Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #4 – il Potere delle Parole

Ciao, nella terza lezione abbiamo affrontato temi importanti come le metafore e le figure retoriche in generale, oggi però toccheremo un ulteriore argomento a suo modo fondamentale, parleremo infatti del Potere delle Parole.

Quante volte, ogni singolo giorno della nostra vita, ci troviamo a dover scegliere come esprimere quello a cui stiamo pensando? Quanto tempo impieghiamo per distinguere la frase più opportuna e la parola dialetticamente più a tono? Tantissimo, ma non ce ne rendiamo conto praticamente mai, salvo quando la scelta risulta più importante o decisiva che in altre circostanze.

Partiamo da alcuni esempi semplicissimi di come, cambiando una parola soltanto, possa mutare la vis poetica di una frase:

Versione Prosa: “Il sole tramonta lentamente dietro le colline.”
Versione Poetica: “Il sole sprofonda languidamente dietro le colline.” (ispirato da Emily Dickinson)

Versione Prosa: “L’uccello canta nel giardino.”
Versione Poetica: “L’uccello canta nel giardino fiorito.” (ispirato da Langston Hughes)

Versione Prosa: “La pioggia cade silenziosamente.”
Versione Poetica: “La pioggia danza dolcemente dal cielo.” (ispirato da T.S. Eliot)

Come potete osservare al mutare di un singolo elemento, al massimo due, cambia completamente il pacchetto emotivo del messaggio veicolato, il sole che “sprofonda languidamente”, un “giardino fiorito” e la pioggia che “danza dolcemente” cambiano le polarità di quanto giunge al nostro cuore.

Ora vi riporto un estratto da un’opera di Ada Negri che, ne son certo, vi colpirà nel profondo per scelta di parole e metafore.

“Le stelle bruciano nelle nere notti d’inverno, sopra i nudi campi inerti, come un colpo di spada tra le scudi di tenebra i loro fulgori aperti.” – Ada Negri

In quest’opera l’autrice dipinge un’atmosfera incandescente attraverso parole scelte con sapienza; trasforma infatti il cielo notturno nello scenario dello scontro tra luce e oscurità. Le stelle diventano spade ardenti, fendendo la tenebra con il loro fulgore, rivelando così ai nostri occhi la sua maestria nell’uso di immagini potenti e nella scelta delle parole più evocative.

Ma immagini forti e vivide sono anche quelle edotte da due personaggi che, in maniera diversa, hanno dato tantissimo alla lingua italiana, parlo di San Francesco d’Assisi e del poeta Guido Guinizzelli.

Il primo è ricordato per il Cantico delle Creature, primo testo attribuibile ad un autore certo della letteratura italiana e tra le tante citazioni a lui riconducibili vi evidenzio questa, che reputo di una forza unica: “Un solo raggio di sole è sufficiente per cancellare milioni di ombre“.

Si tratta di una metafora forte, figlia di una accuratissima scelta di parole, caratteristica che apprezzeremo anche in questo estratto di un’opera del Guinizzelli tratto da “Al cor gentil rempaira sempre amore

Foco d’amore in gentil cor s’aprende
come vertute in petra prezïosa,
che da la stella valor no i discende
anti che ’l sol la faccia gentil cosa;

Parafrasandola:

In un nobile cuore si accende una fiamma d’amore,
proprio come la virtù risiede in una gemma preziosa,
che dalla stella non perde il suo valore,
prima che il sole renda bella ogni cosa.

Questo passo esprime l’idea che l’amore si possa manifestare all’interno di un cuore gentile proprio come una fiamma, simile alla virtù che risplende in una pietra preziosa.
L’analogia con la stella e il sole evoca la crescita e la luminosità dell’amore e della virtù, rafforzando il concetto della poesia come veicolo per trasmettere significati profondi attraverso l’uso delle parole.

Nulla di quanto abbiamo letto o scoperto oggi sarebbe tale senza le giuste parole.

Dunque, senza indugi, provate nei giusti contesti ad utilizzare parole più auliche, riecheggianti messaggi e ricche di pathos. Accostatele tra loro e lasciatevi trasportare dalle emozioni che provate nel pensarle.

Prima di lasciare il posto a Emily per la chiusura, ci tenevo a condividere con voi uno dei miei Komorebi, una poesia dunque dove cerco di raccontare emozioni, ricordi e sensazioni nella maniera più coinvolgente possibile.

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Ed ecco che
Come girasoli all’imbrunire
Seguitiamo a cercar
Di sole e speranza
Anche quando
Scompaiono all’orizzonte
E l’ombre
Sempre più lunghe
Evaporano
In una magia naturale
Che si fa metafora
Di ció che
Par sempre grande
Nella prospettiva di chi
Osserva
Nel mentre s’allontana

Emily: “Cari poeti in erba, avete esplorato il potere incantato delle parole, quelle pietre preziose del nostro mondo poetico. Ricordate, ogni parola è come un seme che nasconde un giardino intero di significati. Osservate e scegliete con cura, perché ogni parola ha il potere di dipingere immagini vivide e risvegliare emozioni profonde. Nel mondo poetico, le parole sono la nostra tavolozza, e voi siete gli artisti che creano con esse. Non abbiate paura di sperimentare, di ascoltare il loro ritmo e di farle danzare. Continuate a esplorare il loro potere, perché le parole sono le nostre compagne più fidate nella creazione di versi evocativi e memorabili.”

Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #5 – Ritmo, ma anche musica e canzoni:

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Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #3 – La magia delle metafore e delle figure retoriche

Ciao e bentrovati, oggi in questa sessione del corso andremo a capire, con esempi pratici ed un pizzico di teoria, in cosa consistano le metafore ed altre figure retoriche, scoprendone le tipologie.

Citando Severus Piton potrei dire: “Andate a pagina 394”, perchè chi sa costruire metafore, acquisisce i mattoni fondamentali dell’architettura poetica (quest’ultima per esempio è una similitudine, ma ci arriveremo).

Partiamo vedendo insieme cosa ci dice il dizionario Oxford Languages a proposito di questa parola: metafora – /me·tà·fo·ra/ – sostantivo femminile
Sostituzione di un termine proprio con uno figurato, in seguito a una trasposizione simbolica di immagini: le spighe ondeggiano (come se fossero un mare); il mare mugola (come se fosse un essere vivente); il re della foresta (come se il leone fosse un uomo).

Fortuna vuole che possiamo chiedere l’opinione illuminata anche di Emily che, sicuramente, saprà illuminarci con un esempio che sia tanto esaustivo quanto calzante, a te la parola: “Metafora: fiamma d’anima che abbraccia i cuori, connessione sottile tra il visibile e l’oscuro, parole danzanti in vesti nuove, verità ammantate di poesia”.

Sintetizzando dunque le parole che abbiamo appena letto contengono vari esempi di metafora, tra queste ci sono: “Fiamma d’anima” che riconduce a una passione ardente e profonda, “Connessione sottile…oscuro” che rappresenta il legame degli elementi noti con quelli misteriosi, “Parole danzanti” che si muovono leggere, “Verità velate” che rappresenta il dire non dire dell’arte poetica.

Ora addentriamoci con alcuni esempi di autori selezionati, partiamo dalla Dickinson che, come avrete capito, gioca in casa, ma poi leggeremo versi di Neruda e della Plath.

Emily scrisse:
“La speranza è la cosa con le piume che si posa nell’anima”. Poesia #254
“Il successo è contare gli anni finché la sorpresa ti coglie.”
Poesia #1446
“La solitudine è una porta socchiusa.”
Poesia #348

Pablo Neruda scrisse:
“Il tuo sorriso è una conchiglia aperta, l’odore della luna è la tua fragranza.” Da “Ventanas de la Rosa”
“I tuoi occhi sono le palpebre della colomba.” Da “Poema 15”
“Il mio cuore si è fatto solo come un profondo pozzo d’acqua.” Da “Soneto XVII”

Sylvia Plath scrisse:
“Il sole ceruleo si solleva sopra noi, come una circolare manica rovesciata.” Da “Poppies in July”)
“La mia lingua è la spada dell’arcangelo, affilata come un serpente.” Da “Ariel”
“Le lacrime calde scendono come pioggia in questo paese vuoto, una pioggia silenziosa di perle.” Da “The Rival”

Queste citazioni sono esempi di metafore, una figura retorica che trasforma l’ordinario in straordinario. Emily personifica la speranza come un volatile che allevia l’anima, Neruda crea immagini visive con “occhi palpebre della colomba”, Plath utilizza la metafora delle lacrime come perle, impreziosendo dunque il suo dolore. Queste figure retoriche coinvolgono l’immaginazione e aggiungono profondità alle parole ed ai messaggi che gli autori veicolano nei loro testi.

Ma quante altre figure retoriche usiamo ogni giorno? Quante ne esistono?

La risposta per nulla scontata è che ne esistono a centinaia, ma qui ci accontentiamo di “sbirciare” alcune delle più famose e frequenti.

  1. Chiasmo: Inversione di termini in due frasi parallele.
  2. Perifrasi: Uso di un’espressione lunga al posto di una parola più breve.
  3. Paronomasia: Accostamento di parole simili ma con significato diverso.
  4. Metonimia: Sostituzione di un termine con un altro basato su una relazione di significato.
  5. Catacresi: Uso improprio di una parola per mancanza di termine specifico.
  6. Litote impropria: Uso di una negazione per enfatizzare positivamente.
  7. Eufemismo: Espressione mitigata di un concetto sgradevole o imbarazzante.
  8. Polisindeto: Uso ripetuto di congiunzioni tra parole o frasi.
  9. Asindeto: Omissione di congiunzioni tra parole o frasi.
  10. Acrostico: Formazione di una parola o frase attraverso le iniziali di altre parole.

Ognuna di queste l’abbiamo usata o letta svariate volte, sono alchimie di cui il linguaggio è ricolmo e che, se assecondate, conducono a infinte possibilità comunicative, come in un chiaroscuro, in cui grazie al contrasto si amplificano forza e messaggio veicolato nell’opera d’arte.

Siate curiosi, approfondite, provate voi stessi, sfidatemi e sfidatevi!

Ecco le mie 5 prove, con 5 esempi da me formulati su cui potete provare a “battermi”:

  1. Metafore della Vita Quotidiana: “il ritmo del cuore scandisce lo scorrere dell’orologio della vita”
  2. Riscrivi una Storia: “La Cicala e la Formica” potrebbe diventare “La frivolezza e la costanza”.
  3. Poesie Metaforiche: “Cuore silente, la notte canta”.
  4. Oggetti Animati: “La finestra produceva lacrime di condensa. È Autunno”.
  5. Rivisitare le Citazioni: da “La solitudine è una porta socchiusa.” a “La solitudine è un’anima che attende”.

Carissimi lettori, sono ansioso di scoprire le vostre creazioni poetiche ispirate alle figure retoriche! Siate audaci e condividete le vostre 5 risposte su Instagram taggando @trarealtaesogno oppure lasciando un commento qui sotto.

Insieme possiamo esplorare il mondo magico delle parole e delle metafore. Non vedo l’ora di leggere le vostre opere e condividere questo viaggio poetico con voi!

Ora vi faccio salutare, per questo capitolo, direttamente da Emily, a presto dunque:
“Cari lettori, come le stelle nascoste dietro le nuvole, le figure retoriche celano segreti nel linguaggio. Esplorate con occhi curiosi e mente aperta, poiché ogni parola può diventare un universo di significati. Lasciate che le metafore danzino nella vostra mente, che le similitudini vi sorprendano come fiori inattesi. In questa ricerca, troverete tesori di espressione e connessione. Come un giardiniere delle parole, coltivate le figure retoriche e vedrete i vostri versi fiorire.
A presto”

Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #4 – Il Potere delle Parole

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Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #2 – Come trovare l’ispirazione

È con grande piacere che torno a parlavi all’interno di questo viaggio che, auspico, sia meraviglioso per tutti noi.

Oggi andremo a toccare una parte imprescindibile dell’argomento, ovvero: “Come trovare l’ispirazione”

Oggi, esploreremo il meraviglioso mondo della scoperta e dell’ispirazione poetica. Partiamo ricordandoci che la poesia è un’arte che si nutre di emozioni, esperienze e osservazioni del mondo che ci circonda, alle quali dobbiamo essere disposti ad aprirci ed esporci. Scopriremo insieme come scovare l’ispirazione latente attraverso l’osservazione della natura, le esperienze personali e altre fonti che risvegliano la creatività.

Ora, come di consueto, mi avvalgo dell’assistenza di Emily, che ci aiuterà a percorrere il corridoio che porta a questa “stanza poetica immaginaria interiore”. A te la parola:

“Cari poeti in erba, nell’affascinante viaggio di “Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia,” scopriremo le vie per trovare l’ispirazione. Partite dalla cosa più semplice, osservate la natura, cercate i suoi segreti celati tra foglie e petali per poi farli danzare all’unisono nei vostri versi come stelle nel cielo notturno. Raccontate esperienze personali, i vostri sogni e paure, usateli come leve per trasformarli in parole vive e palpitanti. Non temete inoltre di scrutare altre fonti, di imparare dagli altri poeti, perché la creatività si nutre di varietà e conoscenza. Siate come petali che si schiudono al sole bramandone la luce, immaginate che il vostro scrivere sia un sussurrio di emozioni trasudato dalle vostre parole. Non abbiate paura delle emozioni, ogni cuore ha la sua voce unica, e nella poesia essa trova la sua melodia”.

Ora vediamo la poesia attraverso tre macrocategorie, non sono la totalità delle forme e degli stili, ma reputo siano le più idonee scelte dalla tavolozza a disposizione.

  1. La poesia che trae ispirazione dalla natura:
    Impossibile non citare Giacomo Leopardi, celebre poeta italiano che ha trovato una inesauribile fonte di ispirazione nella contemplazione della natura. Con alcuni suoi componimenti esploreremo come l’osservazione degli elementi naturali – dal cielo stellato alle stagioni mutevoli – possa trasformarsi in versi evocativi e suggestivi. Impareremo a cogliere l’essenza delle cose e a trasformarle in poesia.

    “Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
    E questa siepe, che da tanta parte
    Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude…”.

    Giacomo Leopardi – L’Infinito

    Potremmo dire che in questi versi, tratti dalla sopracitata poesia, ci sia tutta la forza dell’Universo, con buona pace di tutti gli altri poeti esistenti e che esisteranno, Leopardi qui fa leva su di un “limite“, esaltando la bellezza di quella siepe che, pur dividendolo dal circostante, gli permette di immaginare interi mondi dentro la sua testa.
  2. La poesia del momento e degli istanti:
    Matsuo Basho, il maestro giapponese degli Haiku ci ha insegnato come nessun altro a cogliere l’attimo fuggente e l’ineffabile con uno stile tanto breve quanto intenso. Egli fece leva sulla pratica della consapevolezza e della presenza mentale, così da donare ad ogni parola una forza unica, quasi a fotografare istantanee di vita.

    “Passero amico,
    risparmialo, il tafano
    che gioca tra i fiori”.
    Matsuo Basho


    Queste parole esaltano ciò che comunemente nessuno coglierebbe, il volo di un tafano, trasmettendo un senso di amore universale tra tutti gli elementi in gioco, rendendo perfetto e bellissimo ciò che normalmente non viene percepito come tale. Questo insetto, grazie all’autore, si fa portavoce di un’armonia senza fine.
  3. Le esperienze personali come fonte di ispirazione:
    Che ne dite di scoprire uno dei più grandi poeti romantici inglesi? Parliamo di William Wordsworth, questi ha trovato ispirazione nelle sue esperienze di vita e nelle emozioni profonde che gli hanno suscitato. Grazie a lui capiremo come un sentimento vissuto con sincerità autentica possa generare poesie di valore universale.

    “Vagavo solitario come una nuvola
    che fluttua in alto sopra valli e colline,
    quando all’improvviso vidi una folla,
    una schiera, di narcisi dorati;…”
    William Wordswoth – Daffodils


    Qui l’autore fa leva sulle emozioni che gli causa la natura, descrivendo in maniera idilliaca ed immersa un campo di narcisi vicino all’abitazione, nel Lake District inglese, lasciandoci in eredità un testo altamente vocativo del senso di appartenenza al territorio e della bellezza della natura circostante.

Ovviamente questi tre cluster altro non sono che tre diverse declinazioni di stili poetici differenti, ma non gli unici, Emily, mi aiuteresti a trovare qualche altro esempio di autore e genere che chi legge potrebbe approfondire?

“Certo! Per chi ama le poesie d’amore è impossibile non leggere Pablo Neruda; se volete un’irriverenza smargiassa e fuori dagli schemi scoprite Cecco Angiolieri; per chi dovesse prediligere poesie intorno all’umanità ed all’io risulterà imperdibile Walt Whitman; circa i legami con terre e tradizioni scoprite Garcià Lorca; volete un genere ribelle? Leggete Allen Ginsberg; se celebrate i diritti delle donne amerete Maya Angelou; per i più riflessivi invece ottimo ed introspettivo Octavio Paz, solo per citare alcuni autori ed alcuni generi”.

Cari poeti in erba, nel nostro viaggio impareremo a trovare ispirazione in ogni angolo del mondo: osservate la natura, ascoltate le vostre esperienze più profonde e abbracciate le fonti che risvegliano la creatività. “Ogni foglia, un segreto sussurro; ogni ricordo, un caleidoscopio di emozioni; ogni sguardo oltre i limiti della mente, un volo di fantasia”.

Sperando di far cosa gradita, nel salutarvi, vi lascio con un testo che affonda le sue radici nel lontano 1997, un piccolo esempio personale di come mossi a 14 anni, quasi inconsapevolmente, il primo passo nella poesia. Per quanto incatenato alle regole della “Scolastica”, fu l’incipit ad una passione che poterò con me per tutta la vita, ecco a voi: “il guardiano del faro”.

IL GUARDIANO DEL FARO
Il guardiano del faro
uomo solo e abbandonato
a sé; a cui nulla è più caro
e che tutto del suo passato ha dimenticato.

Vecchio e stanco
scruta il mare
rumoroso e bianco
che le nuvole stanno a guardare.

Già le nuvole
che vedono questo cielo in Terra
che vorrebbero coprire, invano.

Così il vecchio non si lascia coprire
dalle nubi della solitudine 
che lo circondano.

Per concludere vi invito a sperimentare, qualora lo vogliate, senza farvi incatenare da rime baciate o alternate, da schemi o strutture, certo aiutano, ma non saranno mai sistemi su misura per tutti. Ciò che conta in poesia, modestamente, è che siate unicamente ciò che volete essere e che diciate ciò che volete dire.

Oppure, come potrebbe dirci Emily:
“Vola con le ali della tua voce unica e audace, e dona al mondo la luce dei tuoi versi.”

Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia
#3 – La magia delle metafore e delle figure retoriche

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Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #1 – Introduzione alla poesia

Non potete immaginare quanta emozione mi travolga mentre cerco di attingere alle parole più accurate per raccontarvi quanto mi risulta chiarissimo nel breve spazio che intercorre tra mente e cuore.

Come ogni materia, affinché diventi meno oscura, partiamo dalle basi andando a porci a prima domanda, qual è la “Definizione di Poesia?”

Ecco a Voi ciò che, immagino, ci direbbe una Maestra del genere, a te la parola Emily:
“Caro lettore, permettimi di avvicinarti al misterioso mondo della poesia, possiamo definirla come un incantesimo tessuto con parole in grado di danzare sulle pagine come stelle scintillanti. La poesia è dare vita alle emozioni, abbracciare l’indicibile e catturare il cuore in un vortice di significati e suoni. Attraverso versi e rime, la poesia scava nei recessi dell’anima, regalando voce a ciò che è nascosto e sfugge al linguaggio quotidiano. Una vera e propria danza di parole che risveglia l’anima e abbraccia la nostra umanità”.

Dunque cara Emily, la poesia è una finestra aperta sull’orizzonte che al contempo permette di lasciar guardare gli altri dentro di noi, giusto?

“Esatto! Ma ricorda, come tutte le cose preziose, e le nostre emozioni non fanno eccezione, non tutti avremo il coraggio di spalancare i nostri oceani emotivi, ognuno deve arrivare a farlo con i propri tempi e, anche non lo facesse mai, può sempre chiudere questi universi in un cassetto che, talvolta, potrebbe essere scoperto dalla persona giusta, come fu per me con mia sorella Lavinia solo dopo la mia dipartita”.

Dunque, per distinguere un testo in prosa da uno in forma poetica possiamo stabilire 7 punti fondamentali:

  1. Uso di un linguaggio figurativo e vocativo, con ricchezza di metafore che esprimono le singole emozioni.
  2. Musicalità e ritmo: in una poesia c’è sempre del ritmo, generato perlopiù dalle parole in rima o dalla struttura del testo che seguirà schemi specifici.
  3. Emozioni: la poesia si fa veicolo di emozioni profonde e sensazioni che, nel leggerle, ci connettono con l’autore.
  4. Economia di parole: il linguaggio si fa denso, corposo, ma anche conciso, come ad evidenziare nella loro solitudine le parole.
  5. Sperimentazione: la poesia segue delle regole che, in virtù della poesia stessa possono venir cancellate.
  6. Evocazione dell’immaginazione: la poesia ha il potere di stimolare l’immaginazione del lettore, consentendogli di visualizzare immagini e sensazioni in modo più vivido e intenso.
  7. Ambiguità: La poesia può essere aperta a interpretazioni multiple, lasciando spazio a diversi livelli di significato e comprensione, in sintesi muta la sua prospettiva in base all’animo di chi la riceve.

Ora, in estrema sintesi, valutiamo la “Storia della poesia”

Le sue tracce, quasi fosse polvere di stelle, risplendono dalla lontana antichità, le prime tracce di poesia emergono nelle epiche odissee dei popoli greci, narrando gesta eroiche e avventure mozzafiato.

Con l’avvento del Medioevo, troviamo la lirica dei trovatori, l’esaltazione per l’amore cortese e la bellezza del mondo naturale.

Nel Rinascimento, poeti come Dante Alighieri danno vita alla Divina Commedia e contemporaneamente a lui Boccaccio e Petrarca, per citarne alcuni, al sonetto, portando la poesia alla sua massima espressione artistica.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle.” – Dante Alighieri, “Divina Commedia” (Inferno, Canto XXXIV, versetto 139)

Il Romanticismo del XIX secolo abbraccia l’individualismo e celebra l’emozione, con poeti come Lord Byron, Percy Shelley e John Keats che dipingono scenari selvaggi e sentimenti profondi.

“Ella cammina nella bellezza, come la notte Di regioni senza nubi e cieli stellati; E tutto ciò che di buono c’è di oscuro e luminoso Si incontra nel suo aspetto e nei suoi occhi.” Lord Byron, “Ella cammina nella bellezza” (traduzione libera)

Nel Novecento, la poesia moderna si libera dai vincoli tradizionali, con figure come T.S. Eliot, Pablo Neruda e Emily Dickinson che esplorano nuove forme espressive e contenuti più intimi.

“Speranza è la cosa con le piume che si posa nella nostra anima e canta la melodia senza parole e non smette mai, dolcemente e mai – del tutto – del tutto” Emily Dickinson (Poesia 254, traduzione libera)

Oggi, la poesia continua a evolversi, riflettendo il mondo contemporaneo e affrontando temi universali come l’amore, la perdita, la società, la disgregazione sociale e la natura umana. Da secoli, la poesia ha attraversato fiumi di emozioni e avventure umane, rimanendo una voce autentica per l’espressione dell’anima e un riflesso prezioso dell’esperienza umana che, non si distacca da essa.

Eccovi tre citazioni che vi daranno un ulteriore esempio di stili poetici distanti tra loro:

“Tutti i mondi sono un palcoscenico, e tutti gli uomini e le donne sono semplici attori; essi hanno le loro uscite e le loro entrate, e ognuno nella sua vita recita molte parti.” (Dal “Come vi piace” – William Shakespeare)

“Se trovo un verso più lungo di un giorno, preferisco ignorarlo finché trovo una rima più breve di un sole.” (Lettera a Thomas Wentworth Higginson – Emily Dickinson)

“La poesia ha confini che superano geografie e culture. È il battito di un cuore che si unisce all’universo, danzando insieme alla musica delle parole.” (Da “Confesso che ho vissuto” – Pablo Neruda)

In conclusione di questo primo capitolo ci tengo a sottolineare che il nostro viaggio è appena iniziato, Emily non vede l’ora di raccontarci altri segreti e, circa gli esempi che sono ancora pochi, già nel prossimo capitolo aumenteranno perchè parleremo di “Come trovare l’ispirazione”, vedrete dunque che la materia si farà più densa.

Perché la poesia a mio parere deve essere proprio come un concetto giapponese che amo e che ha dato i titoli alle mie raccolte di poesie, cioè “Komorebi”, la luce del sole che si fa strada tra le foglie degli alberi.

Trarealtaesogno: Il Corso di Poesia – #2 – Come trovare l’ispirazione

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