I Segreti di Venezia: Le Misteriose Statue in Campo dei Mori e la Casa del Tintoretto – Cannaregio

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende e le unicità della nostra amata città lagunare. Oggi vi porterò in uno dei campi più pittoreschi e suggestivi di Venezia, un luogo che, come ogni angolo di questa città, cela storie e segreti pronti a essere svelati.

La curiosa storia dei tre fratelli greci che si stabilirono a “Palazzo Mastelli del Cammello”:

Chiunque sia passato almeno una volta di qui, non potrà non aver notato quelle quattro statue poste lungo la facciata, che raffigurano tre fratelli greci giunti a Venezia nel 1200, sono chiamati “Mori” perché originari della regione della Morea, e un loro servitore. I nomi, incisi sulle statue stesse sono: Sandi, Afani e, appunto, Rioba, erano mercanti di stoffe, noti per la loro fama di furbi e truffaldini, poiché non esitavano a raggirare chiunque si rivolgesse a loro per affari.

La vista che, dal Ponte dei Mori, ci fa intravedere l'osteria e il campo omonimo
La vista che, dal Ponte dei Mori, ci fa intravedere l’osteria e il campo omonimo

La leggenda narra che, esasperata dalla loro disonestà, Santa Maria Maddalena decise di punirli. Ci tramandano che si presentò loro con le sembianze di una vedova patrizia desiderosa d’acquistare stoffe pregiate per proseguire l’attività del defunto marito. Pare che i mercanti, totalmente privi di scrupoli, tentarono d’ingannare anche lei, chiedendo un prezzo esorbitante per un tessuto tra i più comuni in città.

Durante la trattativa, Sior Rioba, uno dei fratelli, giurò che il tessuto era il migliore di Venezia e disse: “Che il Signore ci trasformi in pietra se non diciamo la verità!” La donna, dopo aver pagato, rispose: “E che il Signore vi tratti con la stessa onestà che voi avete riservato a me.”

Così, i tre mercanti e il loro servitore furono trasformati in pietra. La statua più conosciuta di questa leggenda è proprio quella di Rioba, soprannominato “Sior Rioba” in dialetto veneziano.

sior rioba e il naso di ferro
Il Sior Rioba ed il naso di ferro portafortuna

Aneddoti e Folklore:

Nel 1800, la statua perse il naso, che venne poi sostituito con uno di ferro. Oggi, toccare quel naso è considerato un portafortuna. Tuttavia, il destino della statua fu ben più triste nel 2010, quando la sua testa venne rubata e ritrovata successivamente in Calle della Racchetta, per poi essere rimessa al suo posto.

La statua appartiene anche al gruppo delle “statue parlanti” veneziane, simili a quelle dell’“Accademia degli Arguti” di Roma, che erano utilizzate per affiggere biglietti anonimi con versi satirici e sarcastici. Inoltre, per un lungo periodo, la statua fu al centro di scherzi, durante i quali ai nuovi facchini venivano assegnati carichi pesantissimi da consegnare a un inesistente “Sior Antonio Rioba de Campo dei Mori.”

Tre secoli dopo la nascita di un celebre vicino di casa: Jacopo Robusti, noto come “il Tintoretto”

Come recita una lapide commemorativa apposta nel 1842, qui nel 1518 nacque il famosissimo pittore, che visse in questa casa fino alla sua morte nel 1594. Il suo nome d’arte, “Tintoretto,” derivava dal mestiere del padre, Battista Robusti, che era un tintore di stoffe. È curioso come il figlio di un tintore sia divenuto celebre per la sua arte proprio tre secoli dopo che, nella casa accanto, operarono dei commercianti di tessuti noti per la loro mancanza di scrupoli.

Ecco l’iscrizione affissa dall’abitatore della casa nella metà del 1800:
NON IGNORARE, VIANDANTE, L’ANTICA CASA DI JACOPO ROBUSTI DETTO IL TINTORETTO. DI QUI PER OGNI DOVE SI DIFFUSERO INNUMEREVOLI DIPINTI, MIRABILI PUBBLICAMENTE E PRIVATAMENTE, MAGISTRALMENTE REALIZZATI CON FINE INGEGNO DAL SUO PENNELLO. TI FARA’ PIACERE APPRENDERE CIO’ PER LA SOLERZIA DELL’ATTUALE PROPRIETARIO. 1842

In conclusione:

Questa passeggiata attraverso Campo dei Mori e la casa del Tintoretto ci ha rivelato quanto sia ricca di storia e leggende la città di Venezia. Dalle statue dei furbi mercanti greci, trasformati in pietra per la loro disonestà, al genio artistico di Jacopo Robusti, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte, ogni angolo di questo luogo racconta una storia. E così, mentre camminiamo tra questi vicoli e campi, non possiamo che meravigliarci di fronte ai Segreti di Venezia, che continuano a vivere tra le pietre e le memorie di questa città.

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mappa campo dei mori e statue dei mori e casa tintoretto
i pin indicano il Molino Stucky, la fabbrica di tessuti Fortuny, l’ex birrificio Dreher e la Scalera Film

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: Le Antiche Botteghe, il Ponte di Rialto e il Loro Ruolo nel Passato

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende e unicità della città lagunare. Oggi vi racconterò storie e aneddoti intorno ad uno dei luoghi simbolo della città lagunare: Il Ponte di Rialto.

La Leggendaria Storia del Ponte di Rialto:

Guardate una qualsiasi mappa di Venezia o, più semplicemente, aprite google maps, come potete vedere questo ponte, situato nel cuore della città è una sorta di istmo artificiale che tiene unite due macro-aree della Venezia insulare: quella che si compone dei sestieri di Dorsoduro, Santa Croce e San Polo (diciamo a sud-ovest) e quella formata da Cannaregio, San Marco e Castello (diciamo a nord-est). Da una parte, San Polo, il fulcro dell’economia cittadina, con mercati di beni alimentari quali verdure ed il mercato del pesce; dall’altra il cuore politico e del credo cittadino con Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco. Dovete sapere anche che proprio lui è il primo e più antico Ponte tra i quattro della città: Rialto, Accademia, Scalzi e Calatrava.

il ponte di rialto sul versante che guarda al sestiere di san polo ed al mercato di rialto
Guardando verso San Polo

L’Evoluzione Architettonica: Dalle Barche alla Pietra

Precedentemente in quest’area sorsero ponti costituiti da barche (1170 circa), ma anche in legno (intorno al 1250).

Il Ponte, così come lo conosciamo ed ammiriamo oggi è figlio dell’ingegno dell’architetto Antonio da Ponte che, senza il timore delle maldicenze su un progetto di tale portata, portò a compimento l’opera nel 1591. La presenza dei negozi trova testimonianze certe a partire dal 1400-1450 circa e con la loro realizzazione la Tesoreria di Stato poteva gestirne i proventi per pagare le manutenzioni della struttura che, per questione materiali e dimensionali, va manutenuta con dovizia.

il ponte di rialto sul versante che guarda al sestiere di san marco e a campo san bortolomio
Una veduta del ponte internamente

Il Cuore Commerciale di Venezia: I Negozi di Ieri e di Oggi

Nei tempi antichi, i negozi sul Ponte di Rialto offrivano una gamma di merci molto diversa da quella che troviamo oggi. Il ponte era il cuore pulsante del commercio internazionale di Venezia, un vero e proprio crocevia di culture e merci. Passeggiando tra le botteghe, si potevano incontrare cambiavalute affaccendati, essenziali per i mercanti che giungevano da terre lontane. L’aria era pervasa dai profumi esotici delle spezie orientali, mentre le botteghe esponevano tessuti pregiati come sete lussuose e broccati scintillanti.

Il pesce fresco e i frutti di mare, appena pescati dalla laguna, erano esposti su bancarelle accanto a negozi di abili orafi e gioiellieri. Non mancavano i mercanti di legname e materiali da costruzione, fondamentali per l’edilizia della città lagunare. Erboristi e profumieri completavano questo variopinto scenario commerciale, offrendo erbe medicinali e fragranze raffinate.

Questa varietà di merci e attività rifletteva perfettamente il ruolo di Venezia come potenza commerciale marittima e punto d’incontro tra Oriente e Occidente, facendo del Ponte di Rialto non solo un luogo di scambio di beni, ma anche di idee e culture.

uno scorcio che regala una emozionante vista del ponte dal basso, quasi incastonato tra i palazzi.
Il Ponte dal basso

Miti e Dicerie: Le Voci Popolari sulla Costruzione del Ponte

Come anticipato, circolavano numerose dicerie sulle possibilità di completamento del ponte. Tra le più famose, un uomo affermò che sarebbe stato più facile vedere un’unghia crescere nelle sue parti intime piuttosto che vedere il ponte ultimato, mentre una donna dichiarò che sarebbe stato più semplice vedere le sue parti intime prendere fuoco piuttosto che vedere la realizzazione del ponte. Spero che quanto scritto non venga considerato inappropriato, e invito i lettori curiosi a consultare l’articolo su Wikipedia per maggiori dettagli.

Sulla facciata del Palazzo dei Camerlenghi furono poi collocati due capitelli, visibili dalla rampa del ponte (sul lato che guarda a San Polo), che raffigurano queste voci popolari. Con questo gesto, il Governo della Repubblica intese dimostrare di essere attento e di non ignorare alcuna diceria.

la vista da cui si gode sul versante del ponte di rialto che guarda a
La vista dal ponte

In conclusione:

Il Ponte di Rialto resta un simbolo indiscusso di Venezia, testimone silenzioso di secoli di storia e commerci. Nonostante le sfide moderne, continua a incantare con la sua bellezza architettonica e il vivace spirito mercantile. Crocevia di culture e cuore pulsante della città, il ponte unisce passato e presente. Che siate veneziani o visitatori, fermatevi un momento: sotto i vostri piedi scorre l’essenza stessa della Serenissima, un connubio unico di ingegno, passione e tradizione che continua a definire l’anima di Venezia.

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In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

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