata” dalle case che la circondano.

Dove ci troviamo esattamente?
Siamo nel cuore pulsante di Venezia, a soli due minuti a piedi dal Ponte di Rialto, ma sul lato del Sestiere di San Polo. Questa zona è famosa per il Mercato di Rialto, con i suoi innumerevoli venditori di verdura, frutta e, poco distante, il celebre Mercato del Pesce.
Il luogo di cui vi parlo si nasconde al civico 479 di Ruga Vecchia San Giovanni (per scoprire cosa sono le “rughe”, vi rimando a un articolo precedente).

La Ruga Vecchia San Giovanni e la porta della torre
campanaria che funge da cabina elettrica

Come riconosciamo la Chiesa se è circondata da palazzi?
Oltre al numero civico 479, la torre campanaria ospita il portone d’ingresso di una cabina elettrica, una destinazione d’uso quantomeno singolare. L’ingresso della chiesa si rende visibile grazie a un ampio portale ad arco con volta, racchiuso da un cancello in ferro scuro da cui si intravede (foto 3) il portone del luogo di culto “nascosto”.

Il monumento equestre a Bartolomeo Colleoni

Le vicende che hanno portato a questa scelta inconsueta:
Quest’area fu una delle più colpite da un’incendio che, nel gennaio del 1514 spazzò una larga parte dell’Isola di Rialto, quella maggiormente contraddistinta da una cospicua presenza di botteghe e mercanzie.

Dal mio canale youtube

La ricostruzione dell’intera area fu affidata all’architetto Abbondi, chiamato lo Scarpagnino. Fu lui a progettare una chiesa in stile rinascimentale e perfettamente integrata in un contesto di palazzi contigui in armonia con il contesto.

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Si tratta di un luogo di culto pensato con pianta a Croce Greca, prevedendo che i vani antistanti la Chiesa potessero divenire delle realtà commerciali per gli ambulanti, tramite il cui affitto si sarebbero potuti ricavare fondi per il sostentamento della Chiesa. La ricostruzione fu ultimata intorno al 1531, durante il dogato di Andrea Gritti (1523-1538). La chiesa fu impreziosita attraverso le arti di: Tiziano, Jacopo Palma il Giovane e Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone.

In conclusione:

Concludendo questo viaggio tra i segreti di Venezia, ci troviamo immersi in una storia tanto affascinante quanto peculiare. La chiesa di San Giovanni Elemosinario, “murata” tra le case, rappresenta un esempio unico dell’ingegnosità architettonica e delle complesse dinamiche urbane della Serenissima. Questa vicenda ci ricorda come Venezia sia un mosaico di storie e misteri, dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo nasconde un segreto. È un invito a esplorare con occhi nuovi una città che, nonostante il passare dei secoli, continua a incantare e sorprendere.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

Vi aspetto con nuovi segreti e avventure ogni venerdì!

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I Segreti di Venezia: Posso vedere un ponte storto e un campanile spuntato? Sì! In Campo San Boldo – San Polo

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio affascinante tra le peculiarità della cultura lagunare veneziana. Oggi vi voglio parlare di uno scorcio tanto incredibile quanto fotogenico di Venezia, vi basti sapere che pittori e fotografi di tutto il mondo cercano sempre di transitare da queste parti per portarsi a casa uno scorcio di autenticità veneziana con pochi eguali in città.

Ma partiamo da una descrizione sommaria della location, cosa la rende così speciale? Abbiamo pochi, ma unici ed iconici ingredienti: un campanile mozzato, un ponte storto ed un canale sinuoso in cui, non di rado, transita qualche gondola alla ricerca di uno sprazzo di romanticismo.

La miglior prospettiva, ai lati del ponte.

Come potete vedere il palazzo viene abbracciato da quel che resta di un campanile che, agli inizi del 1800, perse la Chiesa di cui faceva parte, quella di Sant’Ubaldo (San Boldo in Veneziano ndr). Questo luogo di culto visse alterne fortune, nacque alla fine dell’anno 1000 e fu titolata a Sant’Agata, ma nel 1105 fu distrutta dalle fiamme.

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La ricostruzione avvenne due secoli dopo, cui seguì una ristrutturazione nella prima metà del 1700, per essere infine chiusa nel 1806 e abbattuta nel 1826. Il tutto per far spazio a delle case che, a tutt’oggi, occupano con delle stanze anche la parte sopravvissuta del campanile.

In campi come questo Venezia rallenta, diventa autentica a livelli inimmaginabili, se ne percpisce tutta la resilienza, ma anche la mutevolezza che, nei secoli, l’hanno condotta a noi per come la vediamo oggi.

Una gondola in transito

Con la giusta dose di pazienza potreste aver la fortuna di vedere una gondola fluttuare sulle acque proprio a pochi passi da voi, quasi a poterla sfiorare. Va sottolineato infatti come qui scorra un dedalo di canali che forma una sorta di tridente in cui, dal Canal Grande, si può penetrare in una Venezia meno caotica e più poetica, per poi tornare al di fuori proprio innanzi al Casinò di Venezia.

Continuate a seguire la serie “I Segreti di Venezia” per scoprire altri luoghi affascinanti e curiosità nascoste che rendono questa città così straordinaria. Venezia e la sua laguna sono pronte ad aprirti le porte per rivelarti ancora di più dei loro segreti.

A venerdì prossimo!

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