I Segreti di Venezia: Alla Scoperta della Giudecca – Prima Puntata – Dorsoduro

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende e unicità della città lagunare. Siete mai stati alla Giudecca? Se la risposta è , bene, spero di aggiungere nuove curiosità che vi spingano a scoprirla con occhi diversi, se no, a maggior ragione, vi verrà una voglia matta di scoprirla. Siete pronti? Partiamo!

Cosa rende speciale la Giudecca?

Venezia è un universo fatto di isole collegate da ponti, e la Giudecca non fa eccezione. Anch’essa è un’isola composta da altre isole, unite tra loro nello stesso modo e situata tra Sacca Fisola a ovest e l’Isola di San Giorgio Maggiore a est, da cui è separata tramite il Canale di San Giorgio.

Questo quartiere è caratterizzato oggi da un’atmosfera rilassata, lontana dalla caotica turisticità del centro veneziano. Vi si possono scoprire edifici storici e architetture industriali d’altri tempi. È anche un vivace centro culturale con molteplici associazioni e circoli che trovano la loro sede ideale. Scoprirete poi ristoranti tipici e spazi verdi che permettono di godere in totale relax di passeggiate e sensazioni uniche.

la Giudecca e il Molino Stucky visti dal ponte che la collega a Sacca Fisola
la Giudecca e il Molino Stucky visti dal ponte che la collega a Sacca Fisola

Oggi scopriremo:

Il Molino Stucky:

Il Molino Stucky è una colossale struttura industriale che si staglia nello skyline veneziano con tutta la sua imponenza, anche grazie ad una imponente ciminiera. Costruito alla fine del 1800, precisamente nel 1895, da Giovanni Stucky, uno svizzero, fu uno dei più grandi mulini d’Europa. Nel corso degli anni, questo luogo ha vissuto alterne fortune e vicissitudini, tra cui: la tragica morte del suo proprietario per mano di un operaio, un lungo stato di abbandono e un incendio devastante. Oggi, dopo un attento restauro, il Molino Stucky è tornato a brillare come Hotel della catena Hilton, offrendo un mix unico di storia e modernità.

La Fabbrica Fortuny:

A pochi passi dal Molino Stucky, oltre un ponte, si trova un edificio dall’aria post-industriale con un’insegna muraria che recita “Fortuny”. Questo luogo ospita una storica e prestigiosa fabbrica di tessuti, fondata da Mariano Fortuny, che ha celebrato il suo centenario nel 2022. Qui vengono creati tessuti di straordinaria eleganza e qualità, apprezzati tra gli altri da clienti illustri come Greta Garbo e Marcel Proust.

Fortuny, artista poliedrico e geniale, ha registrato oltre cinquanta brevetti e ha rivoluzionato l’illuminazione teatrale con i suoi studi sugli effetti di luce indiretta. Oltre a disegnare fondali e costumi per il teatro, ha partecipato come pittore a tutte le Biennali di Venezia fino al 1942. La sua azienda, Tessuti Artistici Fortuny srl, è ancora attiva e continua a produrre tessuti utilizzando le tecniche e i macchinari originali da lui ideati. Tra le sue invenzioni più significative c’è una lampada che ha introdotto un nuovo metodo di diffusione della luce per la scenografia.

la fabbrica di tessuti fortuny

L’ex Birrificio Dreher:

L’Ex Birrificio Dreher, originariamente fondato nel 1883 da Anton Dreher e situato alla Giudecca, rappresenta un’importante testimonianza dell’architettura industriale veneziana. Progettato dall’architetto tedesco Ernst Wullekopf, l’edificio ha attraversato diverse fasi storiche: nato come distilleria, è stato successivamente assorbito dalla Birra Pedavena e, infine, dalla Dreher, diventando un punto di riferimento per la produzione di birra e liquori fino al dopoguerra. Dopo la chiusura, il birrificio è stato trasformato in spazi residenziali popolari e studi per artisti, mantenendo il suo carattere industriale. Nel 2011, l’edificio ha subito una nuova trasformazione, diventando Spazio Punch, un vivace centro culturale che ospita eventi e collaborazioni artistiche, confermandosi un luogo dove la storia industriale e la creatività contemporanea si incontrano.

l'ex edificio del birrificio dreher con le sue merlature
banner caccia al tesoro fotografica a venezia che linka all'articolo

La Scalera Film:

La Scalera Film, attiva dal 1938 al 1950, è stata una delle principali case di produzione cinematografica italiane, guadagnandosi il titolo di “massima casa italiana” fin dal 1939. Fondata dai fratelli Salvatore e Michele Scalera con il sostegno di Mussolini, la società mirava a incrementare la produzione nazionale, bloccando gran parte dell’importazione di film stranieri, in particolare quelli americani. I Scalera, già noti imprenditori nel settore edilizio, adottarono un modello di studio system ispirato agli Stati Uniti, contrattando artisti e tecnici di spicco, tra cui Gino Cervi e Rossano Brazzi. La Scalera produsse un numero crescente di film, passando da sei nel 1938 a tredici nel 1942, e partecipò attivamente a coproduzioni internazionali.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la casa si distinse per la produzione di film di propaganda e di guerra, come “Giarabub” e “Uomini sul fondo”, quest’ultimo considerato precursore del neorealismo. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, la produzione subì un duro colpo, portando i fratelli Scalera a trasferire le attività a Venezia, dove riadattarono alcuni spazi alla Giudecca. Nonostante il contesto bellico, inauguraronono ufficialmente gli studi nel 1944, ma i film realizzati in quel periodo risentivano di un modesto valore artistico.

Dopo la guerra, la Scalera affrontò crescenti difficoltà finanziarie, aggravate dai legami con il regime fascista, che portarono alla liquidazione nel 1952. Tentativi di rilancio, come la produzione dell’“Othello” di Orson Welles, non furono sufficienti a risollevare la casa cinematografica. Sebbene gli studi chiudessero, la Scalera rimane un simbolo del tentativo di industrializzare il cinema italiano, lasciando un’eredità che vive ancora oggi nei racconti della “Hollywood veneziana”.

Una video testimonianza di questi luoghi dall’Archivio dell’Istituto Luce.

In conclusione:

In conclusione, la Giudecca è un’isola che racchiude storie affascinanti e uniche, testimoniando la ricca e variegata eredità culturale e storica di Venezia. Dalle imponenti strutture industriali come il Molino Stucky e l’ex Birrificio Dreher, fino alla celebre Fabbrica Fortuny, ogni angolo di questo quartiere offre un viaggio nel tempo. La Scalera Film, purtroppo chiusa, rappresenta un capitolo significativo della storia cinematografica italiana, evidenziando l’ambizione di un’epoca passata. Scoprire la Giudecca significa immergersi in un mondo di arte, creatività e storia, un’esperienza che continua a vivere nel cuore di chi visita questa straordinaria città lagunare. Non perdetevi la parte 2 della nostra serie “I Segreti di Venezia”, in arrivo la prossima settimana, per continuare insieme questo emozionante viaggio!

i pin indicano il Molino Stucky, la fabbrica di tessuti Fortuny, l’ex birrificio Dreher e la Scalera Film

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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