“Chi ha rapito Santa Claus?” 8 Dicembre – Il Museo del Profumo

"Chi ha rapito Santa Claus?" - cover by Trarealtaesogno

8 Dicembre – Il Museo del Profumo

l'interno della casa di artemisia, la boule dei biscotti e il tavolo della colazione

Appena entrati in quel museo che, oltre alla storia dei profumi nei secoli, ospitava anche una ricca esposizione del tessuto e del costume d’epoca, Rudolf rimase stupefatto dall’eleganza dell’atrio che li stava accogliendo all’interno. Le pareti erano dipinte di un rosa antico e denso, il soffitto travato a vista e infine il pavimento era una scacchiera che alternava marmi bianco caldo ad altri Rosso Verona. Un’elegante scalinata conduceva al piano superiore dove, dopo la prima meraviglia, il gruppo fu colpito nuovamente da un salone ancora più nobile, dal soffitto travato in maniera ancora più ricca e dalle pareti adornate con intarsi ed opere pittoriche di assoluto pregio. I lampadari poi, avrebbero illuminato anche da spenti data la loro bellezza. Il salone si sviluppava in lunghezza, con una luminosa vetrata sul fondo e, nel mezzo, una longitudinale esposizione di profumi d’ogni epoca. Vi erano l’antico Egitto e l’antica Roma, così come ogni altra epoca, dalla più remota alla più recente. Il gruppo girò stand dopo stand tutta l’esposizione, soffermandosi ad annusare dove possibile ed evitando di toccare ove vietato. Artemisia era quasi ebbra di tutte quelle sensazioni che le stavano facendo ballare le narici. Krampus passò minuti interminabili a guardare alcuni profumi dal titolo quanto mai nefasto: “Memento mori” sussurrò leggendo la targa descrittiva e sorridendo compiaciuto a quel malevolo promemoria mentre guardava Rudolf che, nel frattempo, era dalla parte opposta, attirato da un profumo che gli sembrava familiare, senza riuscire a definire un perchè… semplicemente in cuor suo continuava a ripetere questa frase: “..il profumo di un fiocco che cade sulla neve fresca..”. Girarono in lungo e in largo quella sala, soffermandosi chi sui riflessi e chi sulle ombre. Artemisia tracciava gesti nell’aria con le mani come se i suoi polpastrelli fossero radar di flussi emotivi invisibili agli altri o addirittura stessero trascrivendo parole che lei sentiva dentro. Ad un certo punto furono vicini, Rudolf disse: “Io non ho trovato o percepito nulla”, Krampus lo stesso, Artemisia: “Ma Elio dov’è? Non lo sento vicino!” e Rudolf: “Non è qui in effetti, andiamo a cercarlo”. Abbandonarono così insieme la sala con tutti i profumi ripercorrendo dunque le stanze limitrofe, antiche essenze, alambicchi e tomi, sale da pranzo allestite da tempo immemore. Di Elio nessuna traccia. Rimaneva un ultimo corridoio e, una volta percorso giunsero in una stanza che prima nessuno aveva visitato, nessuno tranne Elio, era lì, un gatto nero in una stanza in penombra dove la sola fonte di luce erano due vetrinette illuminate internamente e realizzate in legno di noce. Il gatto stava dritto su due zampe e, con quelle superiori in aria, sembrava indicare una delle due vetrine presso il quale stanziava. Krampus e Rudolf si avvicinarono, invitando Artemisia a fare lo stesso. Di primo acchito non notarono nulla, poi d’un tratto la voce di Rudolf ruppe il silenzio sgranando gli occhi: “Ma ma qu quello è un Umbræon!” seguì Krampus: “Dannazione, si confondeva in mezzo a tutte quelle ampolline di profumi antichi, ma è proprio uno di loro, la vetrina sarà sicuramente protetta, come facciamo a recuperarlo?”. Nel frattempo, in uno specchio alle loro spalle il solito volto pareva spiarli di nascosto. Rudolf, che per un istante si sentì osservato ma non colse appieno: “Se resteremo qui a fissare questa vetrina ancora a lungo capiranno che stiamo orchestrando qualcosa, usciamo e semmai torniamo più tardi con un piano adeguato alla situazione”. Annuirono tutti all’idea e, a quel punto, raggiunsero le scale, poi l’atrio e, salutando gli inservienti, uscirono nella calle antistante l’ingresso del museo. Rudolf: “Artemisia, da che parte andiamo per discutere lontano da occhi indiscreti?” e lei “Se andiamo a sinistra arriviamo davanti alla Chiesa di San Stae e ad una fermata del vaporetto, troppe persone, potremmo discutere le idee mentre camminiamo, che ne dite?” Krampus e Rudolf risposero convintamente di sì, Elio intanto, forse fiero del suo ruolo, aveva deciso di salire sulla spalla destra di Rudolf, a mo di pappagalo sul pirata. Camminarono per qualche centinaio di metri, videro il campanile spuntato dell’affascinante Campo San Boldo e poi arrivarono al Rio Terà Primo, proprio lì Elio scese dalla spalla di Rudolf e, con un’insistenza insolita, attirò Artemisia perchè si mise a giocare con delle biglie appese in sacchettini retati ad un espositore fuori da una tabaccheria. Lei si chinò e gli sussurrò: “Elio dai, ne hai già tante a casa” ma lui non voleva sentirci sul tema e continuò a giocare con quel sacchetto. Artemisia lo accontentò, a tentoni e seguendo il suono trovò il sacchettino giusto, sentendo la sua zampina toccarlo, lo colse e andò dentro a pagare. Il titolare le si rivolse così: “Buongiorno alla mia principessa, ancora biglie?” e lei: “Cosa ci posso fare, è fissato, ma accontentare un’anima semplice non è mai una fatica e ripaga d’ogni cosa, buona giornata e grazie come sempre!” e lui: “Sempre un piacere, alla prossima!”. Elio sembrava fremere per quel sacchettino, così Artemisia invitò tutti ad andare nel vicino Campo Sant’Agostin per lasciarlo giocare un po’ e, nel frattempo, concordare un piano. Krampus e Rudolf si sedettero sugli scalini alla base del pozzo guardandola, lei china sulle ginocchia aprì la retina e ne trasse una biglia porgendola al gatto. Inizialmente non ci fece caso nessuno, ma quella biglia non aveva un aspetto anonimo per Elio. Anzichè giocarci la portò fino al piede destro di Artemisia che gli si rivolse così: “Ma Elio! Sei già stufo?” a quel punto Rudolf, che stava discutendo un’idea con Krampus, si girò e vide ciò che Elio cercava di dire. “Artemisia – disse Rudolf – guarda che il tuo gatto oggi è straordinario più che mai” e lei incredula: “Lo dici perchè disturba o hai altre motivazioni?” e lui: “La sfera con cui sta giocando non l’ha voluta come gioco, lui ha trovato un oggetto quasi del tutto identico all’Umbræon del museo!”. L’espressione di lei si dipinse di sbigottimento e felicità, prese in braccio il felino e lo strinse a sè con un amore indescrivibile, Krampus si stropicciò gli occhi incredulo, ma era tutto vero. I tre concordarono il piano, sicuri non avrebbero fallito. Tornarono al museo, era quasi l’orario di chiusura e ormai erano rimasti pochissimi avventori. Salirono fino alla sala della vetrina che interessava loro. Si guardarono intorno, nessuna guardia, nessuna telecamera diretta lì, solo l’allarme che sarebbe scattato una volta aperta una delle ante della vetrinetta. Rudolf prese la biglia che pareva la copia esatta di un umbræon e la fece rotolare per terra, così da farci giocare Elio. Artemisia e Rudolf aprirono la vetrina e quest’ultimo prese l’umbræon riponendolo nella sacca con gli altri. L’allarme suonava, Elio rimase lì a giocare mentre gli altri andarono nella stanza a fianco. Arrivarono due guardie che, ridendo grossolanamente alla vista del gatto, gli sottrassero la biglia e la restituirono alla vetrina prendendo in braccio l’astuto malfattore e accompagnandolo nella sala a fianco dove Artemisia, fingendosi spaventata per l’arrivo delle guardie annunciatole da Rudolf, rimproverò il gatto per il suo comportamento davvero maleducato. Le due guardie sorrisero per l’aneddoto che avrebbero potuto raccontare una volta giunti a casa: “Ma te lo vedi un gatto che si ruba un pezzo da museo? Io no!” e risero. Nella sala intanto lo specchio aveva visto ricomparire il volto, ma nel momento in cui l’umbræon finì nella sacca questo scomparve crepando lo specchio a metà in diagonale. Rudolf percepì quel rumore di rottura, ma pensò fosse una coincidenza o qualche altro effetto collaterale della marachella di Elio. Il gruppo uscì dal museo insieme alle due guardie che, prima di chiudere i portoni guardarono al gatto rammentandogli di fare il bravo. Lui li guardò e rispose come poteva: “Mao!”. Per tornare verso casa di Artemisia Rudolf suggerì di evitare le gondole, ammesso che a quell’ora fossero ancora in servizio, Krampus lo apprezzò e tutti s’incamminarono. Dopo una decina di minuti, con le prime stelle a far capolino nel cielo, arrivarono al Ponte di Rialto. I vaporetti parevano cullarsi nelle acque col loro lento movimento, i turisti erano andati chi a mangiare chi a dormire, chi a casa. Vi era un insolito silenzio e, apparve strano, ma Krampus e Rudolf, a pochi metri l’uno dall’altro, stavano fissando lo stesso paesaggio dalla balaustra che guardava verso la Riva del Vin. Ad un certo punto, mentre Artemisia ed Elio li attendevano per ripartire i due si guardarono e, con un cenno si decisero a tornare verso casa. Fu in quel momento che Rudolf sentì una parte delle sue inquietudini svanire. Si sentiva parte di un team eterogeneo sì, ma che stava vogando tutto nella medesima direzione. 

Torna all’elenco dei capitoli.

Usa gli hashtag #25IngredientiDellaLuce, #chiharapitoSantaClaus e #trarealtaesogno per condividere la tua esperienza con il racconto e tagga il profilo @trarealtaesogno: fai parte del viaggio e ispira altri a scoprire la magia di Venezia!

Vivi la magia del Natale a Venezia e scopri i suoi segreti

Lasciati avvolgere dall’incanto della città lagunare con questo progetto nato dalla serie “I Segreti di Venezia” Ogni pagina è un invito a esplorare i tesori nascosti di Venezia, tra storia, leggenda e atmosfera natalizia. Con un linguaggio semplice ma coinvolgente, il racconto trasforma la lettura in un’esperienza unica, capace di emozionare e sorprendere. Scopri Venezia come non l’hai mai vista: un viaggio tra luci, misteri e meraviglie ti aspetta.

Non perdere nemmeno un capitolo!
Scopri i 25 capitoli di questa nuova straordinaria avventura o, se non l’hai ancora letta, di quella precedente, clicca sui link per immergerti in ogni episodio e lasciati conquistare dal fascino unico di Venezia. Segui la storia e condividi l’emozione con amici e familiari: ogni giorno, un nuovo tassello illuminerà il tuo cammino verso il Natale.

banner caccia al tesoro fotografica a venezia che linka all'articolo

Attiva le notifiche o iscriviti a questo blog, è gratis e lo sarà sempre!


Scopri di più da Tra Realtà e Sogno

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

dì la tua!

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.