I Segreti di Venezia: Alla Scoperta della Giudecca – Seconda Puntata – Dorsoduro

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende e unicità della città lagunare. La settimana scorsa vi ho presentato quattro meraviglie della Giudecca. (te le sei perse? Clicca qui). Vi sono piaciute? Fatemelo sapere nei commenti! Oggi, vi porto alla scoperta di tre nuove curiosità di un’isola tra le più particolari di Venezia, caratterizzata dalla sua forte eredità industriale, che oggi assume forme inaspettate e affascinanti.

Oggi scopriremo:

L’ex Fabbrica di Orologi Junghans

Nel 1877, i fratelli Herion, agenti sul mercato italiano del marchio Junghans, fondarono la prima fabbrica italiana di orologi che, nel 1903, dopo svariate vicissitudini, passò nelle mani dirette di Arturo Junghans. Negli anni ’20, in questa fabbrica alla Giudecca si producevano 1500 orologi al giorno e, durante la Seconda Guerra Mondiale, la fabbrica, riconvertita, impiegava circa 4000 persone nella produzione di spolette militari. Dopo la guerra, divenne la principale realtà produttiva della Venezia, specializzata in ordigni bellici (mine, in particolare) fino alla chiusura nel 1971. Negli anni 2000, gli edifici furono restaurati e convertiti in un teatro e complessi residenziali, mantenendo il nome storico di Junghans.

Il Consorzio della Cantieristica Minore Veneziana

Nel 1996, un gruppo di artigiani veneziani ha deciso di recuperare un vecchio cantiere navale di 3.000 m² in rovina. Dopo un investimento di svariati milioni di euro, oggi il sito ospita 15 botteghe artigiane e un rimessaggio con capacità per 350 imbarcazioni. La struttura è dotata di officine, cantieri, tappezzieri, falegnami, elettricisti, un’officina fabbrile, tre gru da 7 tonnellate, e un travellift da 35 tonnellate. Inoltre, c’è un bar-ristorante con vista sulla Laguna. Il rimessaggio funziona 24 ore su 24, con uno staff di 9 marinai per la movimentazione delle imbarcazioni, che sono conservate al coperto o sui piazzali esterni. Un vero capolavoro che ha rivitalizzato uno spazio altrimenti, per quanto prezioso, destinato a uno stato di abbandono.

Il Consorzio della Cantieristica Minore Veneziana
Una veduta del Consorzio della Cantieristica Minore Veneziana

Tra i luoghi simbolo, custoditi all’interno di questi spazi, si cela un diamante: il Ristorante da Crea, dove vengono serviti piatti veneziani di carne e pesce, oltre ad aperitivi e antipasti, su una terrazza affacciata sulla laguna.

Il “Giardino Eden” Hundertwasser

Si tratta di uno dei luoghi più misteriosi di tutta la laguna, inaccessibile al pubblico per volontà del suo ultimo proprietario dall’anno 2000.

Ma raccontiamo brevemente la sua storia: 1884, Frederic Eden, un gentiluomo inglese e artista, insieme alla moglie Caroline, sorella della celebre progettista di giardini Gertrude Jekyll, acquistarono un’ampia area sull’isola veneziana della Giudecca. Qui, la coppia diede vita a uno dei più grandi e affascinanti giardini privati di Venezia. Il giardino divenne un luogo di grande bellezza, caratterizzato da rose, pegolati, prati, cortili e cipressi. Fu frequentato da molte personalità illustri del mondo delle arti, tra cui Marcel Proust, Rainer Maria Rilke, Henry James ed Eleonora Duse, che ne apprezzarono l’atmosfera suggestiva e rigenerante.

Il "Giardino Eden" Hundertwasser ingresso

Un aneddoto interessante riguarda proprio il legame familiare tra Caroline Eden e Gertrude Jekyll: il cognome Jekyll è stato utilizzato dall’amico di famiglia Robert Louis Stevenson per il famoso personaggio del dottor Jekyll nel romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.

Dopo la morte di Eden nel 1916, la proprietà rimase alla moglie Caroline fino al 1927, quando fu venduta alla principessa Aspasia Manos, vedova del re Alessandro di Grecia, che vi abitò con la figlia Alessandra. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il giardino subì danni, ma fu successivamente restaurato dalla principessa, diventando nel 1945 un Monumento Nazionale.

Nel 1979, il giardino passò nelle mani dell’artista austriaco Friedensreich Hundertwasser, che scelse di lasciarlo in balia della natura, permettendo alla vegetazione selvaggia di prendere il sopravvento. Morto nel 2000, ancora oggi, il giardino è di proprietà dell’omonima Fondazione Hundertwasser, che rispetta il desiderio dell’artista di mantenere il sito chiuso al pubblico, preservando dunque il suo naturale decorso.

Il Giardino Eden, descritto con passione dallo stesso Eden nel libro Un giardino a Venezia, pubblicato nel 1903, è un luogo intriso di storia e mistero, un vero e proprio paradiso terrestre, nascosto agli occhi del pubblico e incastonato nel cuore della Giudecca. La sua inaccessibilità lo rende un mito per molti appassionati di giardini, piante e architettura verde, sopravvivendo solo attraverso racconti e rare fotografie che evocano il fascino di un paradiso perduto.

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In conclusione:

Concludiamo questo viaggio tra le meraviglie, più o meno nascoste, della Giudecca con un invito a scoprire e vivere la ricca eredità di Venezia. Dai segreti dell’ex Fabbrica di Orologi Junghans, divenuta poi un polo di fabbricazione di spolette per le mine, alle affascinanti botteghe tradizionali del Consorzio della Cantieristica Minore Veneziana, fino al misterioso Giardino Eden, la cui impossibilità a vedersi lo trasforma in un vero mito! Ogni angolo quaggiù trasuda l’unicità che a Venezia compete. Continuate a esplorare, a sognare e a lasciare che la magia di Venezia vi accompagni.

i pin indicano il Molino Stucky, la fabbrica di tessuti Fortuny, l’ex birrificio Dreher e la Scalera Film

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: Alla Scoperta della Giudecca – Prima Puntata – Dorsoduro

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende e unicità della città lagunare. Siete mai stati alla Giudecca? Se la risposta è , bene, spero di aggiungere nuove curiosità che vi spingano a scoprirla con occhi diversi, se no, a maggior ragione, vi verrà una voglia matta di scoprirla. Siete pronti? Partiamo!

Cosa rende speciale la Giudecca?

Venezia è un universo fatto di isole collegate da ponti, e la Giudecca non fa eccezione. Anch’essa è un’isola composta da altre isole, unite tra loro nello stesso modo e situata tra Sacca Fisola a ovest e l’Isola di San Giorgio Maggiore a est, da cui è separata tramite il Canale di San Giorgio.

Questo quartiere è caratterizzato oggi da un’atmosfera rilassata, lontana dalla caotica turisticità del centro veneziano. Vi si possono scoprire edifici storici e architetture industriali d’altri tempi. È anche un vivace centro culturale con molteplici associazioni e circoli che trovano la loro sede ideale. Scoprirete poi ristoranti tipici e spazi verdi che permettono di godere in totale relax di passeggiate e sensazioni uniche.

la Giudecca e il Molino Stucky visti dal ponte che la collega a Sacca Fisola
la Giudecca e il Molino Stucky visti dal ponte che la collega a Sacca Fisola

Oggi scopriremo:

Il Molino Stucky:

Il Molino Stucky è una colossale struttura industriale che si staglia nello skyline veneziano con tutta la sua imponenza, anche grazie ad una imponente ciminiera. Costruito alla fine del 1800, precisamente nel 1895, da Giovanni Stucky, uno svizzero, fu uno dei più grandi mulini d’Europa. Nel corso degli anni, questo luogo ha vissuto alterne fortune e vicissitudini, tra cui: la tragica morte del suo proprietario per mano di un operaio, un lungo stato di abbandono e un incendio devastante. Oggi, dopo un attento restauro, il Molino Stucky è tornato a brillare come Hotel della catena Hilton, offrendo un mix unico di storia e modernità.

La Fabbrica Fortuny:

A pochi passi dal Molino Stucky, oltre un ponte, si trova un edificio dall’aria post-industriale con un’insegna muraria che recita “Fortuny”. Questo luogo ospita una storica e prestigiosa fabbrica di tessuti, fondata da Mariano Fortuny, che ha celebrato il suo centenario nel 2022. Qui vengono creati tessuti di straordinaria eleganza e qualità, apprezzati tra gli altri da clienti illustri come Greta Garbo e Marcel Proust.

Fortuny, artista poliedrico e geniale, ha registrato oltre cinquanta brevetti e ha rivoluzionato l’illuminazione teatrale con i suoi studi sugli effetti di luce indiretta. Oltre a disegnare fondali e costumi per il teatro, ha partecipato come pittore a tutte le Biennali di Venezia fino al 1942. La sua azienda, Tessuti Artistici Fortuny srl, è ancora attiva e continua a produrre tessuti utilizzando le tecniche e i macchinari originali da lui ideati. Tra le sue invenzioni più significative c’è una lampada che ha introdotto un nuovo metodo di diffusione della luce per la scenografia.

la fabbrica di tessuti fortuny

L’ex Birrificio Dreher:

L’Ex Birrificio Dreher, originariamente fondato nel 1883 da Anton Dreher e situato alla Giudecca, rappresenta un’importante testimonianza dell’architettura industriale veneziana. Progettato dall’architetto tedesco Ernst Wullekopf, l’edificio ha attraversato diverse fasi storiche: nato come distilleria, è stato successivamente assorbito dalla Birra Pedavena e, infine, dalla Dreher, diventando un punto di riferimento per la produzione di birra e liquori fino al dopoguerra. Dopo la chiusura, il birrificio è stato trasformato in spazi residenziali popolari e studi per artisti, mantenendo il suo carattere industriale. Nel 2011, l’edificio ha subito una nuova trasformazione, diventando Spazio Punch, un vivace centro culturale che ospita eventi e collaborazioni artistiche, confermandosi un luogo dove la storia industriale e la creatività contemporanea si incontrano.

l'ex edificio del birrificio dreher con le sue merlature
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La Scalera Film:

La Scalera Film, attiva dal 1938 al 1950, è stata una delle principali case di produzione cinematografica italiane, guadagnandosi il titolo di “massima casa italiana” fin dal 1939. Fondata dai fratelli Salvatore e Michele Scalera con il sostegno di Mussolini, la società mirava a incrementare la produzione nazionale, bloccando gran parte dell’importazione di film stranieri, in particolare quelli americani. I Scalera, già noti imprenditori nel settore edilizio, adottarono un modello di studio system ispirato agli Stati Uniti, contrattando artisti e tecnici di spicco, tra cui Gino Cervi e Rossano Brazzi. La Scalera produsse un numero crescente di film, passando da sei nel 1938 a tredici nel 1942, e partecipò attivamente a coproduzioni internazionali.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la casa si distinse per la produzione di film di propaganda e di guerra, come “Giarabub” e “Uomini sul fondo”, quest’ultimo considerato precursore del neorealismo. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, la produzione subì un duro colpo, portando i fratelli Scalera a trasferire le attività a Venezia, dove riadattarono alcuni spazi alla Giudecca. Nonostante il contesto bellico, inauguraronono ufficialmente gli studi nel 1944, ma i film realizzati in quel periodo risentivano di un modesto valore artistico.

Dopo la guerra, la Scalera affrontò crescenti difficoltà finanziarie, aggravate dai legami con il regime fascista, che portarono alla liquidazione nel 1952. Tentativi di rilancio, come la produzione dell’“Othello” di Orson Welles, non furono sufficienti a risollevare la casa cinematografica. Sebbene gli studi chiudessero, la Scalera rimane un simbolo del tentativo di industrializzare il cinema italiano, lasciando un’eredità che vive ancora oggi nei racconti della “Hollywood veneziana”.

Una video testimonianza di questi luoghi dall’Archivio dell’Istituto Luce.

In conclusione:

In conclusione, la Giudecca è un’isola che racchiude storie affascinanti e uniche, testimoniando la ricca e variegata eredità culturale e storica di Venezia. Dalle imponenti strutture industriali come il Molino Stucky e l’ex Birrificio Dreher, fino alla celebre Fabbrica Fortuny, ogni angolo di questo quartiere offre un viaggio nel tempo. La Scalera Film, purtroppo chiusa, rappresenta un capitolo significativo della storia cinematografica italiana, evidenziando l’ambizione di un’epoca passata. Scoprire la Giudecca significa immergersi in un mondo di arte, creatività e storia, un’esperienza che continua a vivere nel cuore di chi visita questa straordinaria città lagunare. Non perdetevi la parte 2 della nostra serie “I Segreti di Venezia”, in arrivo la prossima settimana, per continuare insieme questo emozionante viaggio!

i pin indicano il Molino Stucky, la fabbrica di tessuti Fortuny, l’ex birrificio Dreher e la Scalera Film

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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