#Poesieartificiali: Che gusto avrà una poesia generata da un’Intelligenza Artificiale?

Un antico adagio recita: “Se mai lo assaggerai, mai potrai sapere se ti piacerà”

Con #Poesieartificiali ho deciso di esplorare il meraviglioso mondo dell’arte generata da intelligenza artificiale. Voglio condividere con voi questa esperienza e vi invito a seguirmi in questo viaggio poetico. Fatemi sentire la vostra voce e la vostra opinione in ogni caso.

Chi mi segue da tempo sa quanto ci tenga a proporvi sempre, seppur dalla mia personale prospettiva, del materiale inedito.

Oggi mi sono voluto cimentare in qualcosa di diverso, spinto dalla mia indomabile curiosità.

Ho provato a capire se, un’intelligenza non umana fosse in grado di generare un testo poetico, partendo da pochissimi ingredienti, che potesse risultare bello, coinvolgente e, complessivamente, VERO.

Il fatto che io, appassionato scrittore, mi apra a questa prospettiva non vi spaventi oltremodo, non voglio “barare”, semplicemente sperimentare, condividendo con voi le sensazioni provate e perchè no, i traguardi raggiunti.

Ma prima, come ho scoperto ChatGPT?

Penso come buona parte di voi, cioè leggendo articoli, sentendo i commenti ai tg o parlandone con altri amici appassionati della tecnologia.

e, quale processo creativo seguirò?

Ho deciso di lasciare libertà all’AI, ad eccezione di 4 parole che dovrà andare ad inserire sensatamente nel testo poetico.

Dunque, non tergiversiamo! Ecco il mio primo input per generare la nostra primissima “poesia artificiale”

Ciao, scrivimi una poesia che contenga le parole: casa, mare, nostalgia, tramonti.

Ma se preferite poesie “vere” andate qui: instagram oppure qui: Komorebi.

Con affetto, Edoardo.


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