“Santa Claus e i 25 ingredienti della Luce” – 17 Dicembre – Sottomarina

"Santa Claus e i 25 ingredienti della Luce" - cover by Trarealtaesogno

17 Dicembre – Sottomarina

Sentì l’eco dei gabbiani, poco distanti. Si diede una sciacquata al volto e poi, prima di scendere per la colazione, decise di aprire i balconi per ammirare il paesaggio dalla sua stanza, che dava proprio sul Canal Vena. Fu qui che egli scoprì l’amaro boccone che gli aveva serbato il destino. Aprì il balcone di sinistra e lo fissò con l’apposito gancio, poi fece per aprire quello di destra. Spalancandolo, non riuscì a farlo adagiare del tutto contro il muro come il sinistro. Spinse e spinse invano, poi d’un tratto sentì un verso che gli parve familiare. Un brivido lo percorse all’idea: “La magoga!” esclamò terrorizzato Santa. Il balcone continuava a non aprirsi del tutto e proprio da lì una testolina bianca, dallo sguardo severo, con una piccola macchia nera sopra il capo, proprio come quella incontrata a Cà Roman, fece capolino. Era impossibile che avesse riconosciuto i panni di Santa, ma dall’occhiataccia che gli lanciò sembrava pronta a finire il suo lavoro sui vestiti. Santa richiuse velocemente il balcone borbottando a sé stesso: “Beh dai, l’aria l’abbiamo fatta girare, ora possiamo chiudere.” Se ne girò per la stanza completando la vestizione e sentendo un regolare picchiettare sul balcone. L’animale non si stava arrendendo all’evidenza, ma questo round lo aveva vinto Santa per k.o. tecnico. Non sapendo come proseguire, per non perdersi qualche perla, chiese consiglio al gestore che gli propose, per una manciata di spiccioli, di noleggiare una bici elettrica, che avrebbe poi potuto lasciare negli appositi spazi in quel di Sottomarina: “Li troverà negozi, piccole attività, spiaggia, mare, natura e un pizzico di storia. Sarebbe un peccato non la visitasse.” Santa accettò di buon grado, saldò i suoi debiti e, facendo attenzione a prendere tutte le sue cose, scelse una bici. Vi appese al manubrio la sua lanterna, che dopo tanta sacca era giusto prendesse un po’ d’aria salmastra, e, controllando l’allerta magoga, iniziò a pedalare in direzione est verso la laguna interna, quella che, dopo il ponte che conduce all’Isola dell’Unione, si trasformava nella Laguna del Lusenzo. Osservò curioso la schiera di pescherecci ancora fumanti dalle loro piccole ciminiere, appena rientrati dalla notte in mare. Dopo un piccolo ponte, Santa arrivò all’Isola dell’Unione, un isolotto artificiale creato nei primi del Novecento per agevolare il collegamento tra Chioggia e Sottomarina, inizialmente pensato anche come parcheggio e polo sportivo. Un piccolo polmone verde tra la laguna e il lato vicino al mare. Dopo poco più di cinquecento metri, poté affacciarsi su quella che era l’altra frazione. Per un attimo gli sembrò di essere sbarcato su un altro pianeta. Nonostante fosse dicembre, i locali erano aperti agli avventori, in particolare stranieri, tantissimi. C’era una fervida vitalità in quel borgo che, in poche centinaia di metri, si distingueva nettamente dalla vicina Chioggia, più storica e affascinante. Sottomarina, con il suo spirito giovane e vivace, sembrava invece ammiccare a un sano divertimento, offrendo un contrasto intrigante e complementare. Dopo aver pedalato per circa mezzo chilometro fino a raggiungere il lungomare, decise di andare verso nord, punto cardinale che in fondo gli ricordava casa. Stabilimenti balneari, intrattenimento, alberghi, case per villeggiatura: l’assortimento di questa località era tra i più vari in assoluto. Santa si guardò intorno, scorse un luna park chiuso per la stagione fredda e dei bambini che lo guardavano ammirati da dietro una recinzione, avendo mal riposto la loro fiducia su una eventuale apertura invernale. Molti hotel su questo lato avevano impalcature, approfittando del freddo per restauri e migliorie, un po’ in controtendenza rispetto alla parte più interna di Sottomarina. Pedalò, uno stabilimento balneare dopo l’altro, fino al punto più a nord di quel litorale, vedendo che, in prossimità di un locale che si chiamava “In Diga”, cominciava una lunghissima diga marittima parallela a quella di Cà Roman. Santa pedalò, assistito dal motore elettrico della bici, vide pescatori, pensionati a passeggio, coppie e pescherecci. La brezza fredda sferzava la sua barba e le sue gote, ma erano frustate vitali, piacevoli quasi. Sulla destra, sul versante sud della diga, sorgevano sette capanne da pesca, delle palafitte in legno dalle quali spesso pendevano enormi reti da pesca calate nelle acque attraverso affascinanti giochi d’argani e funi. Una di queste, però, era stata adibita a ristorante con posti a sedere e fritture da asporto. Santa, incuriosito ed affamato, data l’ora, decise di concedersi un cono di fritto di mare. Si sedette sugli scogli che facevano da margine alla diga, ascoltò il rumore del mare, scrutò l’orizzonte e godette del pasto che lo mandò letteralmente al settimo cielo. Rifocillato e felice, proseguì. A pochissimi metri dal faro, trovò un murales di vernice rossa dipinto al suolo con, in cima, un buffo fantasmino che faceva gli sberleffi. Al di sotto, una frase che, per quanto criptica, emozionò Santa: “Tu sei qui, ma l’amore va oltre.” Era solo, si avvicinò al piccolo faro, sfiorando con la mano la maniglia della porta in metallo dipinta di rosso, poi agli scogli in cemento e, una volta lì, li osservò curioso della loro forma a quattro punte, tre come base e una verso l’alto. Parevano stelle stereotipate. Il mare produceva un frastuono profondo, incuneando le sue acque tra le fessure degli scogli. I vuoti interstiziali amplificavano il suono, trasformandolo in un’eco cupa e avvolgente, quasi un canto ancestrale come quello ammaliante delle sirene. Fu lì, in quell’anfratto e momento, che udì il verso di una creatura colta da freddo e brividi. In quella splendida cornice di silenzio e freddo, quasi aliena al mondo, ecco apparire lui: “Ciao!” disse rabbrividendo, con un guizzo negli occhi. “Sono Stropolo, custode del litorale di Sottomarina. Ho percepito il tuo avvicinarti da giorni… ben arrivato!” Era un folletto minuto, dalla pelle colorita di bruno, simile a quella di un sasso levigato dal mare. I suoi erano occhi grandi e vivaci dai riflessi blu, mentre i capelli spettinati sembravano ciuffi d’alghe essiccate dal sole. Indossava un mantello fatto di reti da pesca intrecciate e rattoppate con cura, decorato con conchiglie e frammenti di plastica colorata. Proseguì: “So della tua missione, ma non ne posso prevedere l’esito. So che mi chiederai un ingrediente e, sapendo saresti arrivato, l’ho già preparato.” Da una bisaccia consunta, Stropolo estrasse un cristallo di sale marino, grande come le sue piccole mani, e lo allungò verso Santa. Egli lo accettò in silenzio, colpito in anima e cuore da ogni cosa, e, per ricambiare, prese a strapparsi, piano piano, un grosso lembo della parte terminale in basso della sua vecchia giacca e, porgendola al folletto, disse: “Così che tu veda la mia gratitudine e possa godere del tepore che una creatura come te merita.” Le nuvole coprirono il timido sole e Santa, distratto da una forte onda che si era abbattuta sugli scogli, si girò. Quando posò di nuovo lo sguardo dov’era Stropolo, non lo vide, ma vide un cuore rosso sugli scogli, appena disegnato. Sicuramente il filosofo del murales sull’amore era lui.

A domani con un nuovo capitolo!

Ingredienti della Luce raccolti finora: Acqua del fiume Piave, Acqua agrodolce della foce del Sile, fango in scatola, frammento del Ponte del Diavolo, intonaco color cielo, rametto di vitigno, stelo di carciofo, bastoncini di liquirizia amarissimi, piume di gufo, candela consumata, pignette di cipresso, ceneri d legno di tasso, guscio di murice spinoso “garusolo” con ali nere dipinte dal pittore, legno resiliente levigato dal mare, fiore viola selvatico centarurea, rete sgualcita con galleggiante di sughero, cristallo di sale marino.

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I capitoli e le date di uscita:

01 Dicembre – Santa Maria di Piave

02 Dicembre – Foce del Sile

03 Dicembre – Lio Piccolo

04 Dicembre – Isola di Torcello

05 Dicembre – Isola di Burano

06 Dicembre – Isola di Mazzorbo

07 Dicembre – Isola di Sant’Erasmo

08 Dicembre – Isola delle Vignole

09 Dicembre – Isola della Certosa

10 Dicembre – Isola di San Francesco del Deserto

11 Dicembre – Isola di Poveglia

12 Dicembre – Località Malamocco

13 Dicembre – San Pietro in Volta

14 Dicembre – Pellestrina

15 Dicembre – Cà Roman

16 Dicembre – Chioggia

17 Dicembre – Sottomarina

18 Dicembre – Isola di San Lazzaro degli Armeni

19 Dicembre – Sestiere Castello

20 Dicembre – Isola della Giudecca

21 Dicembre – Sestiere Dorsoduro

22 Dicembre – Sestiere San Polo

23 Dicembre – Sestieri San Polo, San Marco e Castello

24 Dicembre – Sestiere di San Marco

25 Dicembre – Sestiere Castello


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