I Segreti di Venezia: Aldo Manuzio e l’invenzione del libro tascabile tra le calli della città

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un percorso tra fatti, aneddoti, luoghi e figure della storia cittadina che, di tanto in tanto, riaffiorano dopo una semplice citazione in articoli precedenti. Anche oggi accadrà: seguendo questo filo ritroveremo un ingegno veneziano capace non solo di sorprendere i suoi contemporanei, ma di lasciare un segno profondo nel panorama editoriale dell’epoca.

“Acquistiamo spesso libri in formato tascabile, ma che impressione ci farebbe scoprire che una parte di questa tradizione ha mosso i suoi primi passi proprio a Venezia?”

Il primo editore moderno:

Nacque a Bassiano verso la metà del 1400, nei pressi di Latina, ma deve la sua fama e ha intrapreso la sua attività a Venezia. Parliamo di Aldo Manuzio, un umanista e soprattutto tipografo italiano che, è proprio il caso di dirlo, ha scritto pagine fondamentali della storia dell’industria editoriale, venendone considerato uno dei padri nella sua accezione più moderna.

La facciata dell'edificio che ospitava l'Accademia Aldina
La facciata dell’edificio che ospitava l’Accademia Aldina

Quali innovazioni dobbiamo ad Aldo Manuzio?

Gli dobbiamo più di quanto il suo nome susciti nella nostra memoria, eccovi un breve ed efficace excursus:

  • Il libro tascabile: Creò edizioni portatili e più economiche, i cosiddetti “libelli portatiles” in ottavo, pensati per un pubblico più ampio e per essere letti anche in contesti informali. Questo ne aumentò esponenzialmente vendite ed accessibilità al pubblico a livello europeo.
  • Carattere corsivo e punteggiatura: Introdusse e brevettò il carattere corsivo, che permetteva di risparmiare spazio e codificò la punteggiatura.
  • Frontespizio e indice: È stato uno dei primi a utilizzare il frontespizio e l’indice come elementi standard dei libri, migliorandone l’organizzazione e la fruizione.
  • Diffusione della cultura: La sua ambizione era preservare la letteratura greca e latina e diffonderla attraverso edizioni stampate di alta qualità, che ne fecero un punto di riferimento per l’umanesimo rinascimentale.
  • Marchio editoriale: Per la sua stamperia, adottò il celebre logo con l’ancora e il delfino, accompagnato dal motto “Festina Lente” (Affrettati con calma). 
la targa che ci racconta che qui vi fosse l'Accademia Aldina

La storia in breve:

Aldo Manuzio, dopo una solida formazione umanistica e anni trascorsi tra Roma, Ferrara e la corte dei Pico, avviò la sua attività a Venezia nel 1494. In pochi anni divenne il più autorevole tipografo del suo tempo grazie alla precisione filologica, all’eleganza delle sue edizioni e a un forte spirito innovativo. Con il Virgilio del 1501 introdusse il formato tascabile e il carattere corsivo — il primo vero modello di libro moderno — rapidamente imitati in tutta Europa. Pubblicò numerosi classici, soprattutto greci, e fondò l’Accademia Veneta per promuovere l’ellenismo, affermandosi come uno dei grandi protagonisti della cultura rinascimentale.

in questo luogo ebbe lustro il famoso gruppo di eruditi raccolti attorno a Manuzio dall’arte tipografica

La marca tipografica è il simbolo grafico — spesso accompagnato da un motto — utilizzato dagli stampatori fin dal XV secolo per identificare le proprie opere, svolgendo una funzione simile al moderno marchio editoriale. Compariva originariamente in chiusura dei volumi, dopo il colophon, e divenne presto un segno distintivo dell’arte tipografica. Tra gli esempi più celebri figura l’ancora con il delfino di Aldo Manuzio, che incarna il motto “Festina lente” e segna una svolta nella storia della stampa: da semplice sigillo di autenticità, la marca evolse in un elemento decorativo e simbolico, parte integrante dell’identità culturale degli stampatori e, successivamente, degli editori.

La volete una piccola sorpresa?

Proprio qui di fianco, sul finire di una calle che costeggia la casa di Aldo Manuzio troveremo la Casa Natale di Daniele Manin, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano a Venezia. Giurista e politico, guidò l’insurrezione del 1848 che portò alla nascita della Repubblica di San Marco, da lui presieduta durante l’assedio austriaco. Difese Venezia fino alla resa del 1849 e trascorse il resto della vita in esilio a Parigi, diventando simbolo di indipendenza, libertà e orgoglio civico per la città.

Anche di questo preciso momento storico ne ho parlato in due articoli precedenti:

La Palla di Cannone sulla facciata della Chiesa di San Nicola da Tolentino
Hotel San Fantin, il memoriale delle palle di cannone e dell’eroica resistenza veneziana

Ne avevo parlato qui:

Per concludere

In questo breve tratto di calle, tra l’ingegno di Aldo Manuzio e il coraggio di Daniele Manin, si concentra un frammento straordinario della storia veneziana: da un lato la rivoluzione silenziosa della stampa moderna, dall’altro la voce di un popolo che rivendicava libertà e dignità. È sorprendente quanto spesso, a Venezia, basti voltare l’angolo per ritrovarsi davanti a un nuovo capitolo della sua memoria, collegato al precedente da un filo sottile e inaspettato.

La serie I Segreti di Venezia continuerà a seguire proprio questi fili: piccoli dettagli, tracce dimenticate, simboli e racconti che attraversano i secoli e che ancora oggi parlano al viaggiatore attento. E chissà: magari il prossimo segreto è già lì, a pochi passi da dove avete interrotto la lettura.

Scoprire Venezia è un viaggio che non finisce mai: più riveli, più si aprono nuovi mondi da esplorare. Io ho il privilegio di potervela raccontare, grazie per aver letto fin qui.

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Scopri la mappa segreta di Venezia: oltre 100 Segreti di Venezia e altre curiosità da esplorare

Qui sotto trovi la mappa interattiva dei Segreti di Venezia, con tutti i luoghi geolocalizzati. Ogni pin ti condurrà direttamente all’articolo corrispondente, permettendoti di esplorare la città seguendo le tracce dei racconti e di scoprire angoli nascosti e curiosità come mai prima d’ora.

Per una navigazione completa, nella pagina indice di tutti gli articoli troverai lo stesso approccio: ogni segreto, oltre alla classica divisione per Sestiere, è collegato alla sua posizione sulla mappa, pronta a guidarti tra i misteri, le storie e le leggende di Venezia. La maggior parte degli articoli è geolocalizzata nel punto reale in cui si svolgono i fatti, mentre alcuni trovano una collocazione più “metaforica”, evocando luoghi legati al racconto più che alla posizione fisica.

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I Segreti di Venezia: Hotel San Fantin, il memoriale delle palle di cannone e dell’eroica resistenza veneziana – Sestiere di San Marco

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende ed unicità della città lagunare. Oggi torniamo a raccontare, attraverso uno scorcio davvero unico, una vicenda storica controversa datata 6 Agosto 1849.

La pioggia di palle di cannone:

Come raccontato in un altro articolo della serie, quello de “La Palla di Cannone sulla facciata della Chiesa di San Nicola da Tolentino – Sestiere di Santa Croce”, la città di Venezia, il 6 agosto 1849, fu vittima di un vero e proprio “temporale” di palle di cannone che si accanirono su buona parte degli edifici cittadini. Il tutto con danni incalcolabili tra persone e cose.

la facciata dell'hotel San Fantin e le sue palle di cannone
la facciata dell’hotel San Fantin e le sue palle di cannone

Tutto questo perché i Veneziani si ribellarono, guidati dal Manin, al dominio austriaco e si resero Repubblica indipendente. La reazione fu veemente e vigliacca, una vera e propria pioggia di palle di cannone assediò la città. Se ne trovano molte disseminate in giro per Venezia, tutte datate, spesso sulle facciate delle chiese.

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Quando venne eretto questo memoriale?

L’edificio, una piccola loggia, venne eretto nel 1869 e, come potete vedere, si compone di più di 80 palle di cannone e di 3 bombarde. Inoltre, campeggia il motto: “RICORDI DELLA EROICA RESISTENZA DI VENEZIA 1849” insieme a una statua del Leone Marciano e a un’effigie del Manin.

Sulla destra, incastonato attorno a 6 palle di cannone il seguente motto di cui vi riporto uno stralcio: “L’ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI DELLO STATO DI VENEZIA IN NOME DI DIO E DEL POPOLO UNANIMEMENTE DECRETA VENEZIA RESISTERA’ ALL’AUSTRIACO AD OGNI COSTO…”

Parole forte, veementi, che mostrano ancora oggi quando ardito fosse il coraggio che spinse questi uomini alla difesa di una città che, da sempre in una sorta di sfida sempiterna, dovette lottare contro le insidie della natura e degli invasori.

Dove vederlo e come raggiungerlo?

Per raggiungere l’Hotel San Fantin da Piazza San Marco a piedi, esci dalla piazza e prendi la Salizada San Moisè, la strada che si trova di fronte alla Basilica di San Marco, a destra. Prosegui dritto per circa 200 metri, fino a raggiungere il Campo San Moisè. Continua lungo la Calle San Fantin, che si trova subito a destra, e dopo pochi passi troverai l’Hotel San Fantin sulla tua destra. Il percorso è molto breve e semplice, circa 5 minuti a piedi.

palle di cannone hotel san fantin - dettaglio

Non distante potrete anche ammirare il “Pontile segreto dei Pittori”, non perdete l’occasione.

Il video tratto da questo articolo

In conclusione:

Questi eventi drammatici segnano una parte fondamentale della storia di Venezia, ricordando il coraggio della sua popolazione e la violenza della reazione austriaca. Le palle di cannone rimaste sparpagliate per la città sono testimoni silenziosi di una lotta per l’indipendenza che ha lasciato un segno indelebile. Oggi, quegli stessi luoghi ci raccontano storie di resistenza e sofferenza, custodendo il ricordo di un’epoca tumultuosa. Venezia, come sempre, resiste al passare del tempo.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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I Segreti di Venezia: La Palla di Cannone sulla facciata della Chiesa di San Nicola da Tolentino – Sestiere di Santa Croce

Benvenuti nella serie “I Segreti di Venezia”, un viaggio senza tempo tra le affascinanti vicende ed unicità della città lagunare. Oggi vi racconto una vicenda storica controversa datata 6 Agosto 1849.

Chi e perchè “cannoneggiava” Venezia:

Sin da quando ero piccolo, venivo incuriosito dalla strana collocazione delle “palle di cannone” al di fuori di alcune chiese, in particolare San Nicola da Tolentino. Solo successivamente ho realizzato che tutte riportavano la medesima data: “6 Agosto 1849”.

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Nel 1849, a seguito della ribellione dei veneziani che, sotto la guida di Daniele Manin, avevano proclamato una repubblica indipendente, gli Austriaci risposero bombardando Venezia con una pioggia di palle di cannone. Nonostante la distanza, riuscirono a colpire ampiamente la città. Il 6 agosto, una di queste palle sfondò la cupola della chiesa di San Nicola da Tolentino (nota come I Tolentini) e cadde di fronte all’altare maggiore, fortunatamente senza causare vittime. Per commemorare l’evento, la palla fu incastonata sulla facciata della chiesa, con una targa di marmo che recita semplicemente “6 AGOSTO 1849“.

la facciata della chiesa

Perchè esporre le palle di cannone sulle facciate delle chiese?

La scelta di esporre le palle di cannone serve a ricordare la resistenza della città e la sua storia di lotta per l’indipendenza. L’incastonamento delle palle nelle facciate delle chiese, insieme alle targhe commemorative con la data “6 AGOSTO 1849”, ha il duplice scopo di onorare la memoria degli eventi e fungere da monito per le generazioni future riguardo alla storia e alle sofferenze subite dalla città durante quel periodo tumultuoso.

Questi segni tangibili di storia testimoniano vividamente il passato di Venezia, mantenendo viva la memoria degli episodi di coraggio e resistenza della città.

In conclusione:

Questi segni tangibili declinano la storia di tante città del mondo che ieri, oggi e domani patiscono i drammi di una guerra. Ogni volta che passiamo davanti a queste chiese, siamo invitati a riflettere sulla resilienza di Venezia e a onorare il suo spirito indomabile, senza dimenticare che dietro ogni storia spesso si celano drammi di portata devastante.

In questa città ricca di misteri e di segreti, ogni vicolo nasconde un aneddoto prezioso da tramandare, e la mia missione è cercare di incuriosirvi e regalandovi, una tessera di puzzle per volta, un quadro variopinto della storia locale da un punto di vista inedito. Continuate a seguire questa rubrica e lasciatevi incantare dalle meraviglie di Venezia, un passo alla volta.

Non dimenticate di condividere questa serie con i vostri amici e familiari per far sì che anche loro possano immergersi nei misteri e nella bellezza di Venezia. Lasciate un commento con le vostre opinioni e condividete le vostre esperienze personali sulla città. La vostra partecipazione rende questa serie ancora più speciale e coinvolgente per tutti!

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