
13 Dicembre – San Pietro in Volta
Aveva da poco salutato Luca e si era diretto verso la fermata dell’autobus, dal lato che si affacciava sulla laguna. Il tramonto emanava una luce ormai fioca, lo spettacolo si era già consumato. In lontananza, la barca del frate iniziava a somigliare a un puntino nero all’orizzonte. Santa aveva deciso che la tappa successiva l’avrebbe condotto nella vicina isola di Pellestrina: desiderava visitare entrambe le borgate che costituivano i due villaggi principali, uno più piccolo e l’altro più popolato, di quel luogo che pareva dipinto con colpi di tempera e pennello da un’entità superiore. La forma sottile di quest’isola separava il mare dalla laguna, quasi fosse un fragile filo divisore. L’autobus non tardò ad arrivare ed era impossibile sbagliare: la linea che portava a Pellestrina era una sola e comprendeva una breve traversata in ferry-boat. Il mezzo era pieno di pendolari residenti sull’isola e, dopo una serie di rettilinei, curve e controcurve, raggiunse gli Alberoni. Santa osservava tutto e tutti con una curiosità innata. L’autobus salì a bordo del traghetto e, dopo qualche istante, partì. Attraversando la bocca di porto, Santa notò delle paratie gialle che emergevano dall’acqua, bloccando il flusso del mare verso la laguna. Probabilmente si trattava del famoso Mose, un sistema di dighe mobili concepito per difendere Venezia dalle acque alte eccezionali. Non ebbe nemmeno il tempo di commentare il panorama con qualcuno dei presenti, che il ferry-boat già si stava preparando ad attraccare. Dal finestrino poteva vedere il cartello che indicava la prima frazione isolana: Santa Maria del Mare. Il silenzio dominava la scena, interrotto solo dal rumore del motore. Santa scorse anche una residenza per anziani, probabilmente composta da quelle stesse stanze affacciate sulla bocca di porto che aveva notato dal traghetto, trovandola affascinante. Decise di scendere alla seconda fermata, dove vide le prime case, e si incamminò lungo una stradina chiamata “Belvedere”, emozionato e curioso. Le prime casette colorate, anticamente abitate dai pescatori, spiccavano per i loro vivaci colori, simili a quelli di Burano. Un mestiere ancora praticato a Pellestrina, ma mai quanto in passato. Camminò per poche decine di metri. Il rumore del mare lasciò spazio alla quiete della laguna e, osservando il panorama verso i Colli Euganei, capì il motivo del nome “Belvedere” per quella località. Lungo la riva incontrò altre case colorate e attraversò un porticato a tre archi, incastonato tra le abitazioni. Poco oltre giunse a uno spazio acquatico, una sorta di piccolo bacino dove decine di barche da pesca erano ormeggiate con cura. “Che meraviglia!”, esclamò tra sé e sé. Proseguendo, incrociò una chiesa dedicata a San Pietro, la cui presenza affondava le radici nel nome e nella storia dell’isola. A quell’ora i negozi erano già chiusi, come era giusto che fosse, ma notò un ristorante con terrazza panoramica, una gelateria e un altro bar. La strada era deserta, quando all’improvviso sentì il rumore di una serranda che si apriva. Si voltò e vide una signora dall’aria gentile. Si avvicinò e chiese: “Buonasera, mi scusi, cercavo un posto dove cenare e poi un luogo dove trascorrere la notte. Ha qualche consiglio da darmi?” Lei sorrise e rispose: “Meno di cento metri più avanti c’è una locanda che affitta camere e ha un ristorante. Provi a rivolgersi lì.” La ringraziò con un sorriso e si avvicinò al luogo indicato. La porta era aperta; entrò e fu accolto da un ragazzo sorridente che gli chiese le sue necessità. Santa rispose che cercava un luogo dove cenare e pernottare, e il ragazzo lo rassicurò dicendogli che era nel posto giusto per entrambe le cose. Gli chiese un documento, e a quel punto Santa estrasse il suo “jolly”, un documento temporaneo che aveva già “salvato la vita” in diverse occasioni. Recitava: “In attesa della riemissione dell’identità ufficiale a seguito di furto di documenti”. Il nome indicato era Santo Nicolotti, nato il 6 dicembre 1955, di nazionalità italiana, con indirizzo di residenza in Via dei Miracoli 17, Roma. Un numero identificativo provvisorio ne confermava l’autenticità. Il ragazzo osservò il documento e poi il volto dell’ospite, infine annuì. Mise a sistema i dati e scoprì che esistevano già nel loro archivio, poiché Santa aveva alloggiato in un altro hotel della stessa catena, a Berlino. Soddisfatto, Santa cenò con una semplice insalata, data l’abbondanza del pranzo del giorno, e si ritirò per godere di una doccia calda e di un meritato riposo. La mattina seguente, fu svegliato dal canto insistente dei gabbiani. Aprì i balconi della stanza e godette di un paesaggio unico: davanti a lui, solo la laguna. La poesia di quella vista gli riempì l’animo. Con la luce del giorno, si accorse che davanti alla locanda vi era un pontile dei mezzi pubblici veneziani, ormai in disuso. Un ragazzino stava pescando lì, e quando vide Santa alla finestra, lo salutò. Santa ricambiò con un sorriso e un cenno della mano. Dopo una colazione semplice, uscì e si incamminò lungo la laguna verso sud. Prima di una curva, fu inebriato dal profumo di pane appena cotto. Nonostante l’ora mattutina, il panificio era già aperto: ne uscì con tre confezioni di “bussolai,” un prodotto locale dall’aspetto invitante. Proseguendo, notò una piazzetta pittoresca con reti da pesca ad asciugare al sole e, in lontananza, un pittore intento a dipingere la laguna. Santa si fermò a osservare le reti, intrise di “odor da freschin,” che ricordava le attività di pesca nelle acque lagunari. Tra le trame delle reti, notò una conchiglia, il guscio di un murice spinoso, localmente noto come “garusolo”. La raccolse delicatamente, verificando che fosse vuota. Sorrise e decise di aggiungerla alla sacca come nuovo elemento per la “luce di speranza.” Alzando lo sguardo, quasi urlò per la sorpresa: il pittore si era avvicinato, osservandolo con curiosità. “Lei non è di qui, vero? Un foresto?”, domandò. Santa rispose con un sorriso: “Vengo dai boschi, ma nessuno mi ha mai dato del foresto, sa?” Il pittore annuì, quasi seccato: “Foresto, forestiero, insomma! Sa, io credo che nel volo o nel precipizio delle onde, a seconda di come le si guardi, si nascondano i segreti dell’Universo. E nelle grandi conchiglie, si sente persino il rumore del mare, come se tutto ciò che non è, potesse continuare a essere.” Santa lo ascoltava affascinato. Il pittore gli mostrò la tela: un cielo azzurro, la laguna e due gabbiani disegnati con tratti essenziali. Non era realismo, ma pura essenza. Santa lo guardò negli occhi e disse: “La sua visione del mondo è più lucida di quella di tanti dotti. Mi ha fatto capire che il fascino immortale risiede nell’essenziale.” Il pittore sorrise e aggiunse: “La mia arte si nutre di pochi ingredienti: acque, cieli e gabbiani. E quando lo ‘stravedo’ rende l’aria limpida, posso quasi sfiorare i Colli Euganei con il pennello.” Santa ebbe un’idea folle e chiese un favore al pittore, che accettò volentieri. Dopo un saluto caloroso, proseguì verso Portosecco. Incontrò una casa rosa con una madonnina su un lucernario murato, e sorrise per poi guardare la conchiglia appena dipinta con i sottili gabbiani neri, come ali leggere che sognavano di volare anche con un oggetto che di possibilità di volare normalmente non ne ha.
A domani con un nuovo capitolo!
Ingredienti della Luce raccolti finora: Acqua del fiume Piave, Acqua agrodolce della foce del Sile, fango in scatola, frammento del Ponte del Diavolo, intonaco color cielo, rametto di vitigno, stelo di carciofo, bastoncini di liquirizia amarissimi, piume di gufo, candela consumata, pignette di cipresso, ceneri d legno di tasso, guscio di murice spinoso “garusolo” con ali nere dipinte dal pittore.
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I capitoli e le date di uscita:
01 Dicembre – Santa Maria di Piave
02 Dicembre – Foce del Sile
03 Dicembre – Lio Piccolo
04 Dicembre – Isola di Torcello
05 Dicembre – Isola di Burano
06 Dicembre – Isola di Mazzorbo
07 Dicembre – Isola di Sant’Erasmo
08 Dicembre – Isola delle Vignole
09 Dicembre – Isola della Certosa
10 Dicembre – Isola di San Francesco del Deserto
11 Dicembre – Isola di Poveglia
12 Dicembre – Località Malamocco
13 Dicembre – San Pietro in Volta
14 Dicembre – Pellestrina
15 Dicembre – Cà Roman
16 Dicembre – Chioggia
17 Dicembre – Sottomarina
18 Dicembre – Isola di San Lazzaro degli Armeni
19 Dicembre – Sestiere Castello
20 Dicembre – Isola della Giudecca
21 Dicembre – Sestiere Dorsoduro
22 Dicembre – Sestiere San Polo
23 Dicembre – Sestieri San Polo, San Marco e Castello
24 Dicembre – Sestiere di San Marco
25 Dicembre – Sestiere Castello
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