I Segreti di Venezia: Costantino Reyer ed il Palasport della Misericordia, un Tempio del Basket – Cannaregio

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. Lo sport a Venezia ha un carattere singolare: nonostante gli spazi ristretti, la città offre sorprendenti opportunità per praticare discipline diverse. Ma oggi vi racconterò un fatto davvero speciale, un episodio che incarna alla perfezione l’anima unica di Venezia.

Chi era Costantino Reyer?

Costantino Reyer nacque a Trieste nel febbraio 1838, figlio di Alfred Philip, ufficiale dell’esercito asburgico, e di Leopoldina Castagna. Si affermò come insegnante di ginnastica, dedicandosi con impegno alla diffusione di questa disciplina. Nel 1872, il suo amico e collega Pietro Gallo, trasferitosi a Venezia, fondò una società sportiva che dedicò a Reyer in segno di stima: la Società Veneziana di Ginnastica Costantino Reyer. Nel tempo, la società ampliò la propria offerta includendo discipline come scherma, atletica, calcio e pallacanestro, diventando un punto di riferimento per lo sport cittadino.

la palestra della scuola grande della misericordia vista dall'abbazia della misericordia

Un video che racconta la magia:

Lo sbarco del basket alla Scuola Grande della Misericordia: il Tempio del Basket

Nel 1925, la pallacanestro fa il suo ingresso ufficiale alla Scuola Grande della Misericordia, un edificio storico eretto nel XIV secolo nel cuore di Cannaregio, a Venezia. La Reyer, che all’epoca era una polisportiva in espansione, fonda la sezione di basket e trova nella grande aula superiore della Scuola Grande della Misericordia lo spazio ideale per il nuovo sport. Il salone, con i suoi affreschi alle pareti, viene adattato a campo da basket, creando un ambiente unico in cui la storia e lo sport si intrecciano. Questo luogo, non solo importante per la pallacanestro, ma anche simbolo della tradizione e dell’arte veneziana, diventa subito il cuore pulsante del movimento cestistico della città. Nel corso degli anni, la Scuola Grande della Misericordia diventa non solo il Tempio del Basket per la Reyer, ma un luogo fondamentale per lo sviluppo e la crescita della pallacanestro in Italia, ospitando eventi storici e lasciando un’impronta indelebile nella cultura sportiva locale. Ancora oggi, la Misericordia rimane un simbolo di eccellenza e tradizione, testimoniando l’evoluzione di uno sport che ha trovato una sua casa speciale nella città lagunare

Cos’è oggi la Scuola Grande della Misericordia?

Oggi, la Scuola Grande della Misericordia è un prestigioso spazio culturale situato nel cuore di Venezia. Dopo un attento restauro, l’edificio storico è stato restituito alla città come luogo di incontro e scambio culturale. Le sue sale, ricche di storia, sono utilizzate per mostre, eventi, riunioni e attività sociali, combinando elementi storici con strutture moderne e tecnologicamente avanzate. ​

Situata nel sestiere di Cannaregio, la Misericordia è facilmente raggiungibile sia a piedi che con i mezzi pubblici. La sua posizione strategica la rende un punto di riferimento per residenti e visitatori, offrendo un’ampia gamma di attività culturali e sociali. ​Oltre alla sua funzione culturale, la Scuola Grande della Misericordia rappresenta un esempio significativo di recupero architettonico, dimostrando come sia possibile integrare la conservazione del patrimonio storico con le esigenze moderne della comunità.

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In conclusione:

Spero che questo viaggio alla scoperta dei Segreti di Venezia vi abbia offerto nuovi spunti di riflessione e curiosità. La storia di Costantino Reyer e il legame con la Scuola Grande della Misericordia sono solo uno degli innumerevoli racconti che rendono unica questa città. Venezia, con la sua capacità di mescolare tradizione, arte e innovazione, continua a sorprendere chi sa cercare oltre le sue piazze più famose. Se desiderate immergervi in un angolo nascosto della storia sportiva e culturale veneziana, non perdete l’occasione di esplorare la Misericordia, un luogo che ha visto nascere leggende sportive e che oggi rappresenta un prezioso punto di riferimento per la cultura della città. Ogni passo che farete in queste antiche sale vi farà respirare la storia, la passione e l’energia che continuano a vivere nel cuore pulsante di Venezia.

mappa scuola grande della misericordia reyer venezia tempio del basket

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: L’Arsenale di Venezia – Castello

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. Venezia è stata una potenza marittima, la porta dell’Occidente verso l’Oriente, e una delle quattro repubbliche marinare insieme ad Amalfi, Genova e Pisa. Fu solo nel 1492 che questo dominio subì un freno, con la scoperta di Cristoforo Colombo e le sue immediate conseguenze geopolitiche.

Perdonate questa introduzione insolita rispetto allo stile abituale di questo blog, ma l’articolo di oggi parla di una zona di Venezia affascinante, ricca di storie e aneddoti che cercherò di raccontarvi nella loro forma più semplice. È un invito a scoprire di più, in modo personale, a esplorare questa parte della città in prima persona.

Venezia e l’Arsenale: Dove si trova, qual era la sua funzione in passato e quale ruolo svolge oggi?

Dove: Chi giunge fino a questa soglia ha già compiuto passi ben oltre le cose più comuni, percorrendo un cammino che va al di là dell’immaginabile. Ci troviamo nel cuore del Sestiere di Castello, una delle zone più a est di Venezia, a pochi passi da Via Garibaldi, dal Caffè della Serra e, non da ultimo, dal Cuore di Melusina.

La sua funzione nel passato: L’Arsenale era un’opera grandiosa di tecnica e manodopera navale, il volano principale della potenza marittima della Repubblica di Venezia. Un luogo “tutto in uno”, dove si costruivano e manutenavano navi da guerra e mercantili. Grazie alla sua proverbiale produttività, l’Arsenale divenne il segreto che permise a Venezia di dominare il commercio e le rotte marittime, un centro industriale che fu vanto per tutta l’Europa e alimentò le ambizioni mediterranee dei lagunari.

Il suo ruolo oggi: Oggi, l’Arsenale è un fulcro storico e culturale di grande rilevanza, non più come potenza marittima, ma come custode del suo affascinante passato. Vi si svolgono eventi culturali, mostre internazionali come la Biennale di Architettura e altre attività legate al mondo dell’arte. Si declina quindi come punto di incontro tra storia e innovazione, senza dimenticare che in alcuni suoi padiglioni si effettuano ancora restauri di imbarcazioni storiche e attività di conservazione, ospitando peraltro il celebre: “Moro di Venezia” che nel 1992 è stato l’imbarcazione italiana per la Coppa America.

Cosa posso fare all’Arsenale?

  • Esplorare la Biennale : All’Arsenale di Venezia si svolgono due eventi principali: la Biennale di Architettura, che si tiene ogni due anni negli anni pari, e presenta mostre e installazioni internazionali dedicate all’architettura, e la Biennale d’Arte, che si svolge negli anni dispari e offre una panoramica sull’arte contemporanea con la partecipazione di oltre 70 paesi. Oltre a questi, l’Arsenale ospita anche eventi collaterali, come conferenze e mostre, legati alle manifestazioni principali.
  • Visite culturali e storiche: L’Arsenale è ancora oggi un importante sito storico, e puoi visitarlo per scoprire la sua storia legata alla potenza navale della Repubblica di Venezia. Le visite guidate o i percorsi informativi ti permetteranno di conoscere il passato industriale e navale del luogo, che ha giocato un ruolo cruciale nella Repubblica.
  • Esplorare le mostre d’arte: Oltre alla Biennale, l’Arsenale ospita altre mostre internazionali di arte contemporanea, fotografia, design e altre discipline artistiche. Molti degli spazi sono utilizzati per eventi culturali e mostre temporanee di artisti rinomati.
  • Eventi e festival: Durante l’anno, l’Arsenale ospita una varietà di eventi culturali, concerti, spettacoli teatrali e performance, che arricchiscono l’offerta artistica e culturale di Venezia. Molti di questi eventi sono legati alla scena internazionale e alle nuove tendenze artistiche.
  • Visite alla Navale: Alcuni padiglioni dell’Arsenale sono ancora dedicati alla conservazione e al restauro delle imbarcazioni storiche veneziane, un’opportunità per scoprire la tradizione navale della città e assistere al lavoro di conservazione delle navi storiche.
  • Passeggiate e fotografia: Se sei un appassionato di fotografia o semplicemente un amante delle passeggiate, l’Arsenale offre angoli suggestivi e poco affollati dove potersi immergere nella storia di Venezia, con scorci che evocano il passato marittimo della città.
  • Sorseggiare un caffè o un aperitivo: AL Bar della Tesa 105, una storica struttura del XVI secolo all’interno dell’Arsenale di Venezia. Inizialmente un magazzino navale, è stata rinnovata nel 2006 con un progetto che ha integrato elementi moderni, preservando le facciate originali. Oggi ospita uffici, spazi pubblici e eventi culturali, fungendo da ingresso settentrionale all’Arsenale e contribuendo alla valorizzazione del patrimonio storico-industriale della città. Tesa per i veneziani era l’area riparata del cantiere dove lavorare lontani dalle intemperie o depositare gli attrezzi.
la porta acquea che conduce direttamente in questa prospettiva al Canal de le Galeazze e che, alle sue spalle sfocia nel Canale di San Marco

Quale sarebbe invece un’esperienza #Trarealtaesogno da fare all’Arsenale?

Chi mi segue già lo sa, non mi sono mai messo su un piedistallo e non avrò mai la pretesa di erigermi a “paladino supremo delle esperienze veneziane”. Piuttosto, consideratemi come un bardo che cerca di portare nel web e nell’etere qualcosa di diverso, atipico e unico su Venezia. Il tutto attraverso la mia esperienza personale, convogliata in immagini, video e parole.

Quello che vedrete qui sotto è un percorso che inizia dalle rive e attraversa un ponte sospeso in metallo (stabilissimo, niente esperienze alla “ponte tibetano”) che ci conduce, con lo sguardo rivolto direttamente verso il Faro di Murano, in una zona silenziosa, quasi aliena al resto della città.

Il cammino parte da Calle del Giazzo e prosegue fino ai “Bacini dell’Arsenale”. Di fronte a voi si alterneranno edifici storici, residenze e sedi di associazioni, ma anche il suono di un lato di Venezia tanto autentico quanto inusuale.

In questa zona dell’Arsenale si trovano due attrazioni particolari: “Building Bridges” di Lorenzo Quinn, installata nel 2017. Si tratta di sei coppie di mani monumentali alte 15 metri e larghe 20, che attraversano simbolicamente il bacino dell’Arsenale. Queste sculture rappresentano valori come “Amicizia”, “Fede”, “Aiuto”, “Amore”, “Speranza” e “Saggezza”, invitandoci a riflettere su un’umanità migliore.

Accanto a esse, il Sommergibile Enrico Dandolo, lungo 46 metri e largo quasi 5, uno dei primi sottomarini progettati durante la Guerra Fredda.

Oggi, i visitatori possono esplorare la cabina di manovra e la camera di lancio dei siluri. Per info e ticket, consultate il Museo Navale: QUI.

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In conclusione:

Spero che questo viaggio alla scoperta dell’Arsenale di Venezia vi abbia ispirato e suscitato curiosità. Questo straordinario luogo, che fonde passato e presente, storia e innovazione, è un pezzo fondamentale dell’identità di Venezia. Se cercate un’esperienza che vada oltre i luoghi più conosciuti della città, l’Arsenale è una tappa imperdibile. Vi invito a camminare lungo i suoi sentieri, a lasciarvi affascinare dalle sue installazioni artistiche e a respirare la sua storia marittima. Non dimenticate, ogni angolo di Venezia cela un tesoro, pronto a svelarsi a chi sa dove guardare.

mappa zona arsenale nel sestiere di castello

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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I Segreti di Venezia: Hotel San Fantin, il memoriale delle palle di cannone e dell’eroica resistenza veneziana – Sestiere di San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende ed unicità della città lagunare. Oggi torniamo a raccontare, attraverso uno scorcio davvero unico, una vicenda storica controversa datata 6 Agosto 1849.

La pioggia di palle di cannone:

Come raccontato in un altro articolo della serie, quello de “La Palla di Cannone sulla facciata della Chiesa di San Nicola da Tolentino – Sestiere di Santa Croce”, la città di Venezia, il 6 agosto 1849, fu vittima di un vero e proprio “temporale” di palle di cannone che si accanirono su buona parte degli edifici cittadini. Il tutto con danni incalcolabili tra persone e cose.

la facciata dell'hotel San Fantin e le sue palle di cannone
la facciata dell’hotel San Fantin e le sue palle di cannone

Tutto questo perché i Veneziani si ribellarono, guidati dal Manin, al dominio austriaco e si resero Repubblica indipendente. La reazione fu veemente e vigliacca, una vera e propria pioggia di palle di cannone assediò la città. Se ne trovano molte disseminate in giro per Venezia, tutte datate, spesso sulle facciate delle chiese.

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Quando venne eretto questo memoriale?

L’edificio, una piccola loggia, venne eretto nel 1869 e, come potete vedere, si compone di più di 80 palle di cannone e di 3 bombarde. Inoltre, campeggia il motto: “RICORDI DELLA EROICA RESISTENZA DI VENEZIA 1849” insieme a una statua del Leone Marciano e a un’effigie del Manin.

Sulla destra, incastonato attorno a 6 palle di cannone il seguente motto di cui vi riporto uno stralcio: “L’ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI DELLO STATO DI VENEZIA IN NOME DI DIO E DEL POPOLO UNANIMEMENTE DECRETA VENEZIA RESISTERA’ ALL’AUSTRIACO AD OGNI COSTO…”

Parole forte, veementi, che mostrano ancora oggi quando ardito fosse il coraggio che spinse questi uomini alla difesa di una città che, da sempre in una sorta di sfida sempiterna, dovette lottare contro le insidie della natura e degli invasori.

Dove vederlo e come raggiungerlo?

Per raggiungere l’Hotel San Fantin da Piazza San Marco a piedi, esci dalla piazza e prendi la Salizada San Moisè, la strada che si trova di fronte alla Basilica di San Marco, a destra. Prosegui dritto per circa 200 metri, fino a raggiungere il Campo San Moisè. Continua lungo la Calle San Fantin, che si trova subito a destra, e dopo pochi passi troverai l’Hotel San Fantin sulla tua destra. Il percorso è molto breve e semplice, circa 5 minuti a piedi.

palle di cannone hotel san fantin - dettaglio

Non distante potrete anche ammirare il “Pontile segreto dei Pittori”, non perdete l’occasione.

Il video tratto da questo articolo

In conclusione:

Questi eventi drammatici segnano una parte fondamentale della storia di Venezia, ricordando il coraggio della sua popolazione e la violenza della reazione austriaca. Le palle di cannone rimaste sparpagliate per la città sono testimoni silenziosi di una lotta per l’indipendenza che ha lasciato un segno indelebile. Oggi, quegli stessi luoghi ci raccontano storie di resistenza e sofferenza, custodendo il ricordo di un’epoca tumultuosa. Venezia, come sempre, resiste al passare del tempo.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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I Segreti di Venezia: Il Labirinto di Borges nell’Isola di San Giorgio Maggiore – San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. A Venezia, perdersi non è solo possibile, è quasi inevitabile. La città stessa è una metafora vivente di un dedalo, dove ogni angolo racconta un frammento di quotidianità che si intreccia con la sua cronica e affascinante atipicità di arcipelago abitato. Non poteva dunque esistere luogo migliore per concepire un labirinto ispirato e dedicato ad uno dei più grandi autori del 1900: Jorge Luis Borges.

Dove si trova il Labirinto di Borges? Perchè proprio a Venezia?

Il Labirinto Borges fa parte del complesso della Fondazione Cini, una Onlus istituita nell’aprile 1951, che ha trasformato l’Isola di San Giorgio Maggiore da ex area militare degradata a un centro internazionale di arte e cultura. Grazie al suo impegno, sono stati restaurati i monumenti dell’isola e sono nate istituzioni educative, sociali e artistiche. Situato dietro il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi, il Labirinto Borges è una ricostruzione del giardino-labirinto progettato da Randoll Coate in omaggio allo scrittore argentino Jorge Luis Borges. Inaugurato il 14 giugno 2011, esattamente 25 anni dopo la sua morte, il labirinto è composto da 3.250 piante di bosso che, dall’alto, disegnano il nome del geniale poeta. Questo labirinto-giardino non invita a perdersi, ma a scoprire una dimensione di pura bellezza. La scelta di Venezia non fu affatto casuale, Borges amava visceralmente Venezia, e la vedova raccontò: “Questo labirinto si è fatto qui a Venezia perché era una delle città più amate da Borges, una città labirinto essa stessa, una città unica di una delicatezza e una complessità sottili. E meravigliosa con una storia altrettanto meravigliosa”.

una gondola davanti a piazza san marco

Che tipo di esperienza è?

Il Labirinto Borges offre un percorso di 1 chilometro sicuro e accessibile anche agli ipovedenti. Non è un labirinto trappola, ma una passeggiata nel verde che provoca, a tratti, un senso di disorientamento, conducendo il visitatore in una dimensione tra lo spirituale e il metafisico. Il cammino stimola riflessioni e raccoglimento. Il giardino ospita elementi cari a Borges, come clessidre, specchi, sabbia, una tigre, un bastone e un enorme punto interrogativo.

Le foto dall’alto sono state realizzate visitando il Campanile di San Giorgio che, dalla sua sommità, regala una delle viste su Venezia più affascinanti.

Come si arriva?

Per raggiungere l’Isola di San Giorgio Maggiore da Piazzale Roma o da Piazza San Marco, è possibile utilizzare il vaporetto della linea Actv 2.

Da Piazzale Roma:

Recarsi alla fermata del vaporetto e prendere la linea 2 in direzione “San Marco/San Zaccaria”. Il viaggio ha una durata di circa 40 minuti.

Da Piazza San Marco:

Dalla fermata “San Zaccaria” (situata lungo Riva degli Schiavoni), prendere la linea 2 del vaporetto in direzione “San Giorgio”. La traversata dura circa 3 minuti.

Si consiglia di verificare gli orari aggiornati del servizio di navigazione sul sito ufficiale di Actv.

panorama di Venezia dalla torre campanaria di san giorgio maggiore

Come posso visitarlo?

Per visitare il Labirinto Borges sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, è necessario prenotare un tour organizzato che include l’accesso al labirinto e una visita guidata. I tour sono disponibili tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00, escluso il mercoledì.

Come prenotare:

  • Online: È possibile prenotare il tour direttamente sul sito ufficiale della Fondazione Giorgio Cini.
  • In loco: È possibile acquistare i biglietti presso la biglietteria situata all’ingresso dell’Isola di San Giorgio Maggiore.
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In conclusione:

In conclusione, il Labirinto Borges rappresenta una fusione unica di arte, letteratura e natura nel cuore di Venezia. Situato sull’Isola di San Giorgio Maggiore, offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente che stimola riflessioni e emozioni profonde. La sua creazione non solo celebra l’opera di Jorge Luis Borges, ma sottolinea anche l’impegno della Fondazione Giorgio Cini nel valorizzare il patrimonio culturale veneziano. Una visita a questo labirinto è un’opportunità per immergersi in un ambiente che unisce bellezza, storia e innovazione, rendendo omaggio a una delle città più affascinanti del mondo.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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I Segreti di Venezia: La Porta Blu di Castello, Una Scoperta dell’epoca Digitale Tra Storia e Mistero

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti storie e le unicità della splendida città lagunare. Nella puntata precedente abbiamo scoperto Palazzo Grimani e il suo tesoro artistico-scultoreo. Proprio qui, nei pressi di questa gemma possiamo scoprire un’ulteriore angolo affascinante e misterioso della città di Venezia.

Come si arriva alla Porta Blu?

Per raggiungere la misteriosa Porta Blu, partite da Campo Santa Maria Formosa. Dall’ingresso della chiesa, guardate a sinistra e noterete in lontananza, dietro l’edificio sacro, un ponticello. Questo è il Ponte di Ruga Giuffa. Attraversatelo e proseguite per circa 20 metri; sulla sinistra troverete l’ingresso di Palazzo Grimani. Continuando nella calle successiva, in fondo, vi apparirà la Porta Blu, proprio come potete vedere nella foto qui sotto.

la porta blu di venezia nel sestiere di castello

Cosa posso vedere nel Sestiere di Castello?

Nei nostri recenti itinerari ci siamo avventurati nel cuore di Venezia, dove un misterioso mascherone custodisce l’entrata del campanile di Santa Maria Formosa. Abbiamo evitato di calpestare la Pietra Rossa per scongiurare sfortune, lasciandoci poi catturare dalla tragica storia d’amore tra Orio e Melusina. Le oscure trame del governo veneziano e la promessa infranta a Bartolomeo Colleoni ci hanno guidato fino alle profondità sotterranee della cripta di San Zaccaria. Dopo aver esplorato questi luoghi carichi di storia, ci siamo rilassati con un caffè alla Serra dei Giardini, abbiamo esplorato il luogo di incontro tra il Doge e il Patriarca, attraversato il sottoportico più stretto della città e vigilato per non incrociare il fantasma di Bepi vicino al monumento di Garibaldi. La nostra esplorazione ci ha portato fino alla suggestiva Casa Penisola, a pochi passi dalla Libreria Acqua Alta. Possiamo dunque affermare con certezza che tralasciare questo sestiere durante una visita a Venezia significherebbe perdere innumerevoli tesori nascosti.

Le domande, tante e senza risposta:

Passeggiando, magari casualmente, per la Calle de Mezo, ci si imbatte nella Porta Blu, un dettaglio architettonico che sembra uscito da un dipinto, immerso nel silenzio di un angolo dimenticato di Castello. Eppure, nonostante sia diventata celebre su e grazie ad Instagram (se non seguite il mio profilo fatelo ora), la sua storia rimane un enigma. A chi apparteneva il palazzo che la ospita? 🤷 Perché proprio il blu? 🤷 Era l’ingresso di una residenza nobiliare, di un’attività artigiana o di un luogo di culto? 🤷

La porta blu – gennaio 2025

Nessuno saprà mai rispondere, pare, a queste domande. Nessun archivio la menziona in modo diretto, nessuna cronaca cittadina sembra averle mai dedicato una riga, come se fosse apparsa dal nulla. Eppure, è lì, con il suo arco gotico e il suo legno segnato dagli anni, testimone silenziosa di una storia che, forse, non verrà mai completamente rivelata. Ed è proprio questa sua aura indefinita che la rende così magnetica: una porta che non si sa dove portasse, in un palazzo che non si sa di chi fosse, con un colore che non si sa chi abbia scelto. Quasi come se qualcuno avesse previsto che i “Cacciatori di angoli Instagrammabili” l’avrebbero amata, prima ancora che potessero esistere. Forse è proprio quest’aura di mistero irrisolto ed irrisolvibile a renderla così speciale, sospesa tra realtà e leggenda, in una Venezia che non smette mai di sorprendere.

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In conclusione:

Sono felice di avervi accompagnato in questo viaggio alla scoperta della Porta Blu di Castello, un dettaglio affascinante che racchiude mistero, storia e fascino decadente. Se amate esplorare la Venezia più autentica e nascosta, questo piccolo angolo merita una sosta nel vostro itinerario. Vi invito a cercarla, ad ammirarla e a lasciarvi suggestionare dalle domande senza risposta che la circondano. Venezia è fatta di dettagli, e ognuno di essi ha una storia da raccontare… o da immaginare. Ma ricordate, i selfie qui abbondano, siate originali e, se vi fa piacere, taggate il mio profilo instagram nei vostri scatti vicino alla porta blu!

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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